Questa volta dobbiamo fare un po’ di storia. Cinematografica e non. Nel 1955 lo scrittore americano Patrick Dennis scrisse il suo romanzo più famoso dal titolo Zia Mame. Ben diciannove editori lo trovarono non pubblicabile per la sua struttura episodica. Ma alla fine diventò un successo mondiale e venne tradotto anche in italiano con ben due edizioni. La terza è stata targata Adelphi, pochi anni fa. Subito diventò un trionfo a Broadway, con protagonista Rosalind Russell, e la stessa Russell lo portò al cinema con grande successo. Nel 1966 ritornò sui palcoscenici come musical, con le partiture di Jerry Herman (già affermato per Hello Dolly!) e l’interpretazione di Angela Lansbury e Beatrice Arthur. A Londra lo mise in scena addirittura Ginger Rogers, un altro trionfo!
Ma quando nel 1974 la MGM decise di fare una versione cinematografica del musical cominciarono i guai. La stessa MGM rifiutò la Lansbury e la Ball rifiutò come regista George Cukor e la Madeline Kahn come co-protagonista, che sicuramente avrebbe dato un tocco comico surreale in una vicenda già un po’ imbalsamata dagli anni. L’unica salva fu la grande Beatrice Arthur, che anni dopo, con la sua lingua pungente disse che “non avrebbe dovuto partecipare ad una merda del genere!” (nonostante che il regista fosse suo marito Gene Saks).
Il botteghino anglosassone impazzì nel vedere Lucy scatenata in balli anni ’30 (la vicenda copre un periodo che va dagli anni 30 agli anni 50 e racconta la vita di un orfanello che entra nella vita di una zia eccentrica e un po’ pazza, praticamente una satira del società americana post proibizionismo), oppure cavalcare cavalli a contrario, scambiare battute velenose con la sua migliore amica insomma tutto un inventario consono a quello che la regina delle sit comedy americane aveva già promosso nei suoi telefilm da anni. Ma la critica rimase fredda.
Lucy per loro era troppo vecchia ormai. Aveva sessantadue anni e non faceva ridere. Aveva perso lo smalto. La cattivissima Pauline Kael scrive: “ Dopo quaranta anni di carriera Lucy ha scoperto una vocazione da Drag Queen!”. Il cinema è cambiato. Le bellissime musiche di Herman non poteva fare per la sua voce e così una delle più grandi attrici comiche del cinema americano scoprì che la tv (che lei stessa ha contribuito a far crescere con la società Desilu) era il suo solo rifugio e abbandonò definitivamente gli schermi.
Ma citando a memoria (il film lo vidi allora ma continuo ad essere appassionato di musical), ho trovato Mame versione cinematografica affatto male. A guardare oggi mediocrità come Mamma mia, Mame brilla prima di tutto grazie ad un’interprete smagliante ed instancabile come Lucille Ball che con le sue smorfie porta qualcosa di archetipico in una storia tipicamente americana. Certo, il tutto puzza un po’ da palcoscenico ma questo è un problema del regista Saks che come ha fatto in un’altra commedia La strana coppia ha colto solo la superficie della piece.
Così anche qui solo grazie alle interpreti, tra cui la salace Arthur, emerge la satira sulla società americana mentre la “televisiva” Ball porta una dimensione di umanità e quotidianità al suo personaggio che nessun personalità trombonesca di Broadway (con tutto il rispetto per Angela Lansbury) avrebbe mai potuto dare. Ma, ho detto, cito a memoria.
Abbiamo fatto un po’ di storia. Siamo consapevoli di ciò anche perché il film non è mai uscito in dvd, se non in un cofanetto con alcuni film minori della Ball solo in America. Mai passato (almeno negli ultimi venticinque anni) in tv, Lucille Ball è scomparsa nel 1989 e non parlava volentieri. Su youtube si trovano degli estratti, tra cui la bellissima We need a little Christmas. Cercatela: solo quella vale la pena. Noi siamo in attesa anche delle vostre impressioni!
© CultFrame 01/2015
CREDITI
Titolo originale: Mame / Regia: Gene Saks / Sceneggiatura: Paul Zindel, Patrick Dennis / Fotografia: Philip Lathrop / Montaggio: Maury Winetraube / Musica: Jerry Herman / Scenografia: Harold Michelson / Interpreti: Lucille Ball, Beatrice Arthur, Robert Preston, Bruce Davinson, Jane Connel, Joyce Van Patten / Produzione: James Creeson, James Fryer / Anno: 1974 / Durata (originale): 132 minuti
SUL WEB
Filmografia di Gene Saks