Ebrei-israeliani che parlano perfettamente l’arabo, palestinesi che potrebbero essere confusi con cittadini israeliani, tensioni fortissime tra membri delle unità dei corpi speciali di Israele ma anche tra componenti delle diverse fazioni palestinesi. Missioni sotto copertura pericolosissime, azioni violente, rapimenti, vendette, attentati kamikaze, uccisioni efferate, scontri fisici e piscologici di tutti i generi.
Stiamo parlando della serie televisiva Fauda, termine arabo che significa caos, diretta da Assaf Bernstein, già autore della spy-story The Debt (film che ha avuto anche una sua versione americana interpretata da Helen Mirren).
Ciò che colpisce di questo prodotto tv israeliano, che scaturisce da quella che potremmo definire un’autentica scuola creativa a cui attingono copiosamente le produzione statunitensi, è la volontà da parte degli autori (il regista Assaf Bernstein e gli sceneggiatori Michal Aviram, Assaf Beiser, Avi Issacharoff, Liora Kamenetzky, Lior Raz e Moshe Zonder) non tanto di esaltare le azioni delle spericolate unità sotto copertura del Ministero della Difesa di Israele che operano nei Territori Occupati, quanto piuttosto di descrivere una condizione tragica e terribilmente ingarbugliata che riguarda in maniera evidente le parti che si contrappongono da decenni.
La narrazione scorre all’interno di un flusso basato su una sorta di testa-coda continuo. Il punto di vista che guida il racconto non è mai unidirezionale, così è possibile vedere la drammatica “partita a scacchi” che giocano israeliani e palestinesi saltando con lo sguardo in continuazione da un lato all’altro della barricata.
Alle questioni politiche e militari vengono affiancate altre più intime e private, così ogni personaggio finisce per essere caratterizzato da una componente umana che però non fa altro che alimentare il gigantesco caos (Fauda) che sta alla base del conflitto.
Le immagini dall’alto riprese da droni israeliani che spiano la Cisgiordania rendono tutto lontano, indecifrabile, freddo: l’unico elemento certo sembra essere il muro di separazione (edificato da Israele per limitare al massimo il passaggio di possibili attentatori). Sta lì, immobile, a sancire una divisione contestata e problematica che è simbolica oltre che geografica.
Assaf Bernstein dirige con mano sicura, senza sbavature e con una professionalità di cristallina evidenza. Semmai i veri problemi di Fauda risiedono proprio nell’importantissima parte della scrittura. Alcuni passaggi e stratagemmi spionistici sono, infatti, di un’approssimazione imbarazzante e in diversi passaggi finiscono per mettere a rischio il risultato dell’intera operazione creativa.
La rappresentazione della terribile situazione che si vive in quella parte di Medio Oriente, vista attraverso due microcosmi che si contrappongono ferocemente, rimane in ogni caso credibile e permette alla serie interpretata da Lior Raz (anche sceneggiatore e ideatore), Hisham Suliman, Yval Segal e Laëtitia Eïdo di non collocarsi semplicemente all’interno di generi quali spy-story o action tv movie ma di essere di fatto un ritratto abbastanza fedele di una situazione di tensione, confusione, complessità politico-militare che molto difficilmente è possibile decifrare da sguardi esterni alla situazione stessa, soprattutto se si parte da un rigido punto di vista di tipo ideologico.
© CultFrame 10/2015 – 01/2017
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2015
CREDITI
Titolo: Fauda / Regia: Assaf Bernstein / Sceneggiatura: Michal Aviram, Assaf Beiser, Avi Issacharoff, Liora Kamenetzky, Lior Raz, Moshe Zonder / Fotografia: Nitai Netzer / Montaggio: Danny Rafic, Omri Zalmona / Musica: Gilad Benmram / Produzione: Liat Benasuly, David Betzer, Maria Feldman / Interpreti: Lior Zaz, Hisham Suliman, Yval Segal, Laëtitia Eïdo, Tomer Kapon, Itzik Cohen, Shadi Mar’i, Neta Garty / Ideatori: Lior Raz, Avi Issacharoff/ Episodi: 12 / Origine: Israele / Anno: 2015
SUL WEB
Filmografia di Assaf Bernstein
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