La mostra dei nuovi lavori di Yayoi Kusama alla Victoria Miro Gallery offre un senso di meraviglia e di infinito, a tratti disorientante. Celebre per la ripetizione ossessiva di punti, che coprono superfici e disegnano allucinazioni, la mostra nella sede di Wharf Road si fa esperienza collettiva ed immersiva, per cui vale la pena attendere pazientemente in fila per quasi un’ora, pioggia o sole che sia. Una volta guadagnato l’ingresso, bisognerà negoziare e condividere gli spazi di ogni singola installazione. L’attesa e la flemma, però, saranno ricompensate.
Al piano terra, Chandelier of Grief, è una colonna oscura, animata da luci pulsanti. I candelabri di cristallo si riflettono nel gioco di specchi e creano un caleidoscopio in cui immergersi, girare in tondo, provare ad orientarsi. Fuori, nel canale che fa da sfondo al patio, galleggiano serene le sfere riflettenti di Narcissus Garden, installazione permanente della galleria. Ad esse si accompagna un nuovo elemento, dal titolo Where the Lights in My Heart Go. Si tratta di un cubo di specchi, che all’esterno moltiplica ed espande le quinte del giardino. Una volta che ci si rinchiude al suo interno, l’immersione in un universo buio, costellato da piccoli fori, è totale. Sembra di essere in una specie di planetario, con tanti spioncini, da cui osservare l’esterno. Si intuisce nella calma punteggiata di piccole luci, quel sollievo effimero che l’arte sa offrire, panacea per malattie invisibili, fatte di allucinazioni ed ossessioni.
Al piano superiore, tre nuove sculture in bronzo, a forma di zucca, levigate e ricoperte di cerchi e punti neri, fanno da preludio al terzo ambiente dalle pareti a specchio. All the Eternal Love I have for the Pumpkins è un’illusiva ripetizione di zucche gialle e nere, ormai divenute elemento distintivo dell’arte di Kusama. Le zucche sono illuminate dall’interno e si fanno moltitudine di lanterne, firmamento anomalo in cui soffermarsi per mezzo minuto. Questo ambiente, creato appositamente per lo show londinese, ricorda la camera di zucche creata per rappresentare il Giappone alla Biennale di Venezia nel 1993. Le zucche kabocha fanno parte del vissuto di Kusama. La sua famiglia aveva dei vivai e ne commerciava i semi. Le zucche sono divenute un alter-ego vegetale dell’artista, che ha affermato di aver trovato conforto nelle loro forme colorate, fin da quando era bambina.
Anche nella serie di dipinti Infinity Net, ritroviamo la stessa meticolosa ed ossessiva attenzione verso il ripetersi e l’espandersi delle forme. A metà tra espressionismo e minimalismo astratto, i quadri si legano idealmente ai primi esperimenti newyorkesi degli anni ’50. Tutte le tele sono state create quest’anno, ad acrilico. Sono interamente disseminate di pois e di cerchi, che si connettono tra loro, creando delle trame e dei reticoli, quasi lattiginosi, che vanno oltre i confini dei bordi, testimoniando l’assoluta vitalità e longevità dell’artista giapponese (una mostra di altri suoi dipinti, la serie dal titolo My Eternal Soul, è esposta contemporaneamente nella succursale di Mayfair).
Ultima tela, a concludere la carrellata, è la rappresentazione di una zucca gialla e nera, con la rassicurante trama e ripetizione di schemi e di pois, punto di partenza e arrivo di un percorso artistico che esorcizza ossessioni e paure.
© CultFrame 07/2016
INFORMAZIONI
Mostra: Sculture, specchi e dipinti di Yayoi Kusama
Dal 25 maggio al 30 luglio 2016
Victoria Miro Gallery / 16 Wharf Road, Londra / Telefono: +44(0)2073368109
Orario: martedì – sabato 10.00 – 18.00 / Ingresso libero
Mostra: Yayoi Kusama: My Eternal Soul paintings
Dal 25 maggio al 30 luglio 2016
Victoria Miro Gallery /14 St George Street, Londra / Telefono: +44(0)2032058910
Orario: martedì – sabato 10.00 – 18.00 / Ingresso libero
SUL WEB
Il sito di Yayoi Kusama
Victoria Miro Gallery, Londra