Cosa succederebbe se venisse messo a punto un metodo per miniaturizzare le cellule? Quali sarebbero le conseguenze per quanto riguarda la vita delle persone e la struttura delle società? Come muterebbe il sistema economico? E soprattutto: potrebbe essere questo il metodo per salvare l’umanità dalla sua possibile estinzione? In definitiva: si potrebbe, in questo modo, curare il nostro Pianeta? Questa domande sembrano essere alla base del film di Alexander Payne intitolato Downsizing – Vivere alla grande.
Opera a metà strada tra una commedia dai buoni sentimenti e una vicenda dall’impostazione fantascientifica, questa prova di Alexander Payne si manifesta come un prodotto corretto, ben elaborato, scritto con discreta professionalità e adatto a un pubblico eterogeneo. In sostanza, strizza l’occhio al grande pubblico e allo stesso tempo tiene in considerazione talune vaghe istanze autoriali. È un film misurato, gradevole, la cui fruizione, nonostante la durata di 135 minuti, scivola via con la facilità con la quale si riesce a bere un bicchier d’acqua.
Proprio, quest’ultimo aspetto rappresenta il suo più ingombrante problema. In tal senso, Downsizing – Vivere alla grande risulta quasi non criticabile, solo meccanicamente analizzabile grazie ai mezzi del mestiere che ogni critico possiede.
La vicenda degli esseri umani che decidono di farsi ridurre all’altezza di 10-12 centimetri circa, nell’illusione di diventare ricchi (per riduzione drastica dei consumi e del fabbisogno giornaliero), all’inizio sembra poter permettere uno sviluppo narrativo imprevedibile, dunque interessante. Man mano che la storia procede, invece, l’intreccio si distende lungo una via ampiamente caratterizzata da ovvietà, banalità e prevedibilità. La “strada” percorsa dal protagonista, personaggio interpretato da Matt Damon, risulta, inoltre, essere sempre più lastricata di buoni sentimenti, fattore che porta il film in un vicolo cieco, sia dal punto di vista contenutistico che da quello narrativo.
Alexander Payne non ci riserva alcun guizzo registico e visuale, nessuna vera idea che possa far riflettere veramente lo spettatore. Anche l’effetto visivo connesso alla relazione, quasi impossibile, tra “giganti” e “minuscoli” non sembra poter fornire a questo prodotto audiovisivo nessun elemento di reale interesse.
Downsizing si configura, dunque, come un lavoro che può accontentare molti strati di pubblico in maniera amabile ma che al contempo si disperde in un’architettura narrativa e formale totalmente anonima. Un film onesto e innocuo, in sostanza, ma privo di nervature creative realmente vitali.
© CultFrame 08/2017 – 01/2018
TRAMA
Alcuni scienziati norvegesi riescono a mettere a punto un sistema per miniaturizzare le cellule umane. In questo modo si possono ottenere esseri umani alti pochissimi centimetri. Questo sistema può permettere di ridurre drasticamente costi, consumi e la massa dei rifiuti e quindi di salvare la Terra dalla sua futura distruzione. In breve tempo circa il 3% della popolazione mondiale deciderà di compiere questo grande e definitivo passo. Ma non tutti i problemi saranno risolti.
CREDITI
Titolo: Downsizing – Vivere alla grande / Titolo originale: Riduzione / Regista: Alexander Payne / Sceneggiatura: Alexander Payne, Jim Tayler / Fotografia: Phedon Papamichael / Montaggio: Kevin Tent / Scenografia: Stefania Cella / Musica: Rolfe Kent / Interpreti: Matt Damon, Kristen Wiig, Hong Chau, Christoph Waltz / Produzione: Paramount Pictures / Distribuzione: Twentieth Century Fox Italy / Paese: USA, Canada, 2017 / Durata: 135 minuti
SUL WEB
Filmografia di Alexander Payne
Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – Il sito
Twentieth Century Fox italy