In Silence. Mostra di Gilbert Fastenaekens a Bruxelles

SCRITTO DA
Chiara Bartoletti
© Gilbert Fastenaekens. Nocturne (Extrait),. Zeebrugge, Belgique 1980
© Gilbert Fastenaekens. Nocturne (Extrait),. Zeebrugge, Belgique 1980

© Gilbert Fastenaekens. Nocturne (Extrait),. Zeebrugge, Belgique 1980

Da oltre trent’anni, l’opera di Gilbert Fastenaekens (Bruxelles, 1955), si costruisce partendo dalla sua osservazione del paesaggio. Questo lavoro analitico, poetico e consapevole si concentra sulla rappresentazione di paesaggi naturali, urbani e siti recanti i segni dell’attività umana, fotografati principalmente in Belgio, Francia e Italia. Lavorando per serie, l’artista crea per ciascuna un vocabolario formale specifico: scenari notturni, l’irrealismo del bianco e nero contro il realismo associato al colore, le stampe classiche e un abile uso delle diverse tonalità di nero e grigio.

Questa varietà di approcci all’immagine fotografica, filo conduttore di questa mostra, dona per la prima volta una panoramica esaustiva del lavoro di Gilbert Fastenaekens. In questa esposizione In Silence sono riunite nove serie realizzate dall’artista belga. Il pubblico ha la possibilità di apprezzare la ricchezza e la coerenza del suo lavoro, attraverso fitti dialoghi tra le immagini. All’inizio degli anni 2000, l’artista arricchisce la sua opera avvicinandosi alla pratica del video e a un genere fino a quel momento non ancora sondato : il ritratto. La figura umana immersa in un ambiente urbano e selvaggio, permette una rivalutazione dello stesso aprendo un nuovo ed entusiasmante dialogo tra la natura e l’uomo.

Nella serie Nocturne, la notte e la topografia urbana sono il buco nero di un’opera enigmatica. Il palcoscenico di un gigantesco teatro dove sono banditi gli attori. La notte è un istante che si estende per diverse ore senza sentire il peso dei minuti, il passare del tempo. Tutto si arresta temporaneamente fino alle prime luci del mattino, quando il ritmo della civiltà prende il sopravvento. In Essai pour une archéologie imaginaire, Fastenaekens si è proposto di continuare a fotografare, indagare la notte. Questa volta però immortala e predilige i siti industriali in Lorena (regione della Francia nord-orientale) e non le aree urbane. In queste immagini ritroviamo tutta la teatralità propria dell’artista e già presente nella serie Nocturne. Autostrade in costruzione, centrali elettriche e altre industrie sorgono come i resti di una dimensione quasi mitica, dove la civiltà appare distrutta e non sopravvissuta allo scorrere del tempo.

© Gilbert Fastenaekens.  Noces (Extrait), 1988-1995

© Gilbert Fastenaekens. Noces (Extrait), 1988-1995

Per la serie Noces l’artista ammette di essersi regolarmente recato alla foresta di Vauclair. Non conosceva nulla di quel territorio, della sua storia, o la sua particolare topografia segnata dai lividi della guerra. Ė tornato in questa grande foresta ogni anno, spesso in inverno, quando il tempo era grigio, in un raggio di trenta metri che lui stesso ha definito arbitrariamente. Qui Fastenaekens si confronta con la natura. Una natura densa, austera e delicata allo stesso tempo, una vegetazione potente e scompigliata. In questo spazio ristretto, l’autore si mette alla prova fino a raggiungere una sorta di doppio esaurimento, quello del suo sguardo e la necessità di  fare spazio alla forza di un’esperienza intimista.
In Site I abbiamo una città in costante mutazione, piena di contraddizioni tra mediocrità e imponenza. Un luogo di infinite possibilità. Una città che nel suo imperturbabile sviluppo si erge a metafora di forza vitale, in perenne rinnovamento.

Vis-a-vis è un lavoro realizzato a Milano. Cinque schermi uno accanto all’altro mostrano, nello stesso momento, differenti video. Si alternano davanti ai nostri occhi momenti di banalità urbana, gesti quotidiani, semplici, ritratti sottomessi all’usura del tempo. Queste sequenze proiettate simultaneamente, emanano una poesia sorda, piena di istanti di vita che normalmente non tratteniamo, ma lasciamo andare.

© Gilbert Fastenaekens. Libre de ce monde (Installation video – extrait), 2007

© Gilbert Fastenaekens. Libre de ce monde (Installation video – extrait), 2007

Nel video Libre de ce monde, vediamo degli individui a cui viene chiesto di abbandonarsi a un riso folle e convulso. Osserviamo la bellezza di questo tremito che sale dalle profondità del nostro essere. Assistiamo alla liberazione delle convenzioni devastanti, alla perdita della nostra protezione, delle nostre maschere, fino a quando la “torre di controllo” riconquista il sopravvento. In quel  momento si percepisce il pudore, la vergogna: una mano davanti alla bocca, il rossore, e la domanda sul perché ci si sia lasciati trascinare in questa sfida.

Tra le opere più recenti di Gilbert Fastenaekens, possiamo includere Correspondance: un work in progress che ha avuto inizio nel 2007. L’artista ci propone scatti conformi a quelli di vecchie cartoline di Bruxelles, meditando sull’evidente metamorfosi del tessuto urbano ed evocando le nozioni di temporalità e di nostalgia.

Ciò che Gilbert Fastenaekens propone con il suo lavoro  è di mettere in discussione il nostro modo di guardare, di capire il vero, portandoci ad accettare e apprezzare gli elementi quasi impercettibili o illogici dei siti urbani, industriali e della natura, in continuo divenire. Ci chiede di andare oltre il giudizio e liberare lo sguardo.

© CultFrame 02/2015

INFORMAZIONI
Gilbert Fastenaekens – In Silence
Dal 5 Febbraio al 29 Marzo 2015
Le Botanique – Centre Culturel de la Fédération Wallonie / Rue Royale 236, Bruxelles / Tel: +32.02.2183732 /  info@botanique.be
Orario: mercoledì – domenica 12.00 – 20.00
Biglietto: intero 5,50 euro / ridotto 4,50 euro

SUL WEB
Le Botanique, Bruxelles

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Chiara Bartoletti

Chiara Bartoletti, classe 1981, appassionata di cinema si diploma alla scuola di recitazione « Teatro Blu » di Beatrice Bracco. Nel 2008 si laurea in « Storia e Critica del Cinema » presso l’Università Tor Vergata di Roma e nel 2011 frequenta il Master in Critica Giornalistica, organizzato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Curiosa e avventurosa di natura si trasferisce a Bruxelles da dove scrive per CulfFrame Arti Visive.

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