Iconic Geography. In mostra a Roma le immagini fotografiche di Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer

SCRITTO DA
Pietro D Agostino
© Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer. DECOMMISSIONED AMS-SXM, MOJAVE / USA. Inkjet print – 79.5 x 61 cm. Courtesy gli autori e Anteprima D’Arte Contemporanea
© Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer. DECOMMISSIONED AMS-SXM, MOJAVE / USA. Inkjet print – 79.5 x 61 cm. Courtesy gli autori e Anteprima D’Arte Contemporanea

© Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer. DECOMMISSIONED AMS-SXM, MOJAVE / USA. Inkjet print – 79.5 x 61 cm. Courtesy gli autori e Anteprima D’Arte Contemporanea

Ambiguo, derivazione dal latino ambigĕre: un doppio senso che può essere variamente interpretato, perciò non chiaro, equivoco, di significato incerto. D’altro canto però dubbio e incertezza ci stimolano ad attivare un comportamento critico su ciò che ci viene incontro e così, positivamente, ci aiutano a migliorare la nostra comprensione.

Per alcune analogie e motivi che svilupperemo in seguito, la mostra fotografica Iconic Geography degli autori Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer proposta presso lo spazio espositivo Anteprima D’Arte Contemporanea di Roma a cura di Camilla Boemio, ci sostiene nel percorrere delle riflessioni proprio sulla questione delle doppie identità.

Ed eccone una prima: entrando nella sede dello spazio espositivo ci accorgiamo di essere in uno studio di avvocati al cui interno sono dedicate due sale espositive alla mostra in questione. In tutto vi sono ospitate dieci immagini fotografiche, sei nella prima, quattro nella seconda, tutte di grande formato e attraverso le quali ci addentriamo nella ricerca degli autori. Aerei in rottamazione abbandonati in luoghi sperduti e desertici; impianti industriali che ridisegnano con le loro strutture i paesaggi in cui sono inseriti; grandi sale con pannelli di controllo di sofisticata tecnologia dove non c’è più posto per la presenza umana; uno scalo ferroviario illuminato da luci artificiali ha l’aspetto di un grafico intreccio di ferro e acciaio immerso nelle tenebre; una prospettiva su un incrocio stradale di una città asiatica dove auto e persone sono congelate nell’istante come i palazzi che li circondano.

© Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer. DECOMMISSIONED ICN-HKG, MOJAVE / USA. Inkjet print – 79.5 x 61 cm. Courtesy gli autori e Anteprima D’Arte Contemporanea

© Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer. DECOMMISSIONED ICN-HKG, MOJAVE / USA. Inkjet print – 79.5 x 61 cm. Courtesy gli autori e Anteprima D’Arte Contemporanea

La luce, naturale o artificiale, viene colta dai due autori con sapiente sensibilità per restituirci immagini algide, tecnicamente ineccepibili: osserviamo nel dettaglio particolari infinitesimali, pur trattandosi perlopiù di scorci di ampio respiro e di paesaggi. Nel testo che accompagna la mostra, ci imbattiamo in chiari segnali di come sussistano doppi aspetti legati alla lettura del lavoro di Scanderbeg e Sauer. Se da un lato queste fotografie esaltano l’operosità e il progresso umano, dall’altro ce ne consegnano una prospettiva decisamente dirompente sugli equilibri e gli spazi che si trovano ad occupare e a condividere. E non solo con le persone che vi abitano.

Un’altra questione ambivalente è posta sul come prendere in considerazione questo tipo di lavoro che, in questo caso, ha impegnato gli autori nell’ultimo decennio. Infatti viene evidenziato che le immagini esposte erano per lo più destinate a rappresentare e a descrivere le varie attività aziendali e commerciali delle società che ne facevano richiesta. Mentre ora possono essere considerate anche di ricerca e quindi poste sul mercato del collezionismo d’arte. E’ qui evidente la forte ambiguità dell’argomento in questione: sarà allora utile quel dubbio e quell’incertezza che aiuta ognuno di noi ad osservare in maniera critica ciò che ci viene incontro, proprio per cercare di migliorare la nostra comprensione. Possiamo pensare allora, oltre le nostre individuali valutazioni sulle opere, che è l’ambiguità (ma potremmo considerarla anche una coerenza) del mercato dell’arte, all’interno delle proprie aspettative, a sancirne una determinata collocazione.

© Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer. SALLE DE COMMANDE – NORD, CHAVALON / SWITZERLAND. Inkjet print – 61 x 79.5 cm. Courtesy gli autori e Anteprima D’Arte Contemporanea

© Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer. SALLE DE COMMANDE – NORD, CHAVALON / SWITZERLAND. Inkjet print – 61 x 79.5 cm. Courtesy gli autori e Anteprima D’Arte Contemporanea

Una riflessione è stimolata dall’accostamento che viene fatto, a proposito di queste immagini fotografiche, con il lavoro cinematografico di Michelangelo Antonioni e più precisamente con il film Deserto Rosso. Che vi sia in Scanderbeg e Sauer un parallelismo immaginativo che prende spunto dal potente sguardo di Antonioni è evidente, e questo dimostra di quanto è forte, a tutt’oggi, l’impatto visionario del regista italiano sui fotografi e i cineasti contemporanei.

Andreana Scanderbeg è nata nel 1969 a Los Angeles, ha conseguito un diploma in comunicazione oltre a quello in economia; Alexander Sauer è nato nel 1971 a Francoforte sul Meno e ha studiato fotografia a Monaco. Vivono a Zurigo, dal 2005 collaborano con aziende e industrie documentando le loro attività anche in luoghi impervi e sperduti del mondo. Tra le varie esposizioni citiamo la partecipazione a VOLTA, fiera d’arte, nel 2014 a Basilea.

© CultFrame – Punto di Svista 03/2015

 

INFORMAZIONI
Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer – Iconic Geography / A cura di Camilla Boemio
Dal 25 febbraio al 5 maggio 2015
Anteprima D’Arte Contemporanea / Piazza Mazzini 27 (Scala A, terzo piano), Roma / tel: +06.37500282 / info@anteprimadartecontemporanea.it
Orario: martedì – venerdì / sabato su appuntamento

SUL WEB
Il sito di Andreana Scanderbeg e Alexander Sauer
Anteprima D’Arte Contemporanea, Roma

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Pietro D Agostino

Pietro D’Agostino è attivo nel campo delle arti visive e nel tempo matura un rapporto intimo e inconscio con la luce usandola, attraverso la fotografia, il video ed altri dispositivi tecnologici, come strumento espressivo e di indagine. Partecipa e collabora a varie iniziative performative con musicisti e poeti di area sperimentale e di ricerca. Dall'ottobre 2016 è Presidente di Punto di Svista - Associazione culturale

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