L’utilizzo della sfocatura in fotografia, oltre a essere una pratica ricorrente, ha diversificate accezioni. Probabilmente una delle più significative è quella di avviare un tentativo finalizzato a osservare ciò che ci circonda in maniera singolare. Proprio per una certa continuità dell’utilizzo della sfocatura in fotografia, uno dei pericoli maggiori per un autore è quello di esercitare delle ridondanze, cioè produrre delle rappresentazioni con una sostanziale perdita di contenuti dovute ad analogie o ripetitività.
Singolare in questo senso è la ricerca di Joachim Luxo intitolata Tríades, presentata in una mostra nella galleria Interzone di Roma, a cura di Estefânia R. de Almeida e Michele Corleone. Tríades, nell’intento dell’autore, è proporre un parallelismo con la costruzione di accordi musicali in uso nell’armonia tonale, composti generalmente da tre note musicali.
Questa volontà, prevalente nelle immagini presentate, è espressa con l’accostamento di tre singole immagini fotografiche, rafforzata da spazi vuoti tra le sequenze. A partire da questa proposta si innesca un ulteriore suggerimento musicale da parte di Joachim Luxo, quello di creare tramite le sue opere fotografiche, tutte a colori, una partitura cromatica da offrire allo sguardo dell’osservatore.
Le opere, trenta immagini fotografiche, sono esposte nei due ambienti principali della galleria, più un piccolo vano situato a destra dell’entrata. Anche nella comprensione dell’intenzionalità dell’autore di ricreare un filo diretto tra le fotografie, gli oggetti e i luoghi in cui sono state realizzate le stesse (come ci spiega un curatore della mostra), l’allestimento con cordini e mollette a cui appendere le immagini, a nostro parere non è sufficiente alla valorizzazione del lavoro; ne sono testimonianza alcune opere esposte in cornice.
Senza nulla togliere al valore della ricerca di Joachim Luxo, l’impressione, a nostro avviso, è che poco emerge del parallelismo musicale messo in campo dall’autore franco-portoghese. Mentre, nell’osservare la continuità delle immagini esposte sulle pareti, si viene colti da un prolifico spaesamento spaziale: lo sfocato emerge con ambiguità e potenza costringendoci ad aggrapparci alla esile messa a fuoco della texture bianca delle pareti. Una fotografia, esposta singolarmente a sinistra appena si entra nella seconda sala della galleria, attira il nostro sguardo. Una sequenza di sfumature: dai celesti ai verdi acqua, ai viola rosa, in cui vibrano alcuni filamenti indecifrabili. Nel momento in cui Joachim Luxo si lascia trasportare, come in questa immagine e fino in fondo, nell’annullamento di ogni riferimento a oggetti e paesaggi che si osservano seppur labili nelle già forti sfocature, qui, ci propone con forza a entrare in un mondo in cui elaborare uno sguardo singolare.
© CultFrame – Punto di Svista 03/2017
Joachim Luxo, Francia, 1970. Specializza la sua formazione artistica all’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi. Ha insegnato per alcuni anni presso il Dipartimento di Cinema della Facoltà di Arti Plastiche dell’Università di Parigi 1 Sorbona. A Oporto (PT) ha un’attività pedagogica nel mondo dell’arte e dell’immagine. Sue immagini sono presenti nella galleria Adorna Corações di Oporto e in quella di Interzone di Roma, oltre che in collezioni pubbliche e private. Alcune sue principali esposizioni: Société Française d’architecture, Parigi; RTSI Lugano, Svizzera; Pinakothek der Moderne, Monaco; Musée Fabre, Montpellier.
INFORMAZIONI
Titolo: Joachim Luxo – Tríades / A cura di Estefânia R. de Almeida e Michele Corleone
Dal 2 al 30 marzo 2017
Interzone Photogallery / Via Avellino 5, Roma / Tel. 347.5446148 / info@interzonegalleria.it
Orari: martedì – venerdì 15,00 – 20,00 / sabato su appuntamento
SUL WEB
Interzone Photogallery, Roma