Diplomacy – Una notte per salvare Parigi ⋅ Un film di Volker Schlöndorff

SCRITTO DA
Silvia Nugara

Quando negli anni Cinquanta Chaim Perelman e Lucie Olbrechts-Tyteca scrissero il loro importante Trattato di argomentazione, la seconda guerra mondiale non era finita da molto tempo e non era una scelta casuale quella di riflettere su come di fronte alla violenza fisica e alla manipolazione propagandistica solo la ragione e la dialettica potessero soccorrere gli esseri umani nella ricerca di principi condivisi su cui fondare il vivere insieme.

In questa stessa chiave, l’ultimo film di Volker Schlöndorff racconta come, grazie alla dialettica, Parigi fu salvata dalla distruzione totale sotto l’occupazione nazista. Tratto dalla pièce omonima di Cyril Gely del 2011, Diplomatie (Diplomacy – Una notte per salvare Parigi) mette in scena la sofisticata negoziazione tra il Governatore nazista di Parigi Generale Dietrich von Choltitz (Niels Arestrup) a cui Hitler ha appena ordinato di far esplodere ponti e monumenti emblematici della capitale francese e il console svedese Raoul Nordling (André Dussollier) che vi si trova di stanza. L’episodio dell’evitata distruzione di Parigi ha già un precedente cinematografico nel film Paris brûle-t-il? di René Clément (1966), tratto dal libro omonimo di Larry Collins e Dominique Lapierre, e interpretato niente di meno che da Orson Welles nella parte di Raoul Nordling e da Gert Fröbe in quella di von Choltitz.

Dopo La mer à l’aube, Schlöndorff prosegue il suo lavoro di esplorazione cinematografica di pagine di storia cruciali per le relazioni franco-tedesche. Qui, però, si tratta di una versione in parte romanzata della storia dacché pur avendo avuto luogo, l’incontro messo in scena ebbe come oggetto uno scambio di prigionieri e la negoziazione di una tregua con la resistenza francese che evitasse ritorsioni tragiche da parte della Wermacht.

Il testo come il film sono perciò costruiti come un’ode a Parigi articolata in più movimenti analogamente alla Sinfonia n° 7 di Beethoven che apre il film mentre sullo schermo scorrono le immagini della distruzione di Varsavia, come a significare l’incubo che il console Nordling vuole evitare alla ville lumière. Della meravigliosa città, il console conosce i più reconditi segreti. Così riesce a penetrare nel quartier generale nazista all’Hotel Le Meurice dallo stesso passaggio segreto che Napoleone III utilizzava per incontrare clandestinamente la sua amante attrice (un’invenzione di Gely sorprendentemente attuale) e lì coglie un von Choltitz apparentemente determinato a eseguire gli ordini del Führer ma in realtà tragicamente roso dai dubbi. Inanellando con grande perizia argomenti pragmatici ed emotivi, il diplomatico riesce a confezionare il proprio capolavoro e lo straordinario duetto di attori, che aveva già portato in scena il testo a teatro, rende a meraviglia ogni variazione di tono dal tragico al leggero al furioso al solenne.

© CultFrame 02/2014 – 11/2014

Film presentato alla 64° Berlinale

TRAMA
Nella notte tra il 24 e il 25 agosto 1944 il Generale Dietrich von Choltitz Governatore di Parigi sotto l’occupazione nazista sta per dare l’ordine di far saltare in aria tutto il centro storico della città, in procinto di essere liberata dagli alleati. Il console svedese a Parigi, Raoul Nordling tenterà con tutte le sue forze di fargli cambiare idea.


CREDITI

Titolo originale: Diplomatie / Regia: Volker Schlöndorff / Sceneggiatura: Volker Schlöndorff, Cyril Gely, dalla sua pièce omonima / Fotografia: Michel Amathieu / Montaggio: Virginie Bruant / Scenografia: Jacques Rouxel / Costumi: Mirjam Muschel / Interpreti: Niels Arestrup, André Dussollier, Robert Stadlober, Charlie Nelson / Produzione: Film Oblige, Gaumont, Blueprint Film / Distribuzione: Academy 2 / Francia-Germania, 2014 / Durata: 85 minuti

SUL WEB
Sito ufficiale del film Diplomatie (Diplomacy – Una notte per salvare Parigi)

Filmografia di Volker Schlöndorff

Berlinale – Il sito
Academy 2

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Silvia Nugara

Silvia Nugara ha un dottorato di Linguistica Francese e i suoi interessi ruotano attorno alle relazioni tra il linguaggio e la costruzione della realtà sociale, con particolare riferimento agli immaginari e ai discorsi relativi alle soggettività di genere. Attualmente è redattrice di Punto di Svista e Cultframe - Arti visive.

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