Può risultare faticoso ripartire per la terza volta, replicare le gesta, la vita di un supereroe già sullo schermo da decenni, ma tant’è. Tom Holland è il terzo spider-man in ordine di tempo, ma anche il più giovanilistico e “normale”. Quello di Jon Watts, già regista dell’interessante Clown (2014), è il reboot più fedele alle origini fumettare del personaggio, pensato appunto per un pubblico di teenagers e ambientato per buoni tre quarti nel loro habitat naturale, il liceo. Spider-Man: Homecoming si incastra perfettamente nel diabolico ingranaggio multimediale ideato da Sony e Marvel, dalla saga cinematografica degli Avengers fino alla serie televisiva Agents of S.H.I.E.L.D., e infatti l’incipit richiama ingegnosamente il breve ma significativo cammeo del protagonista nel precedente Captain America: Civil War.
La sceneggiatura corale pone quindi in primo piano la giovinezza e la sventatezza del protagonista, intepretato con spontanea simpatia da Holland, cui ruba la scena un sempre più piacione Robert Downey Jr., mentore/padre dalle battute fulminanti. Spassose pure le incursioni video di Captain America in veste di tutor pedante e sempre ottima la spalla Jon Favreau, teneramente burbero. A tale attenta caratterizzazione dei personaggi corrisponde una scelta narrativa “minimalista” che pone questo film su un piano molto più intimo e umano rispetto agli scontri catastrofici, ai nemici alieni, ai viaggi temporali, all’incombente pericolo planetario delle pellicole precedenti: è il “simpatico uomo ragno di quartiere”, una rilettura quasi umanistica del supereroe e del suo antagonista, un eccellente (come sempre) Michael Keaton in versione “working-class (anti)hero”. Non un mega-villain paranoico, nessuna ambizione di dominio universale, niente piani diabolici per soggiogare il genere umano, ma soltanto preoccupazioni da padre di famiglia e ansie da piccolo imprenditore messo a terra dalla crisi economica.
È quasi possibile cogliere un’eco springsteeniana (penso a Youngstown) nelle gesta dell’Avvoltoio, uno dei migliori cattivi della serie, senz’altro il più realistico, complesso e popolare al contempo. Così, se da un lato con l’approccio divertente e giovanilistico si cerca di riportare in sala il pubblico dei teenagers, dall’altro nel corso della pellicola emergono tematiche complesse e decisamente più adulte che renderanno quest’ennesima rinascita godibile anche per chi ha superato, da un pezzo, i vent’anni.
© CultFrame 07/2017
TRAMA
Entusiasta della sua esperienza con gli Avengers, Peter torna a casa, dove vive con la zia May, sotto l’occhio vigile del suo nuovo mentore Tony Stark. Peter cerca di tornare alla sua routine quotidiana – distratto dal pensiero di dover dimostrare di valere di più dell’amichevole Spider-Man di quartiere – ma quando appare l’Avvoltoio, tutto ciò a cui Peter tiene maggiormente viene minacciato. E’ arrivato il momento di dimostrare di essere un eroe.
CREDITI
Film: Spider-Man. Homecoming / Regìa: Jon Watts / Sceneggiatura: Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon Watts, Christopher Ford, Chris McKenna, Erik Sommers / Fotografia: Salvatore Totino / Montaggio: Dan Lebental, Debbie Berman / Scenografia: Oliver Scholl / Musica: Michael Giacchino / Interpreti principali: Tom Holland, Michael Keaton, Zendaya, Jon Favreau, Marisa Tomei, Robert Downey Jr., Tyne Daly / Produzione: Marvel Studios, Pascal Pictures / Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia / Paese: U.S.A., 2017 / Durata: 130 minuti
SUL WEB
Sito ufficiale del film Spider-Man: Homecoming di Jon Watts
Filmografia di Jon Watts
Warner Bros. Pictures Italia