Provare a raccontare l’intimità è un’impresa estremamente ardua. Qualunque tentativo di definizione si scontrerà inevitabilmente contro il concetto di relatività. Come fare quindi? Forse l’unica strada percorribile è quella della più pura e semplice realtà: un incontro casuale, in un locale a tarda sera. Sguardi che si incrociano fugaci, bicchieri di birra svuotati velocemente, e poi l’arrivo a casa per consumare un rapporto che ha la stessa aspettativa di vita di una notte.
Parte da qui la storia d’amore raccontata da Andrew Haigh in Weekend, lungometraggio del 2011 che precede e prepara il più recente 45 anni.
Il regista britannico, con una camera a mano che crea una cornice di inevitabile empatia, segue l’evolversi dell’incontro tra due ragazzi, Russell e Glen, diversi ma complementari. Dopo una prima fase di contatto superficiale, carnale, un escamotage “artistico” li costringe ad andare più in profondità: Glen, munito di registratore, chiede a Russell di raccontare l’esperienza appena vissuta insieme, il loro incontro, e come per magia, la sessualità esibita e disinibita della notte precedente diventa imbarazzante solo quando si trasforma in parola. Una verbalizzazione che diventa strumento di conoscenza, sempre più potente. Le differenze diventano motivo di attrazione tra i due protagonisti che nell’arco di un tempo relativamente breve, poco più di un weekend, vivono un amore romantico, nel senso più letterario del termine.
Il processo di avvicinamento tra Russell e Glen, che si muove in modo non scontato dal sesso al sentimento, corre sul filo dell’instabilità, senza necessariamente arrivare ad una soluzione condivisa. Le apparenze e la superficie, come si evince dai vari argomenti di discussione affrontati, non riflettono l’interiorità dei due ragazzi, che vivono la propria omosessualità in modo contrastante: voler essere chi si è, fino in fondo e senza compromessi è possibile? L’identità, sessuale e non, è motivo di frustrazione per entrambi, soprattutto in un ambiente di periferia, poco incline ad accettare la diversità e l’irrequietezza. Nel silenzio dei sobborghi, sottolineato dalla mancanza di una vera e propria colonna sonora, gli insulti omofobi si sentono chiaramente anche ai piani più alti dei grigi palazzi suburbani, dove ci si rifugia in compagnia di droga e alcool, stereotipi del contemporaneo bisogno di disinibirsi.
Nella difficile ricerca di sé, amplificata dalla tematica omosessuale, Haigh, pur non volendo, non riesce del tutto a superare il doloroso momento del coming out e del senso di repressione che un amore (ancora ingiustamente) considerato “altro” suscita. Nonostante questo, riesce a dare importanza al momento, un tempo soggettivo che può dilatarsi al punto da rendere un Weekend un’esperienza di profondo intimismo che non deve lasciare indifferenti.
© CultFrame 03/2016 – 05/2016
TRAMA
Russell conosce Glen in un locale di Nottingham. La loro sembra la fugace avventura di una notte, ma nel corso di un weekend, grazie alla condivisione delle loro paure e desideri più intimi, si trasforma in una profonda e coinvolgente storia d’amore.
CREDITI
Titolo: Weekend / Titolo originale: Id. / Regia: Andrew Haigh / Sceneggiatura: Andrew Haigh / Fotografia: Ula Pontikos / Montaggio: Andrew Haigh / Scenografia: Sarah Finlay / Interpreti: Tom Cullen, Chris New, Jonathan Race, Laura Freeman, Jonathan Wright, Loretta Murray / Produzione: Glendale Picture Company, The Bureau, EM Media / Paese: Regno Unito, 2011 / Distribuzione: Teodora Film / Durata: 96 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del Weekend di Andrew Haigh
Filmografia di Andrew Haigh
Teodora Film