Da diversi anni ormai, cioè dal 2001 in poi, numerosi sono stati i film che hanno trattato il conflitto tra il mondo occidentale e Al Quaeda, e i suoi terroristi. Iraq e Afganistan, in tal senso, l’hanno fanno da padrone. Ma l’area di azione degli americani, in verità, è molto più ampia e va dal Pakistan allo Yemen, fino addirittura alla Somalia. Da qualche tempo, però, a compiere il grosso delle azioni non sono più militari sul campo e neanche aerei da combattimento. Tutto, o quasi, si effettua tramite i droni, velivoli senza piloti, invisibili da terra e guidati da un centro di controllo che si trova a 11.000 chilometri di distanza, vicino Las Vegas.
Il film di Andrew Niccol, Good Kill, racconta proprio la vicenda umana (e militare) di un maggiore dell’aeronautica militare statunitense addetto al comando dei droni che hanno il compito di portare a compimento le cosiddette “esecuzioni mirate”, cioè le eliminazioni di terroristi e capi di Al Quaeda, tramite lancio di missili.
Tommy Egan (Ethan Hawke), questo il nome del personaggio centrale, ha una famiglia normale: una moglie molto bella, figli, una casa con un bel giardino. Ma la sua vita è scissa, tra l’applicazione algida e ferrea della morte e la banalità dell’esistenza quotidiana. Quest’ultima diventa via via sempre più difficile, complessa, di difficile interpretazione. Non è facile dopo aver ucciso a freddo persone all’altro capo del mondo fare il buon marito e il buon padre di famiglia.
Andrew Niccol descrive la discesa agli inferi di Tommy in modo progressivo. La sua alienazione procede in modo inesorabile, ma insieme all’alienazione si fa strada nel suo cervello la consapevolezza che gli ordini che giungono direttamente dalla CIA (e non più dal suo comando militare) non sono propriamente corretti (sotto il profilo delle regole militari). Tommy trova, così, conforto nell’alcool, ma la sua situazione di angoscia non potrà cambiare se non con una scelta definitiva.
L’aspetto più significativo di Good Kill è senza ombra di dubbio l’impianto visivo. Le inquadrature del quartiere dove vive Tommy (e anche quelle che raffigurano il deserto), le case belle e artificiali, i prati perfetti, le stanze ben arredate rappresentano gli spazi non di decantazione dell’orrore ma di amplificazione dello straniamento. Niccol, gioca dunque la carta che rappresenta il suo punto di forza fin dai tempi di Gattaca: la capacità di costruire una struttura formale di alto profilo visivo.
Ciò che invece lascia perplessi è l’edificazione di alcune sequenze di stampo fin troppo tradizionale, l’entrata in scena rigida e prevedibile dei vari personaggi, i dialoghi di scarsa efficacia e molto scontati. Fino ad arrivare a un evento conclusivo, troppo inverosimile (anche per il cinema) che, pur rappresentando un punto di svolta narrativo importante, e forse doveroso, arriva a concludere malamente una storia che invece per buona parte era stata totalmente credibile.
Nonostante ciò, Good Kill resta un film che pone allo spettatore dei problemi importanti, quanto mai attuali e tragici, che potremmo riassumere in una sola domanda: fino a che punto è lecito spingersi nella lotta che il cosiddetto “bene” effettua nei riguardi del “male”. La risposta sembra apparentemente facile, ma in realtà non lo è.
© CultFrame 09/2014 – 02/2016
TRAMA
Tommy Egan è un maggiore dell’Aeronautica Militare degli USA. Dopo aver effettuato numerosi voli in Iraq e Afganistan, è stato assegnato a una base vicino a Las Vegas. Da questo centro militare, vengono guidati i droni che volano sui cieli del Medio Oriente. Tommy li guida a 11.000 chilometri di distanza e aziona i dispositivi di invio dei missili che devono eliminare i terroristi talebani. Il suo lavoro inizia a creargli dei problemi, quando il comando delle azioni passa dall’Aeronautica alla CIA. Gli agenti dei servizi segreti gli ordinano, infatti, di portare a termine “eliminazioni mirate” che oltrepassano le regole tradizionali di ingaggio. Per Tommy inizierà un periodo molto difficile che influirà sull’equilibrio familiare.
CREDITI
Titolo: Good Kill / Titolo originale: Id. / Regia: Andrew Niccol / Sceneggiatura: Andrew Niccol / Fotografia: Amir Mokri / Montaggio: Zach Staenberg / Scenografia: Guy Barnes / Musica: Christophe Beck / Interpreti: Ethan Hawke, Bruce Greenwood, January Jones, Zoe Kravitz, Jake Abel / Produzione: Zev Foreman, Mark Amin, Nicolas Chartier / Distribuzione: Barter Entertainment / Paese: USA, 2014 / Durata: 100 minuti
SUL WEB
Filmografia di Andrew Niccol
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
Barter Entertainment