Animali notturni ⋅ Un film di Tom Ford

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

Quali sono gli elementi necessari per costruire un buon film? Certamente saper inquadrare, avere un’idea precisa del racconto da sviluppare, essere in grado di dirigere gli attori. Tali fattori, però, seppur necessari non assicurano in maniera totale la riuscita di un’opera cinematografica. Un film non è solo un’edificazione visiva ben organizzata, non può essere solo veicolo di un contenuto, non è esclusivamente applicazione della tecnica cinematografica e non può limitarsi a svolgere una funzione citazionistica. E, soprattutto, non può essere solo l’esito conclusivo di una pratica estetizzante, del tutto superficiale.
Ebbene, gli elementi appena indicati sono tutti precisamente contenuti nell’ultima fatica registica dello stilista americano Tom Ford: Animali notturni (Nocturnal Animals).

Non v’è dubbio che le aspirazioni artistiche di Ford siano alte così come la fattura esteriore dei suoi progetti cinematografici sia evidente. Inoltre, è totalmente visibile, ad esempio, come la sua ultima prova dietro la macchina da presa sia stata pensata e realizzata per apparire come un’opera d’autore, basata, però, su innumerevoli strizzatine d’occhio al grande pubblico. Il risultato di quest’operazione è decisamente superficiale, scontato. La vicenda naufraga tra intenzioni narrative complesse e una prevedibilità del tutto manifesta.

Ma l’aspetto più deteriore di Animali notturni è il tentativo da parte dell’autore di stigmatizzare in modo insensato il mondo dell’arte contemporanea. Forse lo stilista di Austin non lo frequenta? Forse non è egli stesso partecipe di questo universo commerciale-creativo? L’immagine che viene fuori dal suo film è quello di una realtà museale-artistica semplicemente grottesca, parodistica. Quello dell’arte contemporanea è ambiente troppo articolato, e complicato, per essere ridotto a “territorio” popolato solo da ridicole figure curatoriali, vestite da abiti dalle forme ardite ma per niente interessanti, e bei volti che inforcano grandi “occhialoni” trendy.

Tom Ford

A parte ciò, Animali notturni si manifesta come un’opera terribilmente ambiziosa, basata su immagini estetizzanti (anche quelle di degrado e violenza). L’intreccio tra la vita privata della curatrice/gallerista seguita da un ridicolo stuolo di assistenti e domestici, la vicenda tragica del romanzo del suo ex marito e l’emersione del ricordo della storia d’amore tra i due protagonisti è forzata, costruita freddamente a tavolino, per certi versi anche molto confusa. E non porta la storia da nessuna parte. Qual è lo sviluppo dei personaggi? Quale percorso fanno? Non abbiamo risposte.

La raffigurazione narrativa del libro dell’ex marito di Susan (il personaggio femminile principale), inoltre, si evolve cavalcando tutti i cliché di certo cinema americano girato nella provincia profonda o nel sud del paese. Spazi vuoti, soggetti psicotici, violenza insensata, baracche collocate nel nulla, poliziotti dai metodi discutibili e vicende folli. Ma Ford, se ne faccia una ragione, non ha certamente il talento di David Lynch (avrà visto Cuore Selvaggio?) e neanche quello di Quentin Tarantino. Il suo è un cinema di pura confezione, inevitabilmente commerciale.

Infine, una breve considerazione: aspettiamo con ansia il momento in cui passerà la moda cinematografica delle attrici dai capelli rossi (come Amy Adams, pur dignitosa nel suo ruolo, che rivedrete tra l’altro anche nel film di Denis Villeneuve Arrival) che ritroviamo costantemente in moltissime produzioni contemporanee. Il risultato di questa pratica è che spesso si fa fatica a identificare differenze tra film e film, tra interprete e interprete (recitano quasi tutte nello stesso modo, specie le interpreti di scuola statunitense). E ciò non fa bene proprio all’industria del cinema.

© CultFrame 09/2016 – 11/2016

Film presentato alla 73. Biennale Cinema di Venezia

TRAMA
Susan una bella curatrice/gallerista è sposta con un uomo d’affari che la tradisce. La sua non è una vita felice. Un giorno arriva a casa sua un pacco. Dentro trova un messaggio del suo ex marito e il manoscritto di un romanzo che dovrà essere pubblicato. Susan inizierà a leggere il libro, così le riflessioni interiori sul testo, il ricordo del suo passato e l’angoscia del suo presente si intrecceranno in maniera indissolubile.


CREDITI

Titolo: Animali notturni / Titolo originale: Nocturnal Animals / Regia: Tom Ford / Sceneggiatura: Tom Ford, basata sul romanzo Tony and Susan di Austin Wright / Fotografia: Seamus McGarvey / Montaggio: Joan Sobel / Musica: Abel Korzeniowski / Interpreti: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon / Produzione: Focus Pictures, Universal Pictures / Distribuzione: Universal Pictures Italia / Paese: USA, 2016 / Durata: 116 minuti

SUL WEB
Filmografia di Tom Ford
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
Universal Pictures Italia

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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