A Bigger Splash. Un film di Luca Guadagnino

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

Luca GuadagninoLeggiamo sul pressbook di A Bigger Splash, film di Luca Guadagnino, che questo lungometraggio dovrebbe essere in realtà il rifacimento de La piscine, opera francese del 1969 firmata da Jacques Deray e interpretata da Alain Delon e Romy Schneider.
Sempre dal pressbook, apprendiamo che A Bigger Splash è il titolo anche di un importante quadro di David Hockney e che i punti di riferimento espressivi di Guadagnino sono stati il capolavoro di Roberto Rossellini Viaggio in Italia e l’opera di Jean-Luc Godard One plus One.

Bene, punti di partenza molto significativi, per non dire fin troppo ingombranti. Ma quali sono stati i risultati ottenuti da Guadagnino?

Il suo A Bigger Splash è un lavoro che si manifesta come un testo di grande complessità formale ed anche come un prodotto narrativo molto denso. Lo scontro psicologico e umano tra i quattro personaggi principali sembra essere il cuore di questa operazione creativa. Il tutto, inoltre, si svolge nell’ambito di un palcoscenico naturale di estrema suggestione (l’isola di Pantelleria) che, con evidenza, vuole configurarsi a suo volta come personaggio.

Come è possibile comprendere, il lungometraggio di Luca Guadagnino intende essere un’opera di notevole spessore ed è indubbio il fatto che il regista sappia costruire dispositivi visuali non ordinari. Ma non sempre il talento registico produce prodotti filmici compiuti ed equilibrati. Non è solo costruendo belle inquadrature e sapendo muovere la macchina da presa, nonché dirigendo con una certa verve i propri interpreti, che è possibile  realizzare film degni di nota. Il cinema è territorio molto più difficile da attraversare e bisogna saperlo fare con lucidità e una certa misura.

Dal nostro punto di vista, apprezziamo l’intenzione di Luca Guadagnino (già confermata da precedenti lungometraggi) di sfuggire alla logica creativa un po’ sparagnina che ha caratterizzato il cinema italiano degli ultimi decenni, ma al tempo stesso non possiamo evitare di notare come tutto il materiale utilizzato da Guadagnino per A Bigger Splash alla fine sfugga totalmente dalle sue mani.

Ancora una volta (in un suo film) è presente Tilda Swinton, nei panni di un’improbabile (e non poco irritante) rockstar senza voce in vacanza a Pantelleria, affiancata da un inutilmente pirotecnico Ralph Fiennes, da Dakota Johnson e Matthias Schoenaerts. Cast fin troppo pomposo, dunque, a cui si deve aggiungere l’incomprensibile presenza di Corrado Guzzanti nei panni di uno strampalato maresciallo dei Carabinieri.

© CultFrame – Punto di Svista 09/2015 – 11/2015

TRAMA
Marianne Lane è una notissima rockstar internazionale. Dopo un’operazione alle corde vocali passa una vacanza molto tranquilla a Pantelleria con il suo compagno, un fotografo e regista di documentari introverso e dall’animo delicato. Un giorno li raggiunge il produttore di lei, il quale è accompagnato dalla giovane e attraente figlia. Tra i quattro si stabilirà una dinamica psicologica molto complessa.

CREDITI
Titolo: A Bigger Splash / Regia: Luca Guadagnino / Sceneggiatura: David Kajganich / Montaggio: Walter Fasano / Fotografia: Yorick Le Saux /
Scenografia: Maria Djurkovic / Interpreti: Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Matthias Schoenaerts, Dakota Johson, Aurore Clement, Lily McMenamy, Corrado Guzzanti / Produzione: Studio Canal, Frenesy Film, Cota Film  / Distribuzione: Lucky Red / Paese: Italia, 2015 / Durata: 125 minuti

SUL WEB
Filmografia di Luca Guadagnino
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
Lucky Red

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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