Zbigniew Rybczyński, regista polacco da tempo negli Stati Uniti d’America, è uno dei maggiori autori legati al concetto di sperimentazione audiovisiva. È da considerarsi uno dei padri della videoarte (almeno a partire dai primi anni settanta) e soprattutto del videoclip musicale. In tal senso, ricordiamo il suo capolavoro Tango (1980) e un video (straordinario) ispirato al brano di John Lennon Image (1986).
È del 1975, però, un altro suo testo audiovisivo di estrema importanza: Nowa Ksiazka (New Book). In questo breve film, Rybczynski suddivide lo schermo in nove porzioni di realtà nelle quali è possibile vedere una parte di accadimenti reali che si svolgono sia contemporaneamente che consequenzialmente. Nowa Ksiazka è, dunque, un’opera dall’impostazione del tutto teorica, nella quale l’autore mette in atto un discorso molto complesso sulla questione dello spazio-tempo e su quella del punto di vista sul mondo e sui medesimi fatti visti da angolazioni diverse.
Ebbene, a quaranta anni di distanza, un altro regista polacco, Jerzy Skolimowski, sembra voler riproporre una riflessione teorico-linguistica simile a quella del connazionale Zbigniew Rybczyński. Anzi, a dire la verità, tutto contribuisce a indicare che l’opera di Skolimowski, intitolata 11 minut (11 minutes), sia in realtà un’evidente e colta citazione di Nowa Ksiazka.
Anche in questo caso sono prese in considerazione vicende apparentemente dislocate in spazi e tempi differenti. Ognuna di queste storie ha i suoi protagonisti e tutto sembra svolgersi in una sorta di struttura a linee parallele che non si incontreranno mai. Ma non sarà così, perché in modo quasi geometrico-matematico i racconti che compongono il film confluiranno da diversi punti di vista verso una conclusione spazio-temporale estremamente compatta e unitaria.
Lo spirito creativo di Rybczynski aleggia per tutto il film e si palesa clamorosamente in alcune sequenze nelle quali Skolimowski fa vedere vari addetti della Polizia che scrutano i movimenti della città (di un punto della città) da un sistema di schermi collocati uno vicino all’altro. Il pensiero, dunque, non può che correre velocissimo a Nowa Ksiazka.
11 minut si intitola così poiché tutte le vicende narrate si svolgono nell’arco di undici minuti, appunto, dalle 17.00 alle 17.11, una curva temporale che scorre autonoma rispetto alle molteplici esistenze degli individui ma che, solo casualmente, porterà i destini di alcune persone a trovare conclusione definitiva in un unico nucleo.
Jerzy Skolimowski mette in campo tutta la sua indiscutibile capacità creativa, grazie anche all’aiuto della montatrice Agnieszka Glinska, del direttore della fotografia Mikolaj Lebrowski, e del musicista Pawel Myketyn.
Ne è venuto fuori un quadro formale di altissimi profilo e perfezione stilistica, un’opera che oltre a divertire il cinefilo e a soddisfare visivamente lo spettatore risulta anche un potente stimolatore di pensiero in grado di far riflettere profondamente sull’idea del tempo, sulla questione del punto di vista e sulla maligna assurdità del caso.
© CultFrame 09/2015
TRAMA
Una giovane e bella attrice si reca in un albergo di lusso per parlare con un regista. Nel frattempo il marito della ragazza cerca di raggiungerla all’albergo, mentre un giovane tenta una rapina, un ambulante vende i suoi hotdog, un corriere ha un rapporto con una donna sposata, una squadra di pronto soccorso soccorre una donna in cinta. Tutto sembra essere distinto e separato ma in verità questi fatti saranno collegati
CREDITI
Titolo: 11 minutes / Regia: Jerzy Skolimowski / Sceneggiatura: Jerzy Skolimowski / Fotografia: Mikoła j łebkowski / Musica: Paweł Mykietyn / Montaggio: Agnieszka Glińska / Interpreti: Richard Dormer, Wojciech Mecwaldowski, Paulina Chapko, Andrzej Chyra, Dawid Ogrodnik / Produzione: Skopia Film (Poland), Element Pictures (Ireland), HBO Europe / Paese: Polonia, Irlanda 2015 / Durata: 81 minuti
SUL WEB
Filmografia di Jerzy Skolimowski
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito