A tre anni di distanza dal non proprio esaltante Prometheus, Ridley Scott torna alla fantascienza, avventurandosi tra le asperità del pianeta rosso e ispirandosi al romanzo di Andy Weir, L’uomo di Marte che, nello specifico, è Mark Watney, astronauta della NASA, nonché botanico e ingegnere meccanico il quale, abbandonato dal suo equipaggio perché ritenuto morto, si ritrova solo, in territorio marziano, senza alcuna possibilità di comunicare con la Terra.
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare – considerando soprattutto due grandi film di Scott come Alien (1979) e Blade Runner (1982) – qui non ci troviamo di fronte all’eterna dicotomia tra il Bene e il Male, né alle profonde riflessioni sull’oscura imperscrutabilità della natura umana bensì ad un’avventura della determinazione, allo straordinario che converte quello che sembrerebbe il tragico in un monumento alla tenacia e ad uno strenuo attaccamento alla vita.
Watney, eroe solitario, combatte non già con i suoi demoni ma con le ostilità proprie di un pianeta che, sul piano pratico e servendosi delle proprie risorse di conoscenza, cerca di superare facendo della sapienza anche un gioco d’astuzia. Raziona il cibo, amministra le scorte e riesce, addirittura, a piantare delle patate che potranno così assicurargli la sopravvivenza per un certo periodo. Realisticamente l’astronauta sa di avere a disposizione rifornimenti assai limitati, tuttavia affida ad un video-diario di bordo i suoi progressi e le sue riflessioni, non risparmiando nemmeno le battute ironiche, come ad autosostenersi, ad alimentare, giorno dopo giorno, un vivace e vitale ottimismo. Ad esso, infatti, il film sembra assolutamente ispirarsi; a quel senso di speranza che non rinuncia mai ad un tocco, godibilissimo, d’ironia.
Un Matt Damon, perfettamente in parte, fa di Mark una sorta di simpatico avventuriero al quale si perdona anche qualche cedimento alla retorica che si riscatta grazie a quell’ammiccante tono di humor che pervade il film e ad una scelta musicale (visto il contesto) a dir poco originale.
Nella suggestione del 3D lo spettatore esperisce, con Watney, il terribile fascino di Marte nelle sequenze “in esterni” dove il pianeta rosso avvolge l’immagine nella sua inquietudine cremisi ma è all’interno dell’Hab (martian habitat), così come nelle sale di controllo e gli uffici della NASA, che si svolge la maggior parte dell’azione. Sempre grazie alle sue conoscenze e alla sua abilità, Mark riuscirà a stabilire un contatto con il nostro pianeta ed è a questo dialogo costante – compreso quello dell’astronauta con se stesso – che il regista inglese demanda il ritmo del film, creando sul finale, anche un momento di pura suspense.
Sopravvissuto – The Martian è, in sostanza, un prodotto confezionato ad arte da un regista come Scott – di cui non si può non apprezzare la qualità della visione anche in opere minori – sebbene sia lontano anni luce (è il caso di dirlo) dai suoi due sopracitati titoli. Se vi piace la fantascienza qui non troverete né la vertigine esistenziale di Gravity, né la il macchinoso artificio di Interstellar ma un puro intrattenimento, delle “cronache marziane” pop sulle note di Donna Summer.
© CultFrame 10/2015
TRAMA
L’equipaggio dell’Ares 3, in missione su Marte, è costretto ad abbandonare la base dopo una violenta tempesta di sabbia che si è abbattuta sul pianeta. L’astronauta Mark Watney, svenuto dopo essere stato colpito e ferito dai detriti, è creduto morto e viene quindi abbandonato dalla sua squadra. Rimasto solo sul pianeta rosso l’uomo si rende conto di avere ben poche risorse ed inizia ad ingegnarsi per mettere a frutto ciò che ha a disposizione e per riuscire non solo a sopravvivere ma a contattare la Terra pur sapendo che una missione di soccorso potrebbe essere addirittura impossibile.
CREDITI
Titolo: Sopravvissuto / Titolo originale: The Martian / Regia: Ridley Scott / Sceneggiatura: Drew Goddard dal romanzo L’uomo di Marte di Andy Weir / Fotografia: Dariusz Wolski / Montaggio: Pietro Scalia / Musica: Harry Gregson-Williams / Scenografia: Arthur Max / Interpreti: Matt Damon, Jessica Chastain, Jeff Daniels, Michael Peña, Sean Bean, Kate Mara / Produzione: Scott Free Productions / Distribuzione: 20th Century Fox / Durata: 130 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film The Martian di Ridley Scott
Filmografia di Ridley Scott
20th Century Fox