La ragazza del treno. Un film di Tate Taylor

SCRITTO DA
Giovanni Romani

Tate TaylorMi chiedo: è possibile spoilerare il finale di un thriller (?) in cui, pochi secondi dopo l’apparizione dei protagonisti, si capisce immediatamente chi è il colpevole? Nel dubbio si astenga dal proseguire chi non abbia letto l’omonimo best-seller di Paula Hawkins ed abbia in animo di vedersi il noiosissimo compitino dell’altrove discreto Tate Taylor.

La Ragazza del Treno è un film completamente sbagliato, a cominciare dalla farraginosa sceneggiatura di Erin Cressida Wilson, che si attorciglia in spirali cronologiche insensate, dialoghi improbabili, superficiali sofferenze e sgangherati flashback motivati dall’ansia di confondere le carte per evitare la “revelatio praecox” di cui all’incipit. Pessimo anche il regista Taylor che adotta un registro cupo e deprimente e, alla lunga, esasperante nei reiterati primi piani della protagonista: sguardo basedoviano e labbra riarse ripresi con ottiche cortissime e conseguente effetto grandangolo. L’incapacità di regista e sceneggiatrice appare altresì evidente nell’abuso della voice-over, utilizzata eccessivamente laddove non si è in grado di tradurre in immagini il mondo interiore della protagonista: dovrebbe essere superfluo ricordare a Taylor che un romanzo raccontato a parole non è cinema, ma radiodramma.

Tate Taylor

Trasportati sul treno dei pendolari più tristi del mondo ci sentiamo avviati su di un binario morto, privo di tensione e diluito da ritmi esasperanti che dovrebbero creare un’atmosfera misteriosa, ma si rivela però soltanto artificiosa. Così, tra disagevoli accenni erotici e confusione alcolica, ci si avvia verso uno dei finali più demenziali degli ultimi anni, passando da un livello narrativo vicino allo zero a pochi, grotteschi minuti pseudo-splatter, scioccanti nelle intenzioni dell’autore, irresistibilmente comici per lo spettatore. Ma al di là della goffaggine narrativa, ciò che lascia sconfortati è la banalità della conclusione: da una scrittrice, una sceneggiatrice, una direttrice della fotografia, da una gestione quasi esclusivamente femminile ci si poteva aspettare una sorpresa, un colpo d’ala, un’invenzione…. e invece niente, la moraletta è che gli uomini nel migliore dei casi fanno schifo, quando non sono dei ripugnanti bugiardi/traditori/allupati/assassini, ma verranno scoperti e puniti da una riscoperta sorellanza femminile. Tremate, tremate, le streghe son tornate…

© CultFrame 11/2016

TRAMA
Rachel, devastata dal recente divorzio, passa il tempo a fantasticare sulla coppia apparentemente perfetta che vive in una casa che vede ogni giorno dal treno che la porta al lavoro, fino a quando una mattina vede qualcosa di sconvolgente e si trova improvvisamente coinvolta in un caso misterioso e inquietante.


CREDITI

Titolo: La ragazza del treno / Titolo originale: The Girl on the Train / Regìa: Tate Taylor / Sceneggiatura: Erin Cressida Wilson dall’omonimo romanzo di Paula Hawkins / Fotografia: Charlotte Bruus Christensen / Montaggio: Michael McCusker / Scenografia: Kevin Thompson / Musica: Danny Elfman / Interpreti principali: Emily Blunt, Haley Bennett, Rebecca Ferguson, Justin Theroux, Luke Evans / Produzione: Amblin, Dreamworks, Reliance / Distribuzione: 01 Distribution / Paese: U.S.A., 2016 / Durata: 111 minuti

SUL WEB
Filmografia di Tate Taylor
01 Distribution

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Giovanni Romani

Nato a Udine, arraffo un diploma di maturità classica. Mi diplomo a Firenze alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassmann. Me ne vado a Roma a far teatro, in seguito cinema con Gianni Amelio. Scippo una mediocre laurea in giurisprudenza alla Statale di Milano e nel contempo inizio a scrivere recensioni per il Messaggero Veneto. Abbandono la carta per la rete, prima con Cinema.it, per poi approdare a CultFrame - Arti Visive. Attualmente: avvocato tatuato cinefilo cinofilo.

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