Un lavoro iniziato nel 2010, una mole corposa di documenti e numerosi elementi messi a disposizione delle procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo per permettere una ricostruzione storica basata su fatti e testimonianze reali.
Una ricerca lunga e meticolosa quella di Sabina Guzzanti che ne La trattativa pone l’accento, come lei stessa ha dichiarato, su “una questione storica cruciale per l’Italia: quel patto stato-mafia che è stato l’atto fondativo della Seconda Repubblica”.
Di fronte alla quantità di materiale a disposizione, la regista-attrice ha dovuto compiere una scelta stilistica e, ispirata dal cortometraggio di Elio Petri, del ‘70 Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli, ha optato per una vera e propria messa in scena. Sul palcoscenico, infatti, si alternano attori che interpretano più personaggi di segno opposto, alternandosi nei panni dei buoni e dei cattivi e sullo sfondo del teatro la scenografia cambia con il green screen rendendo evidente, in ogni scena, la (ri)costruzione dello spettacolo.
Senza nascondere i meccanismi delle quinte, gli attrezzi, le luci e i protagonisti al trucco, la Guzzanti realizza non un documentario ma, come da sua definizione, “un lavoro creativo”. Gli attori sono, tuttavia “nella” Storia e “fuori” di essa. Cambiano i nomi, cambiano i ruoli ma il testo di partenza attinge dai fatti reali e documentati, la teatralità si mescola alle immagini di repertorio e alle interviste e l’impianto grafico funge da schema visuale di un puzzle complicato, quanto sinistro, di un periodo oscuro del nostro Paese e sul quale, ad oggi, la Verità non ha ancora dissipato le ombre.
La trattativa stato-mafia è la risultante di un fitto reticolato di legami, di nodi stretti tra i criminali, le istituzioni e i nomi eccellenti in un’Italia che, dagli anni Novanta, è stata il campo di una sanguinosa battaglia per la giustizia sul quale sono caduti Falcone e Borsellino, ma anche Don Puglisi e tutti coloro che tentarono di squarciare il velo che celava il volto orrorifico di un paese connivente con il Male.
Accanto ai molti documenti che, senza voler essere meramente complottisti, mettono chiaramente in luce certe connessioni tra i potenti che operano fuori dalla legge e coloro che dovrebbero farla rispettare, si creano altrettanti “buchi neri” di omissioni, registrazioni smarrite e appunti scomparsi; come l’agenda rossa di Borsellino, inseparabile strumento del magistrato, che dopo il suo omicidio fu impossibile ritrovare.
Il cono di luce che illumina gli attori sul palco diventa, così, anche la zona d’ombra di un concatenarsi di eventi. Dalla P2 di Licio Gelli agli agguati mortali, dal ruolo di Marcello Dell’Utri alla nascita del partito di Forza Italia, passando per le stragi di Capaci e di via D’Amelio, ai rapporti tra il Ros e Vito Ciancimino e, ancora, sottolineando il peso di personaggi come Totò Riina e Bernardo Provenzano, Sabina Guzzanti traccia una parabola di Storia e di morte senza la pretesa di fornire una risposta; semmai, rafforzando l’urgenza dell’istanza.
La realtà dei fatti, filtrata attraverso la finzione scenica, non ne viene certo sublimata ma mostrata in quell’evidenza che, nonostante sia da tempo sotto gli occhi dei più, non funge da mezzo di giustizia. Ne La trattativa la satira non è che un elemento marginale e su quelle (poche) risate amare aleggia, invece, un senso tragico di sgomento, simile a quella sorda e inesorabile rabbia camusiana che ci rammenta quanto sia “duro vivere soltanto con quel che si sa e che si ricorda. E privi di quello che si spera”.
© CultFrame 09/2014 – 10/2014
TRAMA
Un gruppo di attori mette in scena una serie di importanti episodi sulla vicenda definita come la trattativa stato-mafia per impersonare criminali e magistrati, vittime e assassini, persone coraggiose e politici corrotti. Una pagina di storia contemporanea raccontata tra finzione teatrale e documentazione reale.
CREDITI
Titolo: La trattativa / Regia: Sabina Guzzanti / Sceneggiatura: Sabina Guzzanti / Fotografia: DAniele Ciprì / Montaggio: Luca Benedetti, Matteo Spigariol / Scenografia: Fabrizio Lupo / Muscia: Nicola Piovani / Interpreti: Enzo Lombardo, Sabina Guzzanti, Sabino Civilleri, Filippo Luna, Franza Cantalupo, Michele Franco / Produzione: Cinema, Secol Superbo e Sciocco Produzioni / Distibruzione: BIM / Paese: Italia, 2014 / Durata: 108 minuti
LINK
CULTFRAME. Draquila. L’Italia che trema. Un film di Sabina Guzzanti di Eleonora Saracino
Sito ufficiale del film film La trattativa di Sabina Guzzanti
Il sito di Sabina Guzzanti
Filmografia di Sabina Guzzanti
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
BIM