Se c’è un metodo narrativo che ormai è divenuto un vero e proprio stereotipo è quello adottato nel film di Sue Brooks: Looking for Grace. Dunque: si immagina una vicenda che va da A a B ma non la si costruisce secondo un percorso cronologico. La si deve spezzettare in diversi segmenti e ogni volta bisogna farla ritornare indietro per poi farla ripartire da una prospettiva diversa.
Chi utilizza questo “metodo”, lo fa per accrescere con tutta evidenza la complessità del racconto, per far percepire allo spettatore ogni sfumatura della storia, per dare il giusto peso a tutti i personaggi (specie se si tratta di un film corale). Ebbene, questa è l’intenzione creativa di Sue Brooks (autrice anche della sceneggiatura), la quale, però, ha messo in atto questo sistema in modo rigido e meccanico. La decostruzione della cronologia di un racconto di tipo realistico dovrebbe, infatti, avere una sua fluidità e un suo vero e profondo significato interno, ma ciò non è percepibile in Looking for Grace.
Gli unici aspetti interessanti dell’opera scaturiscono dalla capacità dell’autrice di congegnare in modo appropriato sia scene dal tono quasi comico che passaggi, invece, altamente drammatici con una palese misura creativa in grado di produrre un’architettura registica degna di nota.
Looking for Grace possiede, dunque, il suo punto di forza proprio nella sua sfera visiva. Sue Brooks si è nutrita (ma anche se non fosse così non cambierebbe il valore delle immagini da lei elaborate) di molta fotografia contemporanea, e in special modo di quella dei maestri americani degli ultimi trenta anni. Gli spazi e i luoghi spogli dell’Australia più sconosciuta si vanno così a sommare ai campi lunghissimi girati in esterno giorno che fanno vedere allo spettatore una natura quasi rarefatta, costituita da gigantesche distese di campi coltivati a grano. E proprio tali anonimi ambienti fanno da sfondo ad alcune vicende umane in fin dei conti molto banali.
Looking for Grace è, dunque, un film visivamente apprezzabile e scontato nella sua struttura narrativa che denota, però, una certa delicatezza nel comunicare quanto la vita degli esseri umani possa essere allo stesso tempo ridicola, tragica e insensata.
© CultFrame 09/2015
TRAMA
Grace è una ragazzina di sedici anni che decide di scappare di casa, sottraendo dei soldi ai genitori. Il padre e la madre si mettono sulle tracce della ragazza insieme un investigatore privato in pensione. Casualmente la ritroveranno ma il loro ricongiungimento non sarà poi così felice.
CREDITI
Titolo: Looking for Grace / Regia: Sue Brooks / Sceneggiatura: Sue Brooks / Fotografia: Katie Milwright / Interpreti: Richard Roxburgh, Radha Mitchell, Odessa Young, Terry Norris, Harry Richardson / Paese: Australia / Durata: 100 minuti
SUL WEB
Filmografia di Sue Brooks
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito