Square. Mostra di Sirah Foighel Brutmann & Eitan Efrat a Bruxelles

SCRITTO DA
Chiara Bartoletti

Sirah Foighel Brutmann e Eitan Efrat. Printed Matter, 2011

All’interno dell’esposizione Square, Sirah Foighel Brutmann e Eitan Efrat (entrambi nati nel 1983 a Tel Aviv) mescolano e fondono insieme la vita privata e geopolitica contemporanea. Ne analizzano il potenziale, nello spazio e nel tempo, attraverso immagini fotografate in movimento. La loro nuova installazione Orientation (2014) è costituita da piani sequenza proiettati sul White Square un’opera pubblica dello scultore Dani Karavan. La scultura che è situata sul punto più alto di Tel Aviv è dedicata ai costruttori della città, anche chiamata la White City. Orientation si concentra sulle tracce come significati delle esperienze – tracce visibili di giochi per bambini sulla scultura bianca da un lato, e, dall’altro, tracce che sono più difficili da individuare, o che sono invisibili, irreperibili, ma che chiedono in ogni caso di essere percepite.

Il loro lavoro si concentra sulle nozioni di memoria e di esperienza, percepite come individuale e collettiva, come iscrizioni su una scultura pubblica. Il materiale fotografico preso dagli archivi di André Brutmann (1947-2002), padre di Sirah, che ha lavorato come fotoreporter freelance in Medio Oriente per i giornali locali, nonché per la stampa internazionale, soprattutto europea, è il punto di partenza delle altre due opere presentate, le quali sfidano sfacciatamente l’estetica della rappresentazione e della narrazione storica.

A questo proposito, il film Printed Matter (2011) mostra una selezione di provini commentati dalla compagna di Brutmann, e madre di Sirah, Hanne Foighel. Minuscole immagini che mostrano la difficile e non sempre comprensibile storia politica di una regione, ma anche l’intimità della vita familiare. Vi sono immortalati eventi memorabili come la Prima e la Seconda Intifada, l’assassinio di Yitzhak Rabin e la nascita di Sirah Foighel Brutmann. L’assetto geopolitico e la vita quotidiana diventano parte di un medesimo film. Solo apparentemente contrastanti, distanti. Una collezione fotografica voluminosa che offre una cronaca visiva del conflitto israelo-palestinese costituito da immagini sorprendentemente schiette di dissenso civile, di violenza armata, di lutto, di dolore e del ruolo della politica sia in Israele che nei Territori Occupati.
La sensazione che si ha guardando quest’opera è quella di trovarsi all’interno di una fragile capsula del tempo guidata da una voce fuori campo. Printed Matter rapisce i suoi spettatori in un’escursione fuori dal comune penetrando l’intimità della storia politica e della propria vita quotidiana.

Sirah Foighel Brutmann e Eitan Efrat. Journal, 2013

Journal (2013) combina insieme delle prove di piani sequenza filmati nel corso di una mostra fotografica, tra il 1986 e il 2000. Il tutto è immerso in una profonda riflessione sull’intimità della storia politica e sulla dimensione politica della vita privata. Brutmann all’epoca era stato incaricato di fotografare le visite ufficiali al museo Yad Vashem, o Museo dell’Olocausto, immortalando personalità, soprattutto politiche, che stavano in piedi accanto all’immagine iconica che riassume l’intero Olocausto – una capanna a Buchenwald piena di prigionieri emaciati che fissano diritto nella lente della macchina fotografica. Efrat e Brutmann hanno selezionato una serie di scatti della serie e li hanno esposti.
Un lavoro che obbliga ad interrogarsi sull’apparente inconciliabilità tra memoria individuale, intimità della propria vita privata e memoria storica, collettiva. Le memorie si formano e svaniscono di continuo. Possono essere manipolate e modificate.

In ogni caso, crediamo che un luogo della memoria abbia lo scopo di generare delle connessioni con esperienze emotive capaci di trasferire nel tempo un contatto tra le consapevolezze, le esperienze e i fatti significativi del passato. Con il tempo sarà possibile possedere la capacità di promuovere allo stesso tempo l’interazione sociale nel presente e l’interpretazione collettiva del passato, e quindi dare vita a spazi vissuti e recuperare la storia attraverso la memoria.

© CultFrame 09/2014

 

INFORMAZIONI
Square – Sirah Foighel Brutmann & Eitan Efrat
Dal 14 settembre 2014 al 26 ottobre 2014
Argos / Werfstraat 13 rue du Chantier, Brussels / info@argosarts.org / +32.2.2290003
Orario: mercoledi – domenica 11.00 – 18.00
Biglietto: intero 5 euro / ridotto 3 euro

LINK
Argos, Bruxelles


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Chiara Bartoletti

Chiara Bartoletti, classe 1981, appassionata di cinema si diploma alla scuola di recitazione « Teatro Blu » di Beatrice Bracco. Nel 2008 si laurea in « Storia e Critica del Cinema » presso l’Università Tor Vergata di Roma e nel 2011 frequenta il Master in Critica Giornalistica, organizzato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Curiosa e avventurosa di natura si trasferisce a Bruxelles da dove scrive per CulfFrame Arti Visive.

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