7 sconosciuti a El Royale ⋅ Un film di Drew Goddard ⋅ Festa del Cinema di Roma 2018

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

Un’anonima, cupa e fatiscente stanza di un hotel sperduto. Inquadratura frontale, un uomo entra e nasconde un borsone sotto il pavimento, poi pistola in mano attende ansiosamente qualcuno. A un certo punto arriva un individuo, impugna un fucile. Spara. 7 sconosciuti a El Royale (Bad Times at the El Royale) sembra esordire in maniera chiara, diretta, inquietante dunque notevole. Lo spettatore è, così, quasi certo di trovarsi davanti a un’opera densa di sorprese, inganni, svolte, colpi di scena, in sostanza divertente. E in parte così è.

Il problema, però, è che lo sceneggiatore e regista Drew Goddard, il quale “apre le danze” in maniera sorprendente, man mano che procede il racconto inizierà a perdersi in un flusso di ovvietà che finirà per trasformare il film in questione in una poco fantasiosa rappresentazione priva di una vera verve registica e narrativa.

Ma procediamo con ordine. A parte i sette sconosciuti del titolo italiano, esiste un altro interprete: lo spazio misterioso e disturbante dell’hotel posto sopra il confine che divide la California dal Nevada. Niente di nuovo nel panorama cinematografico, naturalmente. Così l’area non proprio rassicurante che ospita la vicenda si trasforma in un festival citazionistico poco significativo. Si va dallo scontatissimo Hitchcock, ai meno urlati (e ci riferiamo al tono della citazione) Polansky e Losey.

Ebbene, la citazione, intesa come strumento espressivo, non è certo disdicevole in ambito artistico (tutt’altro) ma quando diviene semplice cliché finisce per perdere ogni reale valore.

La vicenda, poi, si evolve secondo modelli che potremmo definire “tarantiniani”. Racconto non cronologico, tendenza a creare micro vicende narrate da altrettanti punti di vista, flashback, piccoli racconti dalla struttura circolare. Ci si domanda, a questo punto, dopo aver visto per anni decine di lungometraggi così strutturati, se sia ancora possibile scrivere una sceneggiatura che si possa distendere in maniera semplicemente lineare. Evidentemente, se si vuole essere sufficientemente commerciali così non può più essere.

Drew Goddard ci sembra, in tal senso, molto più talentuoso come regista che come sceneggiatore. E infatti la parte visuale di 7 sconosciuti a El Royale rappresenta l’elemento più stimolante di tutta questa operazione cinematografica. Determinate inquadrature, così come alcune sfumature della luce e degli effetti cromatici, si situano in modo del tutto naturale in un’architettura visiva contemporanea assolutamente attuale e che va ben oltre il cinema (fortunatamente).

A questo fattore positivo bisogna, inoltre, aggiungere la prestazione più che dignitosa di alcuni degli interpreti principali, in special modo ci riferiamo a Jeff Bridges e Cinthya Erivo.

Possiamo all’opposto affermare, invece, come la presenza nel cast di Dakota Johnson sia del tutto ininfluente mentre la performance iniziale di Joe Hamm appare più straniante che efficace, visto che a ogni suo primo piano non fa che venire in mente il personaggio da lui interpretato nella storica serie tv Mad Man: Don Draper.

In definitiva, 7 sconosciuti a El Royale è un film che a una prima superficiale visione non dispiace affatto, ma man mano che lavora interiormente nella mente e nell’animo dello spettatore finisce per divenire l’ennesimo lungometraggio molto ben confezionato e banale, che probabilmente funzionerà al botteghino, ma che certamente non lascerà alcuna traccia nella storia (recente) della cinematografia internazionale.

© CultFrame 10/2018

TRAMA
El Royale è uno stravinte Hotel posto sopra il confine tra California e Nevada. Un sera arrivano contemporaneamente per prendere un stanza un prete con problemi di memoria, una cantante afroamericana, un venditore di aspirapolvere e una giovane donna non proprio gentile. Ad accoglierli un portiere d’albergo non proprio professionale e seri problemi personali. La notte sarà lunga e tempestosa.

CREDITI
Titolo: 7 conosciuto al El Royale / Titolo originale: Bad Times at the El Royale / Regia e sceneggiatura: Drew Goddard / Fotografia: Seamus McGarvey / Montaggio: Lisa Lassek / Musiche: Michael Giacchino / Interpreti: Jeff Bridges, Cynthia Erivo, Dakota Johnson, Jon Hamm, Cailee Spaeny, Lewis Pullman / Produzione: 20th Century Fox / Paese: USA, 2018 / Durata: 141 minuti

SUL WEB
Filmografia di Drew Goddard
Festa del Cinema di Roma – Il sito
20th Century Fox

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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