Ether ⋅ Un film di Krzysztof Zanussi ⋅ 13a Festa del Cinema di Roma

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

Fino a dove si può spingere la scienza? Perché l’essere umano ha questa terribile ossessione riguardo il controllo assoluto della realtà? Qual è il confine tra bene e male, tra aspirazioni individuali e visioni collettive? Esiste una vita realmente morale nell’assenza di Dio? Queste sono le domande fondamentali che stanno alla base del racconto di Ether, ultima fatica artistica del regista polacco, con lontane origini friulane, Krzysztof Zanussi.

Possiamo, senza tema di smentita, affermare come il grande cineasta fornisca delle risposte molto precise a tali quesiti, ma d’altra parte non avevamo alcun dubbio conoscendo la storia intellettuale e artistica di questo autore. Ciò, però, non deve far pensare a Ether come a un film rigido, fondamentalista e chiuso. Si tratta in ogni caso di un’opera di assoluto spessore, costruita su una consapevolezza stilistica ed estetica molto precisa.

Zanussi è un regista rigoroso, netto e chiaro, ma allo stesso tempo problematico e profondo. È evidente come la sua visione del mondo, fortemente metafisica (e potremmo dire religiosa), emerga con totale chiarezza e come la rappresentazione di un mondo ateo pervertito, cinico e vuoto rappresenti il nucleo contenutisto-poetico dell’opera.

Ciò non toglie, però, che Ether (tra l’altro di impostazione faustiana) ponga all’attenzione dello spettatore tematiche di straordinaria importanza filosofica. Può esistere una morale esistenziale alta in assenza di una visione ultraterrena della vits? E come può l’essere umano riconoscere i suoi limiti? Quale dialogo ci può essere tra la ricerca scientifica e il mistero dell’esistenza? Tali argomenti sono assolutamente condivisibili, in qualsiasi modo la si pensi ed è, altrettanto, certo come Zanussi dichiari apertamente la sua posizione.

Krzysztof Zanussi

La figura del medico militare austro-ungarico che in modo spregiudicato e irresponsabile conduce i suoi esperimenti con l’etere è assolutamente emblematica e racconta il rovello millenario del genere umano nei riguardi della conoscenza. Non solo: Zanussi punta l’attenzione su quel senso di onnipotenza (delle masse e delle collettività) che ogni tanto spunta nella storia dell’umanità e che indiscutibilmente finisce per generare orrori inenarrabili.

Chi scrive non la pensa come Zanussi ma riconosce la sostanza indiscutibile del suo pensiero e la reale drammaticità delle domande che pone il regista polacco, il quale elabora con questo suo ultimo lungometraggio un’opera di straordinaria densità. Colpiscono, in tal senso, le modalità grazie alle quali Zanussi descrive artisticamente l’ottusità del personaggio centrale e contestualizza la vicenda in una dimensione di algidità espressiva che in certi passaggi è veramente sconvolgente.

Alla fine della visione del film, e non è importate quale posizione si abbia sui temi sollevati, lo spettatore non può che continuare a riflettere, a pensare al valore delle proprie azioni e dei propri comportamenti e a quanto l’individuo sia nulla davanti all’enigma dell’esistenza.

© CultFrame 10/2018

TRAMA
Un medico militare austroungarico conduce bizzarri e discutibili esperimenti sui suoi pazienti ma anche su altri soggetti. La sua ossessione è l’etere, una sostanza che stordisce le persone e le pone sotto il dominio altri soggetti. Sarà una pratica tragica e assurda, quella del medico, il quale per seguire questa sua idea folle rischierà anche la vita.

CREDITI
Titolo: Ether / Regia: Krzysztof Zanussi / Sceneggiatura: Krzysztof Zanussi / Fotografia: Piotr Niemyjski / Scenografia: Joanna Macha / Produzione: Studio Filmowe TOR, Interfilm Production Studio, Studio Uljana Kim, Laokoon Film Group, Revolver, Bielle Re, con il sostegno Polish Film Institute, Minister of Culture and National Heritage, Podkarpackie Film Commission, Ukrainian State Film Agency, Hungarian National Film Fund, Lithuanian Film Centre: Jacek Poniedzialek, Andrzej Chyra,Rafal Mohr, Zsolt László, Ostap Vakulyuk, Kolokolnikov Stanislav / Origine: Polonia, Ucraina, Ungheria, Lituania, Italia / Anno: 2018 / Durata: 117 min.

SUL WEB
Filmografia di Krzysztof Zanussi
Festa del Cinema di Roma – Il sito

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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