Qualcosa di troppo. Un film di Audrey Dana

SCRITTO DA
Eleonora Saracino

Audrey DanaIl titolo italiano di questa deliziosa commedia francese sembra rivelare un po’ “troppo” (appunto!) rispetto all’originale Si j’étais un homme (Se io fossi un uomo) che, invece, racchiude perfettamente il senso del film. È pur vero, tuttavia, che l’elemento “eccedente” in questa storia risulta fondamentale e non soltanto dal punto di vista meramente fisico ma anche, e soprattutto, narrativo visto che l’intera vicenda è giocata su situazioni davvero “oltremisura”.

Jeanne, architetta trentottenne, è provata da un recente divorzio e da un lavoro che, nonostante l’evidente capacità con cui lo svolge, la vede costantemente surclassata dai colleghi maschi. Incapace di far fronte alla frustrazione di un matrimonio fallito e ai motteggi dei suoi compagni d’ufficio, la donna raggiunge il limite della sopportazione quando l’ex coniuge minaccia di privarla della custodia dei figli. Stressata e furibonda Jeanne si rende conto che, in una società come la nostra, il divario tra uomini e donne sembra far perennemente soccombere queste ultime. Ecco allora che, una mattina all’improvviso, si ritrova “dotata” di quegli attributi che fanno la… differenza. Come nelle favole appare d’incanto (anche se tale scoperta tanto “incantevole” non si rivelerà) quell’elemento in più (e di troppo) che la catapulterà in un universo da lei tanto detestato quanto sconosciuto: quello maschile.

Audrey Dana (qui nella tripla veste di regista, sceneggiatrice e attrice protagonista) esplora con intelligenza e ironia il concetto di genere, realizzando una commedia dal ritmo vivace che si prende gioco dei cliché del maschile e del femminile riuscendo a mantenere un perfetto equilibrio di comicità senza mai scadere nella facile battuta o, ancor peggio, nella volgarità. La sconvolgente scoperta di Jeanne, che sulle prime le appare come una catastrofe epocale, in realtà si trasformerà in un’ “arma” potentissima contro ogni forma di pregiudizio e di tabù, a iniziare dalla propria.

Audrey DanaLo sguardo sagace della Dana si appunta sulla difficoltà dell’accettazione delle differenze e, rifuggendo da ogni stereotipo, la affronta raccontando una vicenda paradossale come una divertente (e divertita) fiaba moderna. La trasformazione di Jeanne, infatti, avviene durante un temporale (evento meteorologico di cui è da sempre terrorizzata) come a indicare che è proprio la Natura, con la sua potenza salvifica, a innescare ogni processo di metamorfosi. Ciò che ne consegue, infatti, sarà una serie di scombinati – ma in realtà fondamentali – eventi che rivoluzioneranno la vita di questa creatura sensibile e brillante che, in un corpo “altro”, riuscirà a (ri)conciliare gli opposti o, almeno, ciò che lei riteneva tali.

La protagonista, dietro e di fronte la macchina da presa, esprime con brio tutto il potenziale comico della vicenda, giocando abilmente con l’equivoco e con il paradosso anche grazie a un cast straordinariamente in parte in cui spicca la frizzante interpretazione dell’eclettico Christian Clavier nei panni di un ginecologo oltremodo scombussolato dalla bizzarria della sua paziente. Un film gradevolissimo dove la leggerezza è tutt’altro che superficialità e in cui si ride – sul sesso e non solo – finalmente di (buon) gusto.

© CultFrane 05/2017

TRAMA
Jeanne si è appena separata dal marito e lavora in uno studio di architettura in cui sembra che solo i colleghi maschi godano di stima e di considerazione. Ancora sotto choc per il divorzio, la donna si vede ulteriormente minacciata dall’ex consorte che vorrebbe avere la custodia totale dei loro due bambini. In questa situazione di disperazione Jeanne si ritrova, inaspettatamente, ad avere… qualcosa in più. Ora che possiede quell’ “elemento” che, secondo lei, ha sempre fatto la differenza deve poter capire come risolvere l’annoso conflitto tra il maschile e il femminile.


CREDITI

Titolo: Qualcosa di troppo / Titolo originale: Si j’étais un homme / Regia: Audrey Dana / Sceneggiatura: Audrey Dana, Maud Ameline / Musica: Emmanuel D’Orlando, Thibaut Barbillon / Scenografia: Bertrand Seitz / Interpreti: Audrey Dana, Christian Clavier, Eric Elmosnino, Alice Belaïdi, Antoine Gouy, Joséphine Draï/ Produzione: Olivier Delbosch, Marc Missonnier / Paese: Francia 2016 / Distribuzione: Adler Entertainment / Durata: 98 minuti

SUL WEB
Filmografia di Audrey Dana
Adler Entertainment

Condividi
Eleonora Saracino

Eleonora Saracino, giornalista, critico cinematografico e membro del Sindacato Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), si è laureata in Storia e Critica del cinema con una tesi sul rapporto Letteratura & Cinema. Ha collaborato con Cinema.it e, attualmente, fa parte della redazione di CulfFrame Arti Visive e di CineCriticaWeb. Ha lavorato nell’industria cinematografica presso la Columbia Tri Star Pictures ed è stata caporedattore del mensile Matrix e della rivista Vox Roma. Autrice di saggi sul linguaggio cinematografico ha pubblicato, insieme a Daniel Montigiani, il libro “American Horror Story. Mitologia moderna dell'immaginario deforme” (Viola Editrice).

Articoli correlati

Previous
Next

1

About

New CULTFRAME – Arti Visive rappresenta la naturale evoluzione della precedente rivista fondata nel 2000. Vuole proporre ai lettori un quadro approfondito della realtà creativa italiana e internazionale. L’intenzione è quella di cogliere ogni nuovo fattore che possa fornire sia agli appassionati che agli addetti ai lavori un affresco puntuale e moderno riguardo gli sviluppi odierni delle Arti Visive.

3

COPYRIGHT © 2024 CULTFRAME – ARTI VISIVE.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA N. 152 DEL 4 MAGGIO 2009