Una nuova amica ⋅ Un film di François Ozon

SCRITTO DA
Giovanni Romani

Travestitismo, transessualità, gay, etero, bisessuali, ecc… il nuovo film di Ozon andrebbe imposto a mo’ di “metodo Ludovico” (cit. Arancia Meccanica) a tutti coloro che ancora si ostinano a voler classificare le persone secondo i partner sessuali. Una Nuova Amica mescola arditamente il coup de théatre hitchcokiano con la commedia en travesti di Wilder ed i fremiti pop di Almodovar, per approdare a Glen or Glenda, capolavoro del “peggiore regista del mondo”, Ed Wood, che l’ottimo Romain Duris ricorda in golfetto d’angora color confetto.

Come nelle sue precedenti opere, Ozon parla apparentemente di sesso per parlare, ancora una volta, della borghesia francese, dell’ipocrisia della “famiglia tradizionale”, dei desideri più profondi ed inconfessabili, e, non a caso il punto di vista de Una nuova amica è quello della dimessa Claire, mogliettina comme-il-faut del rampante Gilles. Attraverso i suoi occhi viviamo l’iniziale sconcerto e la successiva fascinazione nei confronti della “depravazione” del fresco vedovo, dapprima respinto, poi accettato con amicale complicità, infine sublimato e concupito come “oscuro oggetto del desiderio”.

Ozon gira con sapiente sobrietà, con una leggerezza che però, a lungo andare, scolora in una freddezza concettuale che raggela i sentimenti: Una nuova amica incuriosisce, ma non emoziona. Si avverte un retrogusto eccessivamente programmatico, un progetto un po’ meccanico nello sviluppo narrativo a cui avrebbe forse giovato qualche “caduta” melodrammatica. Certamente l’intellettualismo di Ozon non ci fa rimpiangere i birignao de Il vizietto, né dimenticare che un film così in Italia si sarebbe tramutato in una farsa pecoreccia, mentre l’autore rimarca a più riprese che il travestitismo non c’entra nulla con l’omosessualità: David/Virginia non è gay, ed infatti desidera sessualmente l’amica/complice che, però, fugge sconvolta alla vista del pene eretto. Un passaggio forse eccessivamente cerebrale che puzza di “film a tesi”, ma comunque retto alla perfezione dall’ottima prestazione di Romain Duris, persino più bravo e convincente come maschio ambiguo ed insicuro che come orgoglioso travestito.

© CultFrame 03/2015

TRAMA
Claire, profondamente scossa dalla morte della migliore amica, con la quale aveva instaurato un’inscindibile relazione empatica, si riapre alla gioia di vivere dopo una scoperta sorprendente e intrigante sul marito della defunta. Ma in un vortice di segreti, pulsioni inaspettate e doppie identità nascoste, la situazione comincia a sfuggirle di mano.


CREDITI

Titolo: Una nuova amica / Titolo originale: Une Nouvelle Amie / Regìa: François Ozon / Sceneggiatura: François Ozon / Fotografia: Pascal Marti / Montaggio: Laure Gardette / Scenografia: Michel Barthélémy / Interpreti principali: Romain Duris, Anaïs Demoustier, Raphaël Personnaz, Isild Le Besco, Aurore Clément / Produzione: Mandarin Films / Distribuzione: Officine Ubu / Paese: Francia, 2014 / Durata: 107 minuti

SUL WEB
Filmografia di François Ozon
Officine Ubu

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Giovanni Romani

Nato a Udine, arraffo un diploma di maturità classica. Mi diplomo a Firenze alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassmann. Me ne vado a Roma a far teatro, in seguito cinema con Gianni Amelio. Scippo una mediocre laurea in giurisprudenza alla Statale di Milano e nel contempo inizio a scrivere recensioni per il Messaggero Veneto. Abbandono la carta per la rete, prima con Cinema.it, per poi approdare a CultFrame - Arti Visive. Attualmente: avvocato tatuato cinefilo cinofilo.

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