Gabriele Basilico ⋅ Ascolto il tuo cuore, città ⋅ Una mostra a Milano e un libro

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis
Gabriele Basilico. Shanghai, 2010- © Gabriele Basilico / Studio Basilico, Milano

Riguardo la figura di Gabriele Basilico è stato detto e scritto molto. Il rischio, dunque, quando si affronta il lavoro di questo importante fotografo (scomparso nel 2013) è in primo luogo quello di dover necessariamente ripetere ciò che è stato ben delineato da altri addetti ai lavori e studiosi, in secondo luogo quello di procedere a un elogio acritico che nulla di nuovo farebbe emergere su questo significativo esponente della fotografia italiana e internazionale. Cercherò, dunque, in questo breve testo di procedere lungo il solco di un personale percorso relativo allo studio della relazione indissolubile tra pratica fotografica e rappresentazione del paesaggio urbano.

Mi offrono lo spunto valido per questa riflessione la mostra milanese intitolata proprio Gabriele Basilico. Ascolto il tuo cuore, città e il relativo catalogo edito da Skira.

Gabriele Basilico

Gabriele Basilico. Istanbul, 2010. © Gabriele Basilico / Studio Basilico, Milano

Ebbene, l’atto di sfogliare le centosettantaquattro pagine del volume in questione rappresenta una vera e propria esperienza estetica. Lo sguardo del fruitore-lettore è catapultato all’interno di un universo visivo che colpisce soprattutto per la capacità di Basilico di relazionarsi a città molto diverse tra loro cercando di mantenere una sostanza dello stile che sia quanto più possibile coerente. Questo aspetto preserva Basilico dal rischio di essere travolto dalle pre-esistenze, dall’autonomia iperattiva della metropoli che ormai da decenni si è trasformata (nell’ambito della società moderna) in una sorta di organismo “anarchico” in grado di auto-comunicarsi.

Gabriele Basilico. Trieste, 1985. © Gabriele Basilico / Studio Basilico, Milano

Gabriele Basilico. Trieste, 1985. © Gabriele Basilico / Studio Basilico, Milano

Le immagini realizzate da Gabriele Basilico (che solo in poche occasioni ha fallito il suo incontro con la città, come nel caso del lavoro irrisolto effettuato per il Festival Internazionale di Roma – 2008) sono caratterizzate da una solida impostazione compositiva che però, pur rappresentando perfettamente il marchio stilistico dell’autore, permette “all’anima” della città di emergere in maniera cristallina. Che si tratti di un’area vuota di Trieste o dello splendore modernista di Parigi, che sia raffigurata la Milano in fase di crescita o il panorama sterminato di Shanghai, si avverte l’attenzione che Basilico ha nei riguardi di un tema (la rappresentazione della metropoli) che spesso soverchia il linguaggio e lo sguardo dell’autore che cerca di utilizzarlo.

Colpisce, inoltre, una tendenza espressiva ricorrente, e cioè il palesarsi di inquadrature in campo lunghissimo delle città nelle quali lavorava (da Porto a Milano, da Napoli a Mosca, fino a San Francisco e Rio de Janeiro). È come se Gabriele Basilico di fronte all’impossibilità di decifrare con precisione il corpo della metropoli si affidasse a un tipo di inquadratura enigmatica e misteriosa, a una sorta di istanza narrante o a uno sguardo onnisciente, che non aveva la funzione di spiegare alcunché ma solo mettersi in ascolto della città.

Gabriele Basilico. Milano Porta Nuova, 2012. © Gabriele Basilico / Studio Basilico, Milano

Gabriele Basilico. Milano Porta Nuova, 2012. © Gabriele Basilico / Studio Basilico, Milano

All’opposto, probabilmente, alcune delle immagini proposte nell’esposizione milanese, a un’analisi oggettiva, risultano fin troppo perfette e puntigliosamente costruite, frutto di una ricerca compositiva rigida, quasi parossistica. Ciò non toglie, comunque, che in molte occasioni l’ambiguità dell’immagine fotografica e l’impossibilità della narrazione realistica della città si mostrino come fattori in grado di manifestarsi prepotentemente ed efficacemente, come nel caso, ad esempio, dell’inquietante e apocalittica sequenza di fotografie della Beirut distrutta dalla guerra civile (1991).

© CultFrame – Punto di Svista 01/2016
(pubblicato su L’Huffington Post Italia)


CREDITI DEL CATALOGO

Titolo: Gabriele Basilico. Ascolto il tuo cuore, città / A cura di Walter Guadagnini / In collaborazione con Giovanna Calvenzi
Testi: Walter Guadagnini, Roberta Valtorta
Editore: Skira
Lingue: Italiano Inglese / Pagine: 174
Prezzo: 34 euro
ISBN: 978-8857231310

INDICE
Ascolto il tuo cuore (I listen to your heart) / Milano. Ritratti di fabbriche / La D.A.T.A.R. e Porti di mare / Beirut / Metropoli (Metropolises) / Milano Porta Nuova / Biografia (Biographical notes) Roberta Valtorta / Selezione delle principali pubblicazioni di Gabriele Basilico (Index of the main publications by Gabriele Basilico) a cura di (edited by) Roberta Valtorta

INFORMAZIONI
Mostra: Gabriele Basilico – Ascolto il tuo cuore, città / A cura di Walter Guadagnini in collaborazione con Giovanna Calvenzi
Dal 18 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016
Unicredit Pavilion / Piazza Gae Aulenti 10, Milano / Numero Verde 800184949 / unicreditpavilion@unicredit.eu
Orari: martedì – domenica 10.00 – 19.00 / chiuso lunedì
Ingresso: 10 euro
Catalogo: Skira

SUL WEB
Skira Editore
Unicredit Pavilion, Milano – La mostra di Gabriele Basilico

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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