La Galleria Nathalie Obadia presenta per la prima volta a Bruxelles la mostra dell’artista Seydou Keita (c. 1921-2001), uno dei grandi maestri della fotografia del 20 ° secolo. In un’epoca in cui farsi fotografare era un evento molto particolare e non diffuso, a Mali, come in tutta l’Africa occidentale, Seydou Keita è sempre riuscito a trovare nuove idee per soddisfare i suoi clienti. Tutto questo grazie anche alle innovazioni che ha introdotto in termini di oggetti di scena, pose e tessuti: l’artista anticipa i desideri dei propri clienti e consente loro di diventare ciò che davvero vogliono essere di fronte alla telecamera.
L’idea di poter trascendere il proprio status sociale attraverso un ritratto fotografico è quindi estremamente forte nelle sue fotografie. Keita sarà uno dei primi a realizzare quest’ aspirazione, in particolare grazie all’utilizzo di differenti accessori. Nello studio dell’artista, una serie di oggetti ricercati, rari, simboli della modernità, erano disponibili: orologi, penne, telefoni, sveglie e altri gioielli, rappresentavano dei segni esteriori di ricchezza, bellezza ed eleganza. La musica è un “accessorio” altrettanto importante nelle fotografie di Keita. Quest’ultimo si inserisce nei ritratti sotto forma di radio. I clienti più giovani che sceglievano questo simbolo dell’Occidente moderno volevano dimostrare ai loro parenti e amici che si tenevano al passo con i tempi, che erano ben informati, come ad esempio per quel che riguardava le ultime tendenze musicali.
Il ritmo nelle fotografie di Seydou Keïta è un elemento imprescindibile. Si manifesta in modo originale e inaspettato nel gioco di motivi decorativi che anima la superficie delle immagini e partecipa alla vitalità che le caratterizza. La grande innovazione di Keita è d’aver utilizzato dei fondali in tessuto che lui stesso sceglieva tra le stoffe, a quel tempo di moda, in vendita a Bamako, e con cui ricopriva il muro di mattoni del cortile del suo studio. Donne e uomini da lui fotografati sembrano galleggiare in un “mare di motivi geometrici.” In termini di composizione, queste fantasie creano una dinamica che mantiene l’occhio in movimento all’interno del campo dell’immagine; dal punto di vista artistico, si adatta alla realtà del Mali, una tradizione europea di lunga data. Inoltre, questi sfondi gli consentiranno in seguito di datare le sue fotografie.
L’eredità di Seydou Keita è enorme e continua a irrigare e alimentare la fotografia contemporanea africana e internazionale. I suoi seguaci includono, ad esempio, l’americano Mickalene Thomas (nato nel 1971, vive e lavora a New York), il nigeriano Njideka Akunyili Crosby (nato nel 1983, vive e lavora a Los Angeles), o il senegalese Omar Victor Diop (nato a Dakar nel 1980, vive e lavora a Parigi). Come Keita, questi artisti hanno capito l’importanza del ruolo degli accessori e della sovrapposizione di diversi motivi all’interno della propria arte che sono, come sottolinea Dan Leers, “la proiezione di una forza interiore.”
Le fotografie di Seydou Keita costituiscono un’affascinante testimonianza della società del Mali dalla fine del 1940 al 1963. Con la sua arte ha reinventato intuitivamente la ritrattistica attraverso la ricerca di una precisione estrema. Una grazia e un’eleganza traspaiono da tutte le sue immagini.
© CultFrame 12/2016
INFORMAZIONI
Mostra: Seydou Keita
Dal 17 novembre 2016 al 14 gennaio 2017
Galerie Nathalie Obadia / 8 rue Charles Decoster 1050 – Bruxelles / Tel: +32(0)2.6481405
Orario: giovedì– venerdì 10.00 – 18.00 / sabato: 12.00 – 18.00 / Ingresso: libero
SUL WEB
Il sito ufficiale di Seydou Keita
Galerie Nathalie Obadia, Bruxelles