Il titolo originale del nuovo film di Xavier Beauvois contiene un gioco di parole che riassume questa storia assurda ma ispirata a un fatto realmente accaduto: “la rançon de la gloire” fa infatti riferimento al riscatto che i due strampalati protagonisti richiedono alla famiglia di Charlie Chaplin dopo aver rapito la bara dell’attore; inoltre, il riscatto in questione è anche quello che ottiene o aspira a ottenere chi vivendo in condizione di marginalità sogna, in senso più o meno metaforico, le luci della ribalta.
Infatti, al cuore di questa dolceamara commedia appassionatamente chapliniana sta proprio il rapporto tra la vita e la sua rappresentazione narrativa (sia essa cinematografica, mediatica, immaginifica). Beauvois riflette con eleganza sullo scarto tra ciò che sogniamo e ciò che possiamo effettivamente permetterci di realizzare, tra le narrazioni di ascesa sociale che ci ispirano e ci condizionano e i limiti che la realtà pone ai nostri sogni di grandezza. In questo orizzonte si iscrive quindi anche tutta la questione dei miti e degli eroi che animano una società dello spettacolo sempre gravida di illusioni per chi, disperato, non sa più a cosa aggrapparsi per trovare salvezza.
È così che il personaggio di Charlot come protettore dei migranti, dei poveri e dei senzatetto diventa per i due protagonisti una sorta di amico, la risorsa estrema a cui ricorrere quando attorno non c’è altro che desolazione e smarrimento. Tra comicità slapstick e momenti più drammatici, il film rende omaggio al suo nume tutelare Chaplin tramite citazioni, sequenze dei suoi film (da City Lights a The Cure) e un uso allusivo della colonna sonora in cui le musiche originali di Michel Legrand costituiscono un leit motif che a volte sostituisce i dialoghi proprio come accade nei film muti.
Oltre a una sceneggiatura elegante e a una ricostruzione d’ambiente discreta, il punto di forza del film sta soprattutto nel talento mimico di Benoît Poelvoorde e nella maschera tormentata di Roschdy Zem che formano un duetto capace di momenti veramente deliziosi per comicità e tenerezza (si vedano le gag nella cabina telefonica e la breve scena del ballo).
© CultFrame 08/2014
TRAMA
A Vevey, Eddy e Osman sono migranti e amici fraterni che si arrabattano come possono per sopravvivere tra lavori precari e traffici illeciti. Ma i soldi non bastano per assicurare un futuro alla figliola di Osman e per pagare le cure alla moglie malata e quando nel Natale 1977 Charles Chaplin muore e riceve sepoltura nella cittadina svizzera, lo scaltro e un po’ folle Eddy pensa di rapirne la bara per ottenere un riscatto.
CREDITI
Titolo: La rançon de la gloire / Regia: Xavier Beauvois / Sceneggiatur: Xavier Beauvois / Fotografia: Caroline Champetier / Montaggio: Marie-Julie Maille / Scenografia: Yann Mégard / Musica: Michel Legrand / Interpreti: Benoît Poelvoorde, Roschdy Zem, Séli Gmach, Chiara Mastroianni, Nadine Labaki / Produzione: Why Not Productions) / Paese: Francia, Belgio, Svizzera, 2014 / Durata: 114 minuti
LINK
CULTFRAME. Uomini di Dio. Un film di Xavier Beauvois di Maurizio G. De Bonis
Filmografia di Xavier Beauvois
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito