Dopo l’esperienza quasi decennale con Isabella Bracolini, l’anno scorso Camilla Grimaldi ha proseguito l’attività a Mayfair, inizialmente da sola, e poi, da settembre 2014, in collaborazione con Julie Gavin, collezionista, già manager per Credit Suisse e con una laurea in arte conseguita da Christie’s. Grimaldi Gavin è un nuovo spazio in Albemarle Street, specializzato esclusivamente in fotografia contemporanea, che rappresenta una serie di artisti italiani e internazionali. Quest’estate, la galleria londinese ospita la prima retrospettiva di una giovane artista interessata al tema dello spazio: Tomoko Yoneda. La fotografa giapponese vive da anni a Londra ed è molto apprezzata in patria. Questa mostra raccoglie i lavori più significativi degli ultimi quattordici anni, attingendo a varie serie fotografiche.
Ad un primo impatto, il visitatore è accolto da bellissimi paesaggi e scene di interni. Yoneda è analitica e poetica allo stesso tempo, conduce gentile lo sguardo nei vari luoghi e lo sorprende, svelando le energie negative di cui gli scenari sono carichi. La narrazione si compone di memorie, episodi, evocazioni di conflitti tra occidente ed oriente, dalla Prima Guerra Mondiale ai raid americani in Iraq, passando per Taiwan ed il Bangladesh.
Yoneda ha sviluppato un vivo interesse per la storia del ventesimo secolo, poiché, da bambina, era solita ascoltare dai suoi genitori racconti della Seconda Guerra Mondiale. Poi, da adulta, in America e in Europa, ha riscoperto storie simili, confrontandosi con i coetanei occidentali. Questa fascinazione ha segnato Yoneda nel corso della sua carriera artistica
Il passato è una foresta, scenario dove si svolse uno degli episodi più cruenti della Guerra sul fronte occidentale, oppure una spiaggia, là dove il nazista Mengele morì annegato, o ancora un sentiero, che nasconde il baratro dove soldati giapponesi cercarono il suicidio. Il presente scorre placido, e, come una barca su un fiume dalle acque rosate, trasporta sposi ed invitati, al confine tra Cina e Corea. I B52 americani sono punti nell’immensità dei cieli inglesi, l’effetto serra e l’innalzamento delle acque minacciano in silenzio vite e piantagioni del subcontinente indiano.
Evocativa la serie di interni di case a Taiwan, quelle che un tempo furono occupate dai giapponesi tra il 1895 ed il 1945. Pareti palinsesto raccontano il passaggio di ere e culture, la casa del generale Wang Shu-Ming a Taipei è una narrativa silente di legni laccati, shermi shoji, giochi di mensole, carte da parati anni cinquanta e mani di vernice rossa. Le geometrie si intensificano, all’interno di una piscina ungherese: le finestre e le pareti delineano e delimitano gli spazi, il disgelo politico è svelato da un casto abbraccio di amanti, soli nella calma fredda e azzurrina di acqua e piastrelle.
La bravura di Yoneda risiede nella sua straordinaria capacità di conferire un umore ai suoi paesaggi, di lasciare lo spettatore sempre in bilico tra bellezza ed orrore, calmo presente e tragico storico. Sono tutti spazi rappresentati dopo che gli eventi si sono svolti e le tracce si sono dissolte o, forse, ancora aleggiano in qualche angolo, lacerti di memorie feroci, incantesimi difficili da rompere.
© CultFrame 07/2015
INFORMAZIONI
Tomoko Yoneda – Beyond Memory
Dal 12 giugno al 7 agosto 2015
Grimaldi Gavin / 27 Albemarle Street, Londra / Telefono: +44(0)2036370637
Orario: lunedì – venerdì 11.00 – 18.00 / ingresso libero
SUL WEB
Grimaldi Gavin, Londra