Era il 1970, i Beatles si scioglievano, l’Italia batteva la Germania 4 a 3, la navicella spaziale Apollo 13 comunicava a Houston di “avere un problema” e Nixon incontrava Elvis Presley. Un evento quest’ultimo probabilmente meno incisivo rispetto ai molteplici fatti che si svolsero di quel momento storico ma che conserva, a tutt’oggi, una certa straordinarietà.
Il trentasettesimo Presidente degli Stati Uniti non era certo famoso per la sua simpatia, tantomeno per il suo “appeal” mediatico, anzi… Nutriva una profonda diffidenza nei confronti della stampa e considerava i rapporti tra la politica e lo showbiz un’inutile perdita di tempo (“Queste cazzate lasciamole ai democratici” dice nel film ad uno dei suoi assistenti). Proprio per questo l’incontro con una delle rockstar più celebri di tutti i tempi ha dell’incredibile quanto dell’improbabile; eppure è avvenuto davvero e precisamente il 21 dicembre di quell’anno.
La foto in bianco e nero che ritrae Nixon ed Elvis è ancora adesso uno dei gadget più venduti del giro turistico della Casa Bianca e immortala un singolare momento dalla storia americana, un colloquio che, in qualche modo, è considerato leggendario.
Non esistono delle registrazioni dell’epoca ma Liza Johnson ha avuto modo di documentarsi tenendosi il più possibile vicino alla realtà grazie al libro di memorie Me and a Guy Named Elvis di Jerry Schilling (intimo amico d’infanzia e confidente di Presley che ha fornito un fondamentale supporto agli sceneggiatori) e alle note personali di Egil “Bud” Krogh, il consigliere del Presidente, che le pubblicò nel volume The Day Elvis Met Nixon.
Nixon, come emerge dai dibattiti in tv con Kennedy, non vedeva di buon occhio certe trasformazioni sociali che avvicinavano sempre di più il mondo della politica con quello dello spettacolo e negli archivi è conservata la richiesta dell’incontro con Presley che Krogh e Chapin (Vice Assistente del Presidente) inviarono al Capo di Gabinetto Bob Halderman e che realmente scrisse in calce al foglio: “State scherzando?”.
Sulla verità storica la regista innesta quindi una serie di gustose (e fantasiose) trovate attraverso le quali ri-costruisce, fondamentalmente, un incontro tra due personalità peculiari e uniche.
Ma cosa ha spinto Elvis a voler incontrare ad ogni costo il Presidente degli Stati Uniti? All’epoca trentacinquenne, ancora all’apice della fama, idolatrato della folle, The King voleva essere un “vero americano” e, per aiutare il proprio paese, aspirava a diventare un agente sotto copertura. Scrisse allora una lettera a Nixon, direttamente dall’aereo e su carta intestata dell’American Airlines, dove si candidava per il ruolo e chiedeva di incontrarlo. Quando Krogh la ricevette pensò subito ad uno scherzo senza immaginare che da lì a poco Elvis avrebbe fatto il suo ingresso nello Studio Ovale. Già in possesso dei lasciapassare rilasciati dagli sceriffi del Tennessee, del Nevada e del Colorado, Presley (e alcuni uomini del suo entourage) girava armato come un fiero custode della legge (e anche perché aveva ricevuto numerose minacce di morte) e l’oggettiva difficoltà o l’impossibilità, anche per una star del suo calibro, di incontrare il Presidente sembrava non sfiorarlo nemmeno.
La Johnson ha scelto di raccontare principalmente il desiderio di un uomo che, come un bambino triste e troppo viziato, vuole a tutti i costi realizzare il suo sogno e per farlo si è affidata completamente al talento di due attori come Kevin Spacey e Michael Shannon che hanno saputo affrontare, con divertita leggerezza che non è certo superficialità, due ruoli in cui il rischio di precipitare nel grottesco era altissimo. L’incontro tra il Presidente e la rockstar, immaginato dagli sceneggiatori sulla scorta dei reali e alquanto bizzarri fatti che lo precedettero, è invece un perfetto esempio di comicità in cui la coppia di attori principali e quella dei comprimari (Colin Hanks e Evan Peters) mettono in scena una situazione paradossale ed esilarante alla quale i concitati (e sconcertati) assistenti danno anche un gustoso tocco slapstick.
Shannon, con indosso la copia perfetta dell’estrosa mise che scelse Presley per quell’incontro, aderisce perfettamente al ruolo interpretando un Elvis esaltato e nel contempo “vittima” della propria fama, che vuole sfruttare quest’ultima per coronare, nonostante i suoi straordinari successi, un sogno quasi “impossibile” mentre Spacey, ormai avvezzo a vestire i panni del Presidente, ci restituisce un Nixon non solo nel suo carattere brusco e rude ma anche capace di lasciarsi andare – sorprendendo per primo se stesso – ad un naturale cameratismo con quel suo originale interlocutore.
Un’opera solo parzialmente di fantasia che fotografa un momento significativo della storia e del costume americani nel cui sottotesto si legge ciò che, in un prossimo futuro, il mondo politico sarebbe diventato: un gigantesco spettacolo.
© CultFrame 09/2016
TRAMA
Elvis Presley si reca a Washington D.C. con l’intenzione di incontrare Nixon e convincerlo a nominarlo agente federale sotto copertura. Si presenta così alla porta della Casa Bianca e consegna a due sbalordite guardie una lettera per il Presidente. I membri dello staff presidenziale, Krogh e Chapin, suggeriscono a Nixon di riceverlo, visto che durante l’anno elettorale certe relazioni potrebbero giovare alla sua immagine, ma incassano un secco rifiuto. Nonostante ciò “The King” e i suoi più stretti collaboratori non si danno per vinti e la rockstar riuscirà ad ottenere un appuntamento che entrerà nella storia.
CREDITI
Titolo: Elvis & Nixon / Titolo originale: Id. / Regia: Liza Johnson / Sceneggiatura: Joey Sagal, Cary Elwes, Hanala Sagal / Fotografia: Terry Stacey / Montaggio: Michael Taylor/ Scenografia: Mara Lepere-Schloop / Musica: Ed Shearmur / Interpreti: Michael Shannon, Kevin Spacey, Alex Pettyfer, Johnny Knoxville, Colin Hanks, Evan Peters / Produzione: Amazon Studios / Distribuzione: Videa / Usa, 2016 / Durata: 86 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Elvis & Nixon di Liza Johnson
Filmografia di Liza Johnson
Videa