Presentato in Concorso alla 73° Mostra del Cinema di Venezia, Jackie è il secondo biopic consecutivo con cui Pablo Larraín si misura dopo Neruda. Il regista cileno ritrae Jacqueline Kennedy in un momento di crisi politica e privata, che richiede inevitabilmente anche una svolta nella costruzione della sua immagine pubblica: se The Queen di Stephen Frears raccontava la regina Elisabetta II scegliendo come prospettiva i giorni che seguirono la morte di Lady Diana, Jackie si impernia invece sul delitto di John Fitzgerald Kennedy, rimesso in scena questa volta privilegiando il punto di vista della moglie. Giocando anche d’ambiguità, Natalie Portman interpreta con intensità un title role decisamente complesso che le porterà senz’altro numerosi riconoscimenti.
Il film è incorniciato dagli scambi tra l’ex first lady e un giornalista nel corso della prima intervista rilasciata dalla donna qualche tempo dopo l’assassinio e, a partire da tale incontro, si muove avanti e indietro nel tempo. Jackie mostra quindi, da una parte, il momento dello sparo, il rientro della salma da Dallas, i lunghi preparativi del funerale presidenziale, la cerimonia pubblica per la sepoltura e, dall’altra parte, rimette in scena alcuni momenti di un’emissione televisiva registrata nei primi giorni della salita al potere di JFK, in cui Jacqueline Kennedy guidava i telespettatori in una visita alle stanze della dimora presidenziale raccontandone alcune peculiarità storico-artistiche.
Lo scarto tra le immagini in bianco e nero del programma e quelle a colori della vedovanza misura la distanza creatasi in un lasso di tempo relativamente breve (poco più di due anni) tra la leziosa “terza più giovane first lady di tutti i tempi” appena approdata a Washington e la più scaltra Jackie a cui l’esperienza del dolore (la morte del marito non è la ferita più profonda) ha sottratto ogni forma di innocenza. La signora Kennedy è ormai una donna di spettacolo, la maschera teatrale di una mater dolorosa ossessionata dalla volontà di imporre una certa versione dei fatti (che idealizza il potere della stampa: “quando una cosa è scritta è più vera”), consapevole che la celebrità era forse l’unico bene che sentiva di possedere realmente.
La protagonista è infatti segnata su più livelli dal dramma della perdita e quindi dalla ricerca di simulacri materiali del possesso: per ciò il film dedica particolare attenzione agli oggetti, agli abiti, ai gioielli e alla spoliazione progressiva della Casa Bianca che avviene con il trasloco di ciò che resta dei Kennedy per lasciare posto alla nuova coppia presidenziale.
Larraín sceglie dunque di costruire il personaggio di Jackie a partire dal suo desiderio di autodeterminazione, inquadrandone il conflitto con le norme e i protocolli di stato (il rapporto con Bobby incarna questo dissidio) per ricavarsi uno spazio entro cui costruire un simbolico nuovo e decisamente molto contemporaneo, caratterizzato dalla spettacolarizzazione della tragedia.
Nel film si respira un’atmosfera inquietante intonata all’accordo che, a schermo nero, apre il film dandogli il “la”. La colonna sonora è stratificata, talvolta più intima, talvolta sontuosa e ingombrante come in un classico biopic di fattura hollywoodiana. Fondamentale è infine la canzonetta Camelot, utilizzata quale sintesi di quell’idealismo a stelle e strisce fortemente anticomunista che, tra immaginario “cavalleresco” e teoria della Nuova frontiera, la coppia Kennedy desiderava portare nel mondo.
© CultFrame 09/2016 – 02/2017
Film presentato all 73. Biennale Cinema di Venezia
TRAMA
Jackie e Jack (nomignolo di John) sono stati per due anni, dieci mesi e due giorni la first lady e il Presidente degli Stati Uniti d’America. Dopo la drammatica uccisione di lui, a lei restano sulle spalle il peso di gestire un lutto nazionale e privato che impone cambiamenti radicali alla sua vita.
CREDITI
Titolo: Jackie / Regia: Pablo Larraín / Sceneggiatura: Noah Oppenheim / Fotografia: Stéphane Fontaine / Montaggio: Sebastián Sepúlveda / Scenografia: Jean Rabasse / Musica: Mica Levi / Interpreti: Natalie Portman, Peter Sarsgaard, John Hurt, Greta Gerwig, Richard E. Grant / Produzione: Bliss Media, Fabula, LD Entertainment / Cile-Usa, 2016 / Distribuzione: Lucky Red / Durata: 91 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Jackie di Pablo Larraín
Filmografia di Pablo Larraín
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
Lucky Red