Alcune volte è importante insistere. Soprattutto quando vedi che gli autori continuano il loro percorso (vincente) ma i distributori continuano il loro (ottuso), privandoti della visione di pellicole che altrove hanno fatto addirittura urlare al miracolo.
È un problema di pubblico? Ma in fondo, chi lo conosce questo famoso “pubblico”? Realtà capace di stupire come di deludere le aspettative (di chi?) forse solo di quelli che vedono il cinema esclusivamente come una fonte di guadagno. Il cinema, così, diviene giocattolo esclusivo per le tasche di chi decide di andare a vedere la “donna barbuta” o il “tronco umano”. Ma l’arte ha fatto passi da gigante e se si decide di premiare un esercizio di stile come Birdman di Alejandro Gonzales Iñárritu (eccellente, non c’è che dire, ma pur sempre di esercizio di stile si tratta) perché non fare uno sforzo in più per un piccolo capolavoro di rilettura del giallo e del thrilling all’italiana, come fa da un po’ di anni il binomio belga Hélène Cattet e Bruno Forzani?
Abbiamo parlato qualche mese fa del loro primo lungometraggio Amer e adesso passiamo al loro secondo film, che nonostante abbia riscosso successo al Festival di Locarno, nessuno ha pensato di distribuire in Italia: L’etrange couleur des larmes de ton corps (t.l. Lo strano colore delle lacrime del tuo corpo). Titolo che già di per sè include ben quattro tra i più importanti gialli italiani. Titolo che avrebbe fatto addirittura rabbrividire tutti i fan di Dario Argento.
Ma con la nuova fatica del binomio in questione non siamo semplicemente dalle parti del citazionismo. Perché loro da una parte negano la narrativa classica ma dall’altra ci riportano in un mondo surreale (l’horror e la commedia svitata erano i cavalli di battaglia dei surrealisti almeno al cinema secondo Ado Kyrou) in cui manca ogni certezza per i presunti protagonisti e, soprattutto, in cui le prospettive cambiano ogni momento. In fondo, la paura e lo sgomento non nascono proprio da questo?
Escluso l’ingombrante (delle volte) impianto narrativo, prende il via il delirio della libertà: spazio e suono. Un palazzo (Inferno?) in cui regna il buio e la totale anarchia delle immagini. Immagini che cambiano ritmo, velocità, intensità . E non è solo questione di montaggio. La suspense da esterna diventa interna all’inquadratura, meccanismo che può essere attribuito (in qualità di punti di riferimento) solo ad Argento in Profondo Rosso (per dare al Cesare quel che è di Cesare) e a sir Alfred Hitchcock in Vertigo (lui sì che è riuscito a superarli).
Con tutto ciò, non vogliamo sostenere che L’etrange couleur des larmes de ton corps sia un film teorico alla Alain Robbe- Grillet. È una gioia per gli occhi e ti fa battere il cuore grazie ai suoi colori primari e alle sue immagini “uscite” da qualche film italiano di serie B. Il trucco è lasciarsi andare e non pensare di dover capire. Non si tratta di un film difficile ma di un film ermetico, impostazioni completamente diverse.
Abbiamo visionato il blu ray pubblicato in Germania allo straordinario prezzo di 13.99 euro che contiene anche la versione originale in francese, un book let di 28 pagine (purtroppo, per me, solo in tedesco) e poi un’intervista ai registi. La qualità del film è stupenda e questo ripaga tutto il resto.
Lo bollano come film “fantasy”, oppure “horror”, ma credetemi: è molto di più!
© CultFrame 02/2015
CREDITI
Titolo originale: L’etrange couleur des larmes de ton corps / Regia: Hélène Cattet, Bruno Forzani / Sceneggiatura: Hélène Cattet, Bruno Forzani / Fotografia: Manuel Dacosse / Montaggio: Bernard Beets / Scenografia: Julia Irribaria / Interpreti: Klaus Tange, Jean Michel Vovk, Sylvia Canada, Sam Louwyck, Anna D’Annunzio / Produzione: Anonyme Films / Anno: 2013 / Durata (originale): 102 minuti / Edizione in dvd: Kock Media / Anno: 2014
SUL WEB
Filmografia di Hélène Cattet
Filmografia di Bruno Forzani
Kock Media