Uncensored photographs ⋅ Mostra di Andres Serrano a Bruxelles

SCRITTO DA
Chiara Bartoletti
© Andres Serrano. Ahmed Osoble, 2015. Courtesy Galerie Nathalie Obadia Paris/Brussels, DENIZENS OF BRUSSELS SERIES

Attraverso le sue fotografie, l’artista americano Andres Serrano rivela una realtà spesso inquietante. La religione, la morte, il sesso e la violenza sono onnipresenti in questa retrospettiva – che è la più grande mai organizzata. Ma al di là di questi temi potenti, la mostra rivela un Serrano attento e rivolto al mondo e agli uomini.

Le serie Immersions e Bodily Fluids svelano la dimensione pittorica e quasi astratta della sua opera nonché l’importanza della religione cristiana in tutto il suo percorso. Il ritratto, un’altra dimensione capitale e ricorrente, è particolarmente presente nelle serie Nomads, The Kla e America, che sono testimoni di una forte attenzione ad un’umanità sofferente. The Church e Holy Works mettono in discussione la sua fede cristiana. The Morgue, Objects of Desire o The Interpretation of Dreams, sono opere emblematiche che permettono allo spettatore di andare oltre l’immagine per cercare di raggiungere la coscienza della nostra umanità. Con Cuba e Gerusalemme, Serrano introduce il luogo come soggetto principale. Entrambe le serie hanno profondamente cambiato il suo sguardo. Infine, con Residents of New York e Denizens of Brussels, l’esperienza del luogo in quanto soggetto principale trasforma la sua pratica del ritratto con la creazione di un lavoro tristemente attuale e senza tempo. La sua ultima serie Torture chiude il percorso.

© Andres Serrano. Juana Rios Rios, «Juana de Cubana», Fortune Teller 2012. Courtesy Galerie Nathalie Obadia Paris/Brussels, CUBA SERIES

© Andres Serrano. Juana Rios Rios, «Juana de Cubana», Fortune Teller 2012. Courtesy Galerie Nathalie Obadia Paris/Brussels, CUBA SERIES

Al di là della provocazione a cui molti riducono, probabilmente un po’ in fretta, il suo lavoro, Andres Serrano svela il profondo desiderio di mostrare il mondo che abbiamo creato. L’esibizionismo latente che caratterizza la sua ricerca è solo l’espressione di una profonda necessità interiore: rivelare attraverso l’immagine i processi umani che sono alla base di una realtà il cui valore sociale giustifica la critica. Con un lavoro che si concentra sulla forma – inquadratura, il taglio, la composizione, il trattamento della luce, l’articolazione delle masse di plastica – l’immagine prende forma in un grande gioco di rimandi alla tradizione della pittura classica per sublimare l’istante fotografico in qualcosa di monumentale.

Il lavoro dell’artista americano posa lo sguardo sulla nostra società in difficoltà, in cui l’uomo diventa estraneo all’uomo stesso. Un’opera controversa che si posiziona contro la barbarie e l’intolleranza. Contro l’oscurantismo e la disumanità. Serrano è sempre tra il bene e il male, il buono e il cattivo gusto, la realtà e la teatralità. Un artista che spinge il cursore per testare i limiti psicologici – i suoi come quelli del suo pubblico – domandandosi quanto lontano possiamo andare. Possiamo incolpare Serrano di questa ambiguità. Nello stesso tempo si può considerare che è proprio quest’ultima a rendere il suo approccio cosi fecondo. Questo perché, per lui, andare troppo lontano è l’unico modo per mantenere viva l’arte, lontano da una certa autocensura sclerotizzata e invalidante.

© CultFrame 06/2016

INFORMAZIONI
Andres Serrano – Uncensored photographs
Dal 18 marzo al 21 agosto 2016
Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique / rue de la Régence 3, Bruxelles / Tel: +320(2)5083211 / info@fine-arts-museum.be
Orario: martedì – venerdì 10.00 – 17.00 / Week-end 11.00 – 18.00
Ingresso: 14,50€

SUL WEB
Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, Bruxelles

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Chiara Bartoletti

Chiara Bartoletti, classe 1981, appassionata di cinema si diploma alla scuola di recitazione « Teatro Blu » di Beatrice Bracco. Nel 2008 si laurea in « Storia e Critica del Cinema » presso l’Università Tor Vergata di Roma e nel 2011 frequenta il Master in Critica Giornalistica, organizzato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Curiosa e avventurosa di natura si trasferisce a Bruxelles da dove scrive per CulfFrame Arti Visive.

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