Una stanza sotterranea. Immagini proiettate che rappresentano dell’acqua in movimento. Sono solide, come il muro che le ospita. Davanti, a due passi dalla proiezione, una goccia cade in un buco. Ce ne accorgiamo perché incominciamo a guardarci intorno nel tentativo di capire quel suono da dove proviene. La sensazione è che in quel foro nel pavimento risieda la sola via d’uscita alla solidità delle immagini per avvertirne una fluidità. Questa appena descritta è un’installazione di Katinka Bock che, insieme a Batia Suter, è l’autrice presente nella mostra Flava – Solo annacquato, a cura di Lorenzo Benedetti e allestita negli spazi della Colli Independent Art Gallery di Roma.
La stessa intuizione percettiva si evidenzia di fronte all’allestimento di Batia Suter. Nel momento in cui entriamo nello spazio al piano strada della galleria ci troviamo di fronte a sessanta fotografie, potremmo dire un mosaico di immagini, che, con modalità diversa, ci trasporta nei meandri spaziali in cui l’acqua risiede: dalle profondità alla superficie, e viceversa.
La nostra descrizione, iniziata dalla parte espositiva sotterranea, risente di questo continuo e naturale discendere e risalire. Attraversare forse è il verbo più adatto a questo movimento. Attraversare una mostra, modalità espressive che si attraversano vicendevolmente, l’acqua, la città… Nascondersi e apparire attraversando spazi è allora indice, una costante, non solo semantica nelle opere delle due autrici.
1 © Batia Suter / 2 © Katinka Bock
La scelta di indagare un elemento come l’acqua a Roma può sembrare un’ovvietà, vista la sua plurisecolare condivisione degli eventi storici della città. A partire proprio da un immaginario oramai consolidato del nostro sguardo su di essa. Un fiume mitizzato, ponti, fontane, giochi d’acqua, sono solo la superficie, oggi spettacolo, della necessità non sempre scontata per la fruizione di un bene vitale. A noi sembra che questa indagine sia un pretesto anche per osservare dell’altro e vada oltre la convivenza dell’acqua con la città stessa.
Esposte sulle pareti di destra e sinistra dello spazio espositivo, le opere delle due autrici dialogano attraversandosi reciprocamente. Le immagini fotografiche e le stampe monotipo su carta giapponese di Katinka Bock ci portano a osservare come dalla fluidità di questo elemento si possa poi passare a una concretezza e solidità di forme: elementi marini nel caso delle fotografie, ancora sgocciolanti della sostanza materna; dei tombini stradali nel caso dei monotipi. Qui l’artista tedesca evoca l’evoluzione delle forme: dall’immaginario delle conchiglie alla concretezza di oggetti indispensabili a una convivenza tutta concreta con l’elemento acqua. Mentre Batia Suter espone delle stampe fotografiche inkjet in cui osserviamo delle forme viventi in sospensione in ambienti acquatici.
Si fa strada una domanda: cosa ha spinto a intraprendere una ricerca sull’acqua a Katinka Bock e Batia Suter, e per di più in una città come Roma? Forse la risposta è più semplice della domanda: non conta il luogo dove ti trovi ma il sentimento evocativo attraversato, ciò provoca così una risonanza con un elemento costitutivo della vita; in questo caso l’acqua.
Per l’occasione è stato pubblicato un catalogo/libro d’artista prodotto da Colli publishing platform in collaborazione con Roma publications e Viaindustriae publishing.
© CultFrame 02/2018
INFORMAZIONI
Mostra: Katinka Bock & Batia Suter. Flava – Solo annacquato / A cura di Lorenzo Benedetti
Dal 16 dicmbre 2017 al 17 marzo 2018
COLLI Independent Art Gallery / Via di Monserrato, 40 / Tel: 06.6869673; 349.5240942 / info@colli-independent.com
Ingresso libero
SUL WEB
Il sito di Batia Suter
Colli Independent Art Gallery