Marriage Story ⋅ Un film di Noah Baumbach ⋅ 76. Biennale Cinema di Venezia ⋅ Concorso

SCRITTO DA
Claudio Panella

Storia di un matrimonio o, meglio, scene da un divorzio. Marriage Story di Noah Baumbach porta sul grande schermo con questa produzione Netflix, girata però in 35mm, la separazione di una giovane coppia di artisti (lei attrice, lui regista teatrale) che ha perso di vista la realizzazione della propria felicità coniugale: date le loro ambizioni creative, il realizzarsi di un sogno d’amore puramente domestico non è mai stato il vero obiettivo dei due ma il film riesce bene, alternando l’esplorazione delle aspettative reciproche, dell’ansia di riconoscimento di lei e del perfezionismo un po’ autistico – e dunque egocentrico – di lui, a non prendere nettamente le parti di nessuno dei protagonisti, ritrovatisi repentinamente in mezzo a una battaglia legale in cui gli unici a guadagnarci saranno gli avvocati.

Nulla di nuovo e di inedito, si dirà. Eppure, se ogni relazione amorosa è il luogo di un’inevitabile alienazione di sé nell’altro, quando non si instaurano rapporti di manipolazione troppo squilibrati è anche il luogo della scoperta emancipatrice che si può essere altro rispetto al sé formatosi in continuità o in antitesi al proprio nucleo famigliare originario e alle determinanti sociali cui questo era sottoposto. E, anche qualora non intervenga nessun tradimento a minare la coppia, non tutti sono pronti a questo lavoro di rielaborazione continua della propria soggettività. Pertanto, letteratura, teatro e cinema continueranno sino alla fine dell’umanità ad analizzare quelle dinamiche sentimentali e famigliari che in questo film il newyorkese Baumbach ha saputo descrivere in maniera efficace con il ritratto dei personaggi interpretati da Scarlett Johansson e Adam Driver, divisi per elezione geografica e affinità culturali tra New York e Los Angeles, tra teatro e televisione, tra avanguardia ed evasione.

Noah Baumbach

Marriage Story non dà risposte semplici a problematiche complesse, tende piuttosto a far interrogare gli spettatori, soprattutto quelli che andranno al cinema in coppia, su come e quanto può vivere un amore. Per evitare in parte il rischio che – come accade ai protagonisti di Scene da un matrimonio di Bergman quando escono di cattivo umore da una rappresentazione di Casa di bambola di Ibsen – il film lasci un retrogusto amaro agli innamorati, Baumbach non si è esercitato solo nel ritrarre il gioco al massacro innescato dalla macchina legale dei divorzisti ma ha regalato ai suoi protagonisti anche un copione ricco di umorismo e di qualche gag, con persino una performance canora a testa, distribuendo un’ironia agrodolce tra i comprimari d’eccezione: Wallace Shawn nella parte di un licenzioso attore maturo, il più che ottuagenario Alan Alda (con le memorie alleniane relative) e i due diavoli del foro Laura Dern e Ray Liotta, Julie Hagerty nei panni di una madre (di lei) e suocera (di lui) alquanto sopra le righe.

D’altronde, il tema è ben noto all’autore americano il cui primo successo internazionale con tanto di nomination all’Oscar, Il calamaro e la balena (2005), aveva al centro proprio la storia del divorzio tra due scrittori, ispirato a quello dei suoi genitori, e che ha egli stesso sposato una nota attrice, Jennifer Jason Leigh, da cui si è separato nel 2010. Chissà poi che nelle pieghe del testo non si nasconda qualche risonanza con il sodalizio creativo tra Baumbach e l’attrice Greta Gerwig, diretta in Lo stravagante mondo di Greenberg (2010) e anche sceneggiatrice di Frances Ha (2012) e Mistress America (2015), la quale – come il personaggio di Scarlett – ha poi ottenuto molti consensi da regista con Lady Bird (2017): la collaborazione tra due non si è interrotta e continuerà con la produzione, in corso, di un film live-action dedicato al mito di Barbie, scritto da entrambi ma diretto da lei, che oltreoceano è già tra i titoli attesi con più curiosità per la prossima stagione.

© CultFrame 08/2019

TRAMA
Nicole e Charlie vivono a New York con il loro bambino di otto anni e lavorano in una compagnia di teatro d’avanguardia ma il loro matrimonio sembra arrivare al capolinea quando Nicole riceve una proposta che potrebbe riportarla nella sua Los Angeles per girare una serie televisiva.


CREDITI

Titolo: Marriage Story / Regia: Noah Baumbach / Sceneggiatura: Noah Baumbach /  Montaggio: Jennifer Lame / Fotografia: Robbie Ryan Bsc. / Musica: Randy Newman / Interpreti: Scarlett Johansson, Adam Driver / Paese: USA, 2019 / Produzione: Netflix, Heyday Films Production / Durata: 136 minuti

SUL WEB
Filmografia di Noah Baumbach
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito

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Claudio Panella

Claudio Panella, Dottore di ricerca in Letterature e Culture Comparate, si interessa in modo particolare alle interazioni tra la letteratura e le arti, alle trasfigurazioni letterarie del paesaggio e della città, alle rappresentazioni del lavoro industriale e post-industriale nella letteratura italiana ed europea. Attualmente è redattore di Punto di Svista - Arti Visive in Italia e CultFrame - Arti Visive.

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