È sempre possibile interpretare con correttezza la sostanza dei fatti? Sappiamo esattamente chi sono le persone che ci stanno intorno? Quali segreti nascondono quelli che dovrebbero essere i nostri “amici”? E soprattutto: l’identità individuale è qualcosa di granitico o può lentamente sbriciolarsi fino a scomparire del tutto?
Guillaume Debailly, detto Malotru, è al centro di un labirinto esistenziale dal quale non riesce più a uscire. Sentimenti personali, ragion di Stato, ossessioni private, sicurezza internazionale, verità, falsità, sono tutti elementi che si intrecciano nella sua mente, generando un caos trattenuto, apparentemente controllabile, ma pericolosissimo.
Debailly è un agente della DGSE, servizi segreti francesi specializzati nella raccolta di informazioni all’estero, anche in territori particolarmente ostili. Dopo aver passato sei anni in Siria, sotto copertura, fa ritorno a Parigi ma non riesce più a liberarsi della sua falsa identità siriana. Rimane così invischiato in un terribile vortice spionistico in cui DGSE, CIA, FSB (ex KGB), servizi segreti algerini, siriani e iraniani compiono continue azioni alla ricerca di informazioni nel tentativo di stanare infiltrati (nelle proprie fila) e di reclutare agenti nemici. Debailly è considerato un mito nel suo ambiente, ha la stima assoluta di tutti i suoi colleghi, è intelligente e scaltro, ma non riesce a mantenere la sua proverbiale lucidità quando si innamora di una storica/geografa siriana, decisamente attraente, che lo raggiunge a Parigi.
Quello appena delineato è il plot che rappresenta la scheletro narrativo de Le Bureau – Sotto copertura, serie tv francese recentemente trasmessa in Italia da Sky Atlantic (Stagione 1). Deus ex machina, ideatore, sceneggiatore, regista (di quattro episodi) e produttore di questa fiction tv è il cineasta francese Eric Rochant, autore che si mise in luce già nel 1989 con la sua opera prima Un mondo senza pietà.
Rochant non è nuovo alla realizzazione di spy-story filmiche. Ricordiamo quello che noi consideriamo un autentico capolavoro del genere, ovvero Storie di spie (1994), lungometraggio incentrato sul racconto delle gesta di alcuni agenti del Mossad (servizio di informazioni israeliano) in Francia e anche il più recente Möbius (2013).
Ma quali sono le caratteristiche espressive e narrative che rendono Le Bureau – Sotto copertura un esempio fulgido di rigore e genialità creativa?
Innanzi tutto, la scelta da parte di Eric Rochant di spazzare via tutti gli stereotipi del genere spy-story. Assenza di azioni rocambolesche e impossibili, quasi totale mancanza di violenza, nessuna concitazione e innalzamento innaturale della tensione. Il racconto si dipana con estrema lentezza e si aggroviglia intorno a un nucleo di carattere interamente psicologico, caratterizzato da qualche venatura di emotività. Tutto è incentrato su una questione: quando si pensa di aver messo a fuoco la realtà, quest’ultima sfugge a una sua interpretazione univoca, provocando straniamento, angoscia, una devastante tensione che è solo interiore e che va repressa. Gli agenti segreti si muovono sul campo sicuri e controllati, ma il loro percorso è sempre messo in discussione da aspetti che non avevano considerato e che si palesano all’improvviso in maniera perturbante.
Questo clima narrativo è sostenuto da chiare indicazioni registiche applicate da Rochant (nei suoi quattro episodi) e dagli altri registi: equilibrio visuale, aspetti cromatici non invadenti, inquadrature lunghe e sempre molto chiare, insistenza sui volti degli interpreti. Questi ultimi sono chiamati a sostenere ruoli molti complessi e a esprimersi sempre in maniera decisamente misurata. In tal senso, di straordinario spessore è la prova di Mathieu Kassovitz, il quale con raffinatezza e grande capacità interpretativa dello sguardo (mai sopra le righe) delinea il controverso personaggio di Guillaume Debailly. Ma altrettanto sorprendenti sono le prestazioni di Jean-Pierre Daroussin, il capo diretto di Debailly (un uomo mite ed emotivo), Sara Giraudeau, nei panni di un’agente francese incaricata di infiltrarsi in Iran, Gilles Cohen, il direttore generale del Servizio di Informazioni (un soggetto glaciale e, per certi versi, cinico) e Lea Druker, la psicologa della DGSE, incaricata di monitorare la condizione mentale degli agenti.
Questa squadra, diretta e coordinata da Eric Rochant, insieme a una miriade di altri attori che ricoprono ruoli minori (ma significativi), riesce a edificare una storia di spionaggio che è in primo luogo un saggio visuale e narrativo sull’essenza ambigua del reale.
Ne Le Bureau – sotto copertura il mondo è strutturato su due strati precisi: uno superficiale apparentemente leggibile ma fortemente ingannatore, un altro più profondo, destabilizzante e indecifrabile. I membri della DGSE, oltretutto, si muovono in un universo in cui spesso questi due livelli si intrecciano uno nell’altro generando una condizione esistenziale alienante e, dunque, inquietante. Nessuno sa mai chi ha veramente di fronte, nessuno è in grado di prevedere esattamente cosa farà il suo interlocutore diretto. Il percorso verso il raggiungimento dell’informazione tanto agognata è quindi un processo di tipo quasi esclusivamente analitico, in cui la vera azione è mesa in pratica dallo sguardo e dal cervello, quasi mai dal corpo.
La prima stagione de Le Bureau – sotto copertura è composta da dieci episodi, tutti perfettamente collocati nella linea poetico-espressiva voluta da Eric Rochant. La seconda stagione (sempre dieci episodi) è già stata trasmessa in Francia nel 2016.
© CultFrame 02/2017
CREDITI
Titolo: Le Bureau – sotto copertura / Titolo originale: Le Bureau des légendes / Ideatore, sceneggiatore, produttore: Eric Richant / Registi Stagione 1: Eric Rochant, Laila Marrakchi, Jean-Marc Moutout, Helier Cisterne, Matthieu Demy / Interpreti: Mathieu Kassovitz, Jean-Pierre Darroussin, Léa Drucker, Sara Giraudeau, Florence Loiret Caille, Jonathan Zaccaï, Zineb Triki, Gilles Cohen, Pauline Etienne, Jules Sagot, Moe Bar-El, Alice Belaïdi, Mathieu Demy, Ziad Bakri, Alexandre Brasseur, Michaël Abiteboul, Irina Muluile, Patrick Ligardes / Produzione: Federation Entertainment, The Oligarchs Productions / Anno: 2015 / Programmazione Italia: Sky Atlantic, 2017 / Episodi: 10 / Origine: Francia
SUL WEB
Filmografia di Eric Rochant
Il sito della serie Tv Le Bureau des légendes