Finis Terrae. Le immagini di Luca Lupi in mostra a Pisa

SCRITTO DA
Simona Lunatici
© Luca Lupi. Piazza Mascagni, Livorno, 2017
© Luca Lupi. Piazza Mascagni, Livorno, 2017

© Luca Lupi. Piazza Mascagni, Livorno, 2017

Finis terrae è il titolo della mostra fotografica dell’artista toscano Luca Lupi, ospitata dal 7 ottobre al 2 dicembre 2017 presso la Galleria Passaggi Arte Contemporanea di Pisa. Fine della terra letteralmente, e quanto ci appare attraverso le immagini proposte è proprio il paesaggio che si sviluppa lungo i margini, sulla linea di confine fra terra e mare, nel punto esatto in cui i due elementi si toccano. Nella mostra, curata da Ilaria Mariotti, sono esposte diciannove immagini selezionate da due lavori che ruotano principalmente intorno al concetto di confine, tema rilevante nella ricerca artistica di Luca Lupi.

Nella serie Landscapes, iniziata a partire dal 2012 e tuttora in corso, l’autore ci mostra un paesaggio costiero sempre ripreso dal mare, caratterizzato da un orizzonte molto basso ed estremamente ridotto rispetto all’intero spazio fotografato, che ricorre con precisione da un’immagine all’altra. La continuità che si viene a creare nella sequenza lineare dell’allestimento fa sì che il fruitore percepisca una linea di demarcazione ben definita, che si sviluppa senza interruzione e che attraversa il mondo, facendo tappa in più luoghi visitati dall’artista nel corso degli anni. Dall’Italia alla Spagna, dalla Svezia fino al Giappone, lo sguardo coerente dell’autore si rivolge al paesaggio sempre nello stesso modo e ci presenta situazioni molto simili tra loro, anche se appartenenti a luoghi geograficamente lontani. La sua visione è quella di un viaggiatore che si avvicina a una meta sconosciuta, un esploratore del mondo che da lontano vede crearsi davanti agli occhi le immagini di luoghi nuovi, ancora da scoprire, che si materializzano lentamente. La distanza con il soggetto, ripreso in maniera rigorosamente frontale, gioca un ruolo fondamentale in queste immagini e coinvolge lo spettatore nel personale percorso di scoperta dell’autore, lo invita ad avvicinarsi pian piano insieme a lui e a scoprire cosa c’è effettivamente sulle coste rappresentate: il profilo che si manifesta da lontano è estremamente raffinato e si svela in tutto il suo fascino estetizzante, sia che si tratti di un ambiente naturale o di una metropoli, di un’area portuale o di uno stabilimento industriale. Da quella distanza non è dato sapere quello che poi, avvicinandosi, si troverà realmente. È una sorta di viaggio verso l’ignoto in un tempo sospeso, in cui riversare più speranze che paure.

           Luca Lupi              Luca Lupi

© Luca Lupi. 1. Landscape, Copenaghen, 2016 – 2. Landscape, San Michele, Venezia, 2015

L’altro lavoro esposto, Finis terrae, che dà il titolo all’intera mostra, capovolge completamente il punto di vista, pur mantenendo gli stessi elementi espressivi del precedente. Le sei immagini appartenenti a questa serie, che si integrano perfettamente con le altre, sebbene siano realizzate in formato maggiore, ribaltano il rapporto con lo spazio che Lupi ha instaurato nella realizzazione di Landscapes. Il punto di ripresa non è più dal mare verso la terra, quindi da una situazione di apparente vuoto verso un pieno, ma si sposta dalla terra verso il mare. Anche in queste opere la distanza diventa fondamentale: l’ultimo lembo di terra che si manifesta davanti agli occhi dell’autore crea nuovamente un orizzonte molto basso, che torna a costituire la linea di confine tra la terra e il mare. Di nuovo un viaggio verso l’ignoto, sebbene in direzione inversa.

Osservando le opere esposte non può sfuggire un elemento predominante, che caratterizza entrambe le serie: la porzione maggiore dello spazio fotografato è occupata da un cielo apparentemente vuoto, ma che in realtà diventa decisamente ingombrante nella costruzione dell’immagine. Nonostante i toni cerulei evochino una sensazione di leggerezza, esso incombe sul paesaggio, lo schiaccia nella parte inferiore dell’immagine e assume un ruolo fondamentale per avviarci verso una riflessione più ampia.

© Luca Lupi, Viareggio, 2017

© Luca Lupi, Viareggio, 2017

Finis terrae diventa metafora dei limiti della nostra conoscenza. I confini delle terre che l’autore ci mostra non sono più quelli strettamente geografici, non ci interessa fino in fondo sapere in quali località siano state scattate esattamente le fotografie, ma piuttosto sono un invito a chiederci cosa ci sia oltre il limite di quello che vediamo e che pensiamo di apprendere con i nostri sensi, oltre quella sottilissima linea dell’orizzonte che rappresenta il conosciuto. La mostra ci dà un ottimo spunto di riflessione in questo senso e il rigore tecnico con cui Luca Lupi si esprime ci aiuta in questa direzione. Il paesaggio visibile è estremante dettagliato, tutto sembra essere certo e comprensibile, o almeno così appare, ma oltre a questo non ci è dato sapere niente di più e lo spazio dedicato all’ignoto è assolutamente più vasto. La sensazione di sospensione di spazio e di tempo che si percepisce è accentuata dalla resa pittorica delle opere, che creano un’atmosfera quasi irreale. Da qualsiasi direzione si cerchi di raggiungere la linea di confine del conosciuto, di questo rimane sempre una minima parte potenzialmente afferrabile.

© CultFrame – Punto di Svista 11/2017

INFORMAZIONI
Luca Lupi – Finis terrae / A cura di Ilaria Mariotti
Dal 7 ottobre al 2 dicembre 2017
Passaggi Arte Contemporanea / via Garofani 14, Pisa / Telefono: 050.8667468; 338 35 25 236 / info@passaggiartecontemporanea.it
Orario: martedì sabato 16.00 – 19.30 e su appuntamento / ingresso gratuito

SUL WEB
Il sito di Luca Lupi
Passaggi Arte Contemporanea, Pisa

 

Condividi
Simona Lunatici

Simona Lunatici. Storica dell’arte di formazione, si laurea in storia dell’architettura e si interessa allo studio del territorio, con particolare attenzione agli aspetti vernacolari. Negli ultimi anni si è maggiormente dedicata alla fotografia di paesaggio unendo la passione fotografica alla ricerca sia personale che professionale.

Articoli correlati

Previous
Next

1

About

New CULTFRAME – Arti Visive rappresenta la naturale evoluzione della precedente rivista fondata nel 2000. Vuole proporre ai lettori un quadro approfondito della realtà creativa italiana e internazionale. L’intenzione è quella di cogliere ogni nuovo fattore che possa fornire sia agli appassionati che agli addetti ai lavori un affresco puntuale e moderno riguardo gli sviluppi odierni delle Arti Visive.

3

COPYRIGHT © 2024 CULTFRAME – ARTI VISIVE.
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA N. 152 DEL 4 MAGGIO 2009