Cathedral of the Pines. Mostra di Gregory Crewdson a Bruxelles

SCRITTO DA
Chiara Bartoletti
© Gregory Crewdson. The Den, 2013. Impression numérique pigmentaire / Digital pigment print. Courtesy Galerie Templon & Gagosian Gallery
© Gregory Crewdson. The Den, 2013. Impression numérique pigmentaire / Digital pigment print. Courtesy Galerie Templon & Gagosian Gallery

© Gregory Crewdson. The Den, 2013. Courtesy Galerie Templon & Gagosian Gallery

Il fotografo americano Gregory Crewdson presenta per la prima volta in Europa la sua ultima serie: Cathedral of the Pines. Attesissima, questa eccezionale serie di 31 fotografie è presentata congiuntamente a Parigi e a Bruxelles. Tutte le opere hanno come scenario la piccola città rurale di Becket in Massachusetts, dove Gregory Crewdson si è isolato per trovare l’ispirazione.

L’artista stesso ammette di aver trovato e sentito, nel cuore delle foreste di Becket, quell’oscurità, che ha presto ricollegato al suo processo artistico e che l’ha condotto verso un processo di rinnovamento e di creatività intensa. In queste immagini, che richiamano la tradizione pittorica del diciannovesimo secolo, Gregory Crewdson cattura i suoi personaggi congelati nella natura o in ambigue scene di interni.

L’artista gioca sulla finissima tensione tra arte e realtà, tra separazione e relazione, intimità e isolamento. Il fotografo muove i suoi soggetti in ambienti che sembrano familiari, eppure le loro azioni e la messa in scena emanano un senso di mistero, dove il dramma appare come imminente – una giovane donna che si fa tagliare i capelli ai margini di una foresta; un’altra ferma, in camicia da notte e mani sporche di terra davanti a una casetta da giardino abbandonata; … Sono immagini che sembrano avere scopi, a noi, invisibili e sconosciuti.

© Gregory Crewdson. The Pickup Truck, 2014. Courtesy Galerie Templon & Gagosian Gallery

© Gregory Crewdson. The Pickup Truck, 2014. Courtesy Galerie Templon & Gagosian Gallery

Crewdson mette in scena le sue fotografie come se si trattasse di un film con attori, scenografie, oggetti di scena, storyboard, truccatori. Quindi, per realizzare queste fotografie sublimi, l’artista utilizza i mezzi e la produzione del cinema. Ogni fase è realizzata in studio con un team di scenografi, lighting designer e stilisti. Il suo è un modo di evocare il lato oscuro del sogno americano, ma anche i suoi drammi psicologici. Secondo lui, solamente la fotografia rimane silenziosa. Non c’è né prima né dopo. Tutto ciò che la fotografia cattura resta un mistero muto.

© Gregory Crewdson. Reclining Woman on Sofa, 2014. Courtesy Galerie Templon & Gagosian Gallery.

© Gregory Crewdson. Reclining Woman on Sofa, 2014. Courtesy Galerie Templon & Gagosian Gallery.

Da più di vent’anni, Gregory Crewdson ha fatto delle strade e delle abitazioni delle piccole città americane lo scenario di narrazioni inquietanti, della stranezza che scaturisce sotto la facciata del sogno americano. Riprendendo i codici del cinema fantasy, del dramma psicologico, della suspense, Crewdson si colloca nella scia di Diane Arbus, Alfred Hitchcock o di Edward Hopper.

Nato nel 1962 a New York, Gregory Crewdson vive e lavora tra New York e il Massachusetts. Inoltre, è il direttore del Master di fotografia presso l’università di Yale. Le sue opere sono entrate tra le più grandi collezioni americane, tra cui il Metropolitan Museum of Art, il Museum of Modern Art, il Whitney Museum of American Art, il Guggenheim Museum (New York), il Los Angeles County Museum of Art e il Museum Broad.

© CultFrame 10/2016

INFORMAZIONI
Gregory Crewdson – Cathedral of the Pines
Dal 8 settembre al 29 ottobre 2016
Galerie Daniel Templon/ 13a, Rue Veydt, Bruxelles/ Tel: +32(0)25371317
Orario: giovedi– sabato 11.00 – 18.00 / Ingresso: libero

SUL WEB
Galerie Daniel Templon, Bruxelles

 

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Chiara Bartoletti

Chiara Bartoletti, classe 1981, appassionata di cinema si diploma alla scuola di recitazione « Teatro Blu » di Beatrice Bracco. Nel 2008 si laurea in « Storia e Critica del Cinema » presso l’Università Tor Vergata di Roma e nel 2011 frequenta il Master in Critica Giornalistica, organizzato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Curiosa e avventurosa di natura si trasferisce a Bruxelles da dove scrive per CulfFrame Arti Visive.

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