Immagini, musica, riflessioni ⋅ Laurie Anderson e lo spirito di Lou Reed

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

Artista performativa, musicista d’avanguardia e legata alla creatività elettronica, scrittrice, autrice di grandi installazioni, videoartista. Laurie Anderson è tutto questo.

Tale eclettismo non suoni come una sorta di mancanza di consapevolezza autoriale quanto piuttosto come una liberazione dai codici accademici, dalle scuole, dalle inutili catalogazioni critico-giornalistiche.

Dimostra questa particolare attitudine di Laurie Anderson il suo ultimo lungometraggio presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il film si intitola Heart of a Dog. Come al solito lo spettatore non si trova davanti a un’opera incasellabile quanto piuttosto di fronte a un testo audiovisivo complesso, creativamente anarchico che rispecchia pienamente l’animo creativo di un’artista mai banale, mai prevedibile.

Un flusso sonoro e visuale, composto da un mix straordinario di elementi figurativi e visivi: sequenze filmiche, frames fissi, video, immagini di tipo fotografico, disegni, filmini familiari. Un labirinto di immagini sostenuto dalla voce off di Laurie Anderson, la quale sviluppa un discorso poetico-filosofico sul senso dell’esistenza, sulla morte, sulle relazioni interpersonali. Ma anche sui limiti del linguaggio e sul valore profondo della riflessione esistenziale soggettiva.

Si tratta di un film denso di lirismo, assolutamente fuori dalle regole, che racconta una visione del mondo fatta anche di forti sentimenti e, addirittura, di amore. Lolabelle, l’amatissima cagnetta di Laurie Anderson, è uno dei soggetti protagonisti dell’opera, una specie di personaggio-guida che permette all’autrice di distendere il proprio pensiero, citando Wittgenstein e Kierkegaard e facendo continuo riferimento al Libro Tibetano dei Morti e al Buddismo.

Heart of a Dog è un lungometraggio sincero, delicato, per certi versi geniale, nel quale come dice la stessa Anderson aleggia chiaramente lo spirito del marito: il grande Lou Reed, morto nel 2013.

Alla fine, infatti, arriva il riferimento chiaro e diretto al proprio compagno a chiudere un lavoro che dimostra, ancora una volta, le capacità creative di un’artista, in grado (come nella migliore tradizione della storia dell’arte mondiale del passato) di sfornare opere intense anche se realizzate su commissione.

Laurie Anderson ha, infatti, girato Heart of a Dog, nell’arco di tre anni, su indirizzo dell’emittente franco-tedesca ARTE.

© CultFrame – Punto di Svista 09/2015 – 19/2016
Film presentato alla 72. Biennale Cinema di Venezia
(pubblicato su L’Huffington Post Italia)

CREDITI
Titolo: Heart of a Dog / Regia: Laurie Anderson / Fotografia: Laurie Anderson, Toshiaki Ozawa, Joshua Zucker Pluda / Disegni e animazione: Laurie Anderson / Montaggio: Melody London, Katherine Nolfi / Colonna sonora: Lauria Anderson / Produzione: Canal Street Communications Production, ARTE France – La Lucarna, HBO Documentary Films, Field Office Films / Paese: USA, 2015 / Durata: 75 minuti

SUL WEB
Il sito di Laurie Anderson
Filmografia di Laurie Anderson
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito

Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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