Da LaChapelle a Burtynsky. La fotografia industriale non è mai stata così bella. Mostra a Bologna

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis
© Luca Campigotto. Arsenale Venezia, 2000
© Luca Campigotto. Arsenale Venezia, 2000

© Luca Campigotto. Arsenale Venezia, 2000

La fotografia (così come il cinema) è da sempre interessata al mondo dell’industria, della produzione e del lavoro. In genere, le aree dell’espressione fotografica più vicine a questi temi sono quelle del reportage, della fotografia documentaria e del fotogiornalismo. Ma non solo, ovviamente. Ricordo ad esempio l’importante lavoro di Michael Schmidt intitolato Alimenti (Lebensmittel), presentato alla 55° Esposizione d’Arte di Venezia. In questo suo progetto l’artista tedesco, morto nel 2014, illustrava in modo assai creativo i processi di produzione delle industrie alimentari (anche di realtà produttive più piccole).

Ora, invece voglio segnalare un’iniziativa che è, a mio avviso, un vero e proprio caso espositivo (per dimensioni e tipologia). Si tratta di FotoIndustria ’15, manifestazione biennale che avrà la sua seconda edizione a partire dal 2 ottobre 2015 (fino al gennaio 2016) e che sarà allestita a Bologna. L’evento è promosso dalla Fondazione MAST e dal Comune di Bologna e propone ben quattordici diverse mostre dislocate in undici luoghi differenti della città.

© Edward Burtynsky. Miniera a cielo aperto di Super Pit n.1, Kalgoorlie, australia Occidentale, 2007. Courtesy Nicholas Metivier Gallery Toronto / Howard Greenberg and Bryce Wolkowitz Gallery New York

© Edward Burtynsky. Miniera a cielo aperto di Super Pit n.1, Kalgoorlie, australia Occidentale, 2007. Courtesy Nicholas Metivier Gallery Toronto / Howard Greenberg and Bryce Wolkowitz Gallery New York

Spicca subito l’idea del curatore, François Hébel, di suddividere il programma in vere e proprie sezioni: Post Produzione, Produzione, Produttori, Pausa, Prodotti, Giovani Fotografi (IV edizione GD4Photoart 2015) e Collezione Savina Palmieri. Si tratta di un percorso espositivo che prende in esame tutte le fasi della relazione tra lavoro e produzione, attraverso stili totalmente ineguali e autori di distinta estrazione culturale e geografica.

© David LaChapelle. Land Scape, Castel Rock, 2013. Courtesy Galerie Daniel Templon Paris/Brussels

© David LaChapelle. Land Scape, Castel Rock, 2013. Courtesy Galerie Daniel Templon Paris/Brussels

È dunque un viaggio dello sguardo che può iniziare con le raffigurazioni estetizzanti e potentissime sotto il profilo cromatico-compositivo (in verità modelli in scala realizzati a mano, come scritto sul pressbook) di David LaChapelle (Paesaggio – Land Scape, presso la Pinacoteca Nazionale), passare attraverso le visioni di una fabbrica cinese del canadese Edward Burtynsky (Paesaggio Industrializzato, Palazzo Pepoli Campogrande) e i giganteschi dettagli di strutture e ambienti composti da Luca Campigotto (La poesia dei giganti, Spazio Carbonesi) e concludersi con le stimolanti, e molto raffinate, opere di Hein Gorny (La nuova oggettività e l’industria/Prodotti industriali e progettazione d’immagine negli anni 1920-1930 in Germania, Palazzo Pepoli Museo della Storia di Bologna).

L’aspetto che più ci sembra significativo (oltre a quelli già citati) di questa vera e propria Biennale fotografica è la possibilità data al fruitore non solo di passare da un luogo all’altro della città, ma anche di effettuare un vibrante “vagabondaggio” culturale ed estetico attraverso le multiformi anime dell’espressione fotografica. A dimostrazione che la fotografia non è una sola cosa.

© CultFrame – Punto di Svista 09/2015
(pubblicato su L’Huffington Post Italia)

INFORMAZIONI
FOTO/INDUSTRIA 2015 / Direzione artistica: François Hébel / A cura di: Urs Stahel
Quattordici esposizioni in 12 luoghi simbolo della cultura in città
MAST: Dal 3 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016
ALTRE SEDI: Dal 3 ottobre all’1 novembre 2015
Biglietto: Intresso libero

SUL WEB
FOTO INDUSTRIA Bologna – Il sito (le mostre e le sedi)

 

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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