Nero su Bianco. Autori italiani, africani, europei e americani in mostra all’American Academy in Rome

SCRITTO DA
Pietro D Agostino
© Lorna Simpson. Cloudscape (still images), 2004. Single channel, video with sound, 6 minutes duration, loop. Performer: Terry Adkins
© Emily Jacir. Stazione, 2008-2009, Public installation on Line 1 vaporetto stops, (Arsenale). Digital photograph, © Emily Jacir 2009. Courtesy Emily Jacir

© Emily Jacir. Stazione, 2008-2009, Public installation on Line 1 vaporetto stops, (Arsenale). Digital photograph, © Emily Jacir 2009. Courtesy Emily Jacir

Ci si interroga spesso sui significati e le relazioni tra le parole e i fatti ad esse corrispondenti. In generale vi è una sorta di adesione, di allineamento su parole che fanno riferimento a questioni importanti: condivisione, pace, amicizia. Immancabilmente, però, ci troviamo di fronte a fatti concreti in cui l’aderenza tra la parola e il dato reale all’interno di un accadimento viene smentito, e a volte con crudeltà. Probabilmente perché le parole, queste parole, non sono concetti relativi ad azioni universali ma sono solo funzionali: funzionali alla soggettività e alle circostanze del momento in cui ogni individuo si trova a compiere dei gesti, delle azioni.

L’indagine messa in campo dall’American Academy in Rome con l’esposizione Nero su Bianco pone ad artisti di varia estrazione e provenienza un interrogativo e una richiesta di confronto concreto a fronte dei cambiamenti linguistici, culturali e politici nei quali sono coinvolti. Nero e bianco sono simboli archetipici di divisione, di contrasto, almeno nelle culture occidentali. Nero su Bianco ha l’aspetto al contrario di voler coniugare un’idea, come una pagina scritta, un punto di osservazione sulla trasformazione di una contrapposizione.

Le opere dei 27 autori, esposte a cura di Robert Storr, Lyle Ashton Harris e Peter Benson Miller, sono collocate in un percorso che si snoda dall’esterno dell’Accademia fino al criptoportico posto nell’interrato dell’edificio, attraversando idealmente l’intera Istituzione. La mostra ha lo scopo di indagare una delle questioni più importanti e attuali che coinvolge l’intero sistema politico, sociale e culturale italiano: l’identità afro-Italiana. I curatori, invitando e coinvolgendo artisti italiani, africani, europei e americani, hanno messo in atto un tentativo di riflessione sui cambiamenti culturali e di identità che attraversano l’Italia sul tema dell’integrazione. Le opere presenti sono realizzate attraverso diverse tecniche e linguaggi; scultura, pittura, video, fotografia, installazioni, performance e molte sono state create appositamente per questo evento.

© Lorna Simpson. Cloudscape (still images), 2004. Single channel, video with sound, 6 minutes duration, loop. Performer: Terry Adkins

© Lorna Simpson. Cloudscape (still images), 2004. Single channel, video with sound, 6 minutes duration, loop. Performer: Terry Adkins

Per tutti e a titolo esemplare citiamo il video di Lorna Simpson: un uomo, posto all’interno di uno spazio vuoto e in penombra fischietta un motivo mentre la camera che lo riprende si avvicina sempre più alla sua figura, viene avvolto da un fumo che poco a poco lo fa scomparire dalla nostra vista, come in una nebbia. Poi il filmato viene mandato indietro, ripercorrendo al contrario il percorso visivo e sonoro fino alla totale riapparizione dell’intera figura umana. A nostro avviso, che l’uomo sia nero, come in questo caso, o bianco non fa alcuna differenza: il percorso altalenante e ricorsivo dei gesti e delle azioni è sempre ambiguo, a volte chiaro a volte oscuro. Di fondamentale importanza è la domanda che ha dato impulso a questa indagine e che dal nostro punto di vista dovrebbe essere la sostanza progettuale e intellettuale di tutte le istituzioni; non solo di quelle cosiddette culturali.

Riprendiamo testualmente dal comunicato stampa:

L’American Academy in Rome si configura come il luogo ideale per condurre questa inchiesta: auto analizzando la propria natura istituzionale si chiede, infatti, cosa debba essere oggi una Accademia, trovando la risposta nella costruzione di un laboratorio creativo, che faccia confrontare la ricerca e il lavoro in studio con la società contemporanea, aprendo ad essa le porte. Con lo scopo di reinventare l’istituzione “Accademia”, mantenendone il carattere di eccellenza, ma riconfermandone la natura indipendente, dove si ha l’opportunità di analizzare i temi dell’attualità.”

Per sostenere l’iniziativa e ampliare un approfondimento sul tema dell’identità afro-Italiana sono stati organizzati cinque incontri collaterali che si svolgeranno ogni giovedì a partire dall’11 giugno fino al 16 luglio 2015.

Artisti in mostra: Terry Adkins, Francesco Arena, Bridget Baker, Elisabetta Benassi, Alessandro Ceresoli, Oliver Chanarin/Adam Broomberg, Barbara Chase-Riboud, Onyedika Chuke, Theo Eshetu, Lyle Ashton Harris, Invernomuto, Emily Jacir, Armin Linke/Vincenzo Latronico, Meleko Mokgosi, Senam Okudzeto, Jebila Okongwu, Piero Ruffo, Lorna Simpson, Giuseppe Stampone, Justin Randolph Thompson, Nari Ward, Carrie Mae Weems, Stanley Whitney, Fred Wilson.

© CultFrame – Punto di Svista 06/2015

INFORMAZIONI
Mostra: Nero su Bianco / A cura di Robert Storr, Lyle Ashton Harris e Peter Benson Miller
Dal 26 maggio al 19 luglio 2015
American Academy in Rome / Via Angelo Masina 5, Roma / Tel: 06.58461 / info@aarome.org
Orario: giovedì – sabato 16.00 – 19.00 / ingresso libero

SUL WEB
American Academy in Rome

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Pietro D Agostino

Pietro D’Agostino è attivo nel campo delle arti visive e nel tempo matura un rapporto intimo e inconscio con la luce usandola, attraverso la fotografia, il video ed altri dispositivi tecnologici, come strumento espressivo e di indagine. Partecipa e collabora a varie iniziative performative con musicisti e poeti di area sperimentale e di ricerca. Dall'ottobre 2016 è Presidente di Punto di Svista - Associazione culturale

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