Much Loved. Un film di Nabil Ayouch

SCRITTO DA
Eleonora Saracino

Nabil AyouchIn arabo la parola “harām” significa “proibito” ma in un’accezione piuttosto vasta applicabile anche al denaro ottenuto attraverso pratiche peccaminose. Come la prostituzione, ad esempio. “Harām” è quindi il guadagno di Noah, Randa e Soukaina, tre ragazze di vita che a Marrakech si dividono tra party privatissimi e locali notturni. Giovani, belle e diversissime tra loro, per tipo e temperamento, queste donne vivono insieme, sono supportate dall’autista- tuttofare Said e gestiscono il loro lavoro, amministrato in gran parte da Noah che procura i rendez vous mercenari.

Il regista Nabil Ayouch, parigino stabilitosi a Casablanca, al termine di un anno di ricerche in cui ha raccolto le testimonianze di oltre duecento prostitute, punta il suo obiettivo sul mondo della notte e del meretricio attirandosi gli strali censori delle autorità marocchine che ritengono il suo film offensivo nei confronti della morale, della figura della donna e del paese. Un altro esempio di artista “scomodo” al quale, insieme agli attori, non vengono risparmiate minacce di morte poiché colpevole di aver sollevato il velo dal volto oscuro dello sfruttamento femminile.

Eppure Much Loved non è tanto un film di denuncia, quanto un film di rinuncia. Le protagoniste, infatti, anche se emancipate e consapevoli lavoratrici del sesso, abdicano ad una vita “normale” – che pur sognano – poiché consapevoli che da quella rete di vischiosa ipocrisia non riusciranno mai ad affrancarsi; pertanto sfidando il sistema – anche con un mestiere che le spinge ai margini – dimostrano il coraggio di difendere, ad ogni costo, la loro indipendenza.

Prostituirsi significa, sì, soccombere al maschio e anche al suo volere più ferino, ma per Noah e le altre il mondo della notte non è che una parentesi – prosaica e redditizia – in cui (s)vestono i panni di seduttrici, di femmine tentatrici che, nell’esibire e concedere il corpo, si fanno anche beffe dell’eccitazione del maschio, della sua goffaggine e della paura del venir meno della sua “potenza” virile. Violate nella carne queste donne, tuttavia, conservano uno spirito integro, dando prova di una dignità che non appartiene a nessuno degli individui che le sfrutta possedendole (i clienti) o vivendo di quel denaro “del peccato” (la famiglia).

Lo sguardo di Nabil Ayouch, pur non risparmiandoci l’impietosa umiliazione del mestiere, la violenza fisica e verbale o la durezza triviale del linguaggio, si posa con delicata sensibilità sulla vita delle protagoniste cogliendone l’essenza, umana e fragile, nei volti bellissimi e privi di trucco e nei corpi abbracciati tra loro a fare – ben oltre i dissapori della loro convivenza – finalmente “famiglia” o, almeno, l’unica possibile anche se si compone di pezzi infranti di sogni, messi insieme da un ibrido collante di affetto e di rabbia.

Nello squallore delle notti di Marrakech, nei festini e nella miseria del marciapiede, Ayouch restituisce intatto lo spirito, financo giocoso, di queste donne la cui giovinezza risuona, pura e squillante, nelle loro fragorose risate poiché in Much Loved non c’è giudizio, né condanna e tantomeno consolazione ma solo il racconto, reale e realistico, di un mondo neanche troppo sommerso ma occultato dal perbenismo ipocrita. Del resto, come scriveva Anaïs Nin, “dev’essere necessario un grande coraggio per donare a molti quel che spesso non si dà che all’amato.”

© CultFrame 10/2015

TRAMA
Noah, Randa e Soukaina fanno le prostitute a Marrackech. Vivono insieme e si sostengono l’un l’altra aiutate dal loro amico Said, tuttofare e autista. Orge con ricchi arabi e festini con i turisti occidentali sono per loro fonte di guadagno ma per queste donne il denaro rappresenta il mezzo per garantirsi, ciascuna a suo modo, la protezione di un sogno anche se, forse, non lo realizzeranno mai.


CREDITI

Titolo: Much Loved / Titolo originale: id. / Regia: Nabil Ayouch / Sceneggiatura: Nabil Ayouch / Fotografia: Virginie Surdj / Montaggio: Damien Keyeux / : Mike Kourtzer / Scenografia: Hind Ghazali / Interpreti: Loubna Abidar, Asmaa Lazrak, Halima Karaouane, Sara Elmhamdi Elalaoui, Abdellah Didane / Produzione: Eric Poulet, Saïd Hamich, Nabil Ayouch / Distribuzione: Cinema di Valerio De Paolis / Durata: 103 minuti

SUL WEB
Sito italiano del film Much Loved di Nabil Ayouch
Filmografia di Nabil Ayouch

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Eleonora Saracino

Eleonora Saracino, giornalista, critico cinematografico e membro del Sindacato Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), si è laureata in Storia e Critica del cinema con una tesi sul rapporto Letteratura & Cinema. Ha collaborato con Cinema.it e, attualmente, fa parte della redazione di CulfFrame Arti Visive e di CineCriticaWeb. Ha lavorato nell’industria cinematografica presso la Columbia Tri Star Pictures ed è stata caporedattore del mensile Matrix e della rivista Vox Roma. Autrice di saggi sul linguaggio cinematografico ha pubblicato, insieme a Daniel Montigiani, il libro “American Horror Story. Mitologia moderna dell'immaginario deforme” (Viola Editrice).

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