Rocketman ⋅ Un film di Dexter Fletcher

SCRITTO DA
Giovanni Romani

“Sono un uomo-razzo che sta bruciando tutte le risorse” proprio così deve essersi sentito ad un certo punto della sua carriera il giovane Reginald Dwight, arrivato al successo come un razzo e “bruciato” da alcol, droghe ed amanti ingrati, fino al ricovero nel rehab da dove inizia il racconto di Rocketman, una confessione, un paio di lacrime e…. “I’m still standing”!

Il film di Dexter Fletcher, attore discreto e regista di Bohemian Rapsody in sostituzione di Brian Synger, si prende maggiore libertà rispetto alla prevedibilità ortodossa della pellicola su Freddy Mercury: certo, l’epoca è più o meno la stessa, il protagonista è uno straordinario istrione gay con problemi di dipendenza, le canzoni sono note in tutto il mondo, ma Rocketman si distingue per creatività e scelte meno scontate. Tra cui l’impostazione stessa del progetto, un musical travestito (anche in senso letterale) da biopic in cui le hits esplodono in numeri ottimamente coreografati in stile d’epoca, i pezzi stranoti vengono riarrangiati e cantati dall’eccellente protagonista, un gioco metacinematografico che, se da un lato smorza il pathos della lacrimuccia, dall’altro premia lo sforzo dell’autore per non appiattirsi sul facile appagamento da enfasi musicarella, fino al punto da eliminare dalla scaletta la stucchevole “Candle in the wind”, soltanto accennata a mezza voce da Reggie bambino-prodigio al piano.

Dexter Fletcher

Onore al produttore Elton John che, a differenza dell’edulcorato Mercury di Bohemian, ha evitato il santino, affrontando di petto dipendenze, fragilità emotive e traumi infantili che, anche se paiono tratti pari pari da un bignamino di psicologia, danno un’idea piuttosto sconsolante dei genitori: distante ed anaffettivo il padre, egoista e svampita la madre. La rivalsa in salsa “happy-ending” viene relegata ai titoli di coda che ci presentano un Elton finalmente pulito, pacificato, innamorato e padre orgoglioso. Interpretato, agli inizi della folgorante carriera, da un ottimo protagonista, meno mimetico e più convincente di Rami Malek semplice “sosia” di Mercury, mentre Taron Egerton interpreta senza scimmiottare, riuscendo così a rendere con straordinaria efficacia quel sulfureo mix di talento, determinazione, insicurezza, paura ed incoscienza da cui hanno avuto origine alcune tra le più popolari hits degli ultimi 40 anni.

© CultFrame 06/2019

TRAMA
Gli esordi dell’eccentrica star della musica inglese Elton John si combinano con elementi fantastici presi dalle sue canzoni.


CREDITI

Titolo: Rocketman / Regìa: Dexter Fletcher / Sceneggiatura: Lee Hall / Fotografia: George Richmond / Montaggio: Chris Dickens / Scenografia: Peter Francis, Marcus Rowland / Musica: Matthew Margeson / Interpreti principali: Taron Egerton, Jamie Bell, Richard Madden, Bryce Dallas Howard, Gemma Jones, Matthew Illesley, Kit Connor / Produzione: Rocket Pictures, Marv Films, New Republic Pictures, Paramount Pictures / Distribuzione: 20th Century Fox Italia / Paese: G.B., 2019 / Durata: 121 min.

SUL WEB
Filmografia di Dexter Fletcher
20th Century Fox Italia

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Giovanni Romani

Nato a Udine, arraffo un diploma di maturità classica. Mi diplomo a Firenze alla Bottega Teatrale di Vittorio Gassmann. Me ne vado a Roma a far teatro, in seguito cinema con Gianni Amelio. Scippo una mediocre laurea in giurisprudenza alla Statale di Milano e nel contempo inizio a scrivere recensioni per il Messaggero Veneto. Abbandono la carta per la rete, prima con Cinema.it, per poi approdare a CultFrame - Arti Visive. Attualmente: avvocato tatuato cinefilo cinofilo.

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