Dopo averlo messo in scena al teatro NEST di San Giovanni a Teduccio nel 2017, Mario Martone torna a dirigere Il sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo ma per il grande schermo. Il film è stato scritto anche questa volta con la collaboratrice “storica” Ippolita Di Majo che insieme al regista ha ridotto e adattato il testo eduardiano del 1960 conservando il passo elegante della lingua originale, il fraseggio dialettale, una certa solennità letteraria dei dialoghi.
La vicenda è però calata nella Napoli di oggi e il ruolo principale, quello di Antonio Barracano, anziano camorrista con un suo codice etico dalla parte dei più deboli, è affidato al giovane Francesco Di Leva. Questa scelta di riattualizzazione, nata al momento dell’allestimento teatrale, non permette più, come nell’originale, di simbolizzare in Barracano il tramonto di un’epoca e di certi codici sociali, ma mette in atto un tentativo forte e importante di parlare al presente, di riflettere su come ancora oggi la miseria continui a essere terreno di coltura per il crimine e per le sue seduzioni, di come la povertà possa rendere vulnerabili ai prepotenti e di quanto questi possano essere abili nell’ottenere consensi, nel farsi ben volere a suon di favori e quattrini. Anche questo è populismo e non c’è oggi in ambito sociopolitico, questione più urgente a cui prestare attenzione.
Organizzato in tre atti come la commedia e ciascuno ambientato in un interno, il film risente molto della sua origine teatrale con una messa in scena e una regia al servizio del testo. Il sindaco del Rione Sanità sceglie infatti di dare più peso alla parola che all’azione, una parola che però suona un po’ anacronistica in bocca ai malavitosi di oggi: naturalmente, si tratta di una precisa scelta stilistica che opera in controtendenza rispetto ai codici del film o del prodotto tv sulla camorra con sparatorie, efferatezze, musica soverchiante.
Il film di Martone è dunque soprattutto un accorato omaggio al pensiero e alla scrittura di De Filippo, con tutto il suo spessore civile e letterario. Tanto più che l’ottimo cast lo recita con intensità: Francesco di Leva, in particolare, sente, vive, respira, trasuda l’originale eduardiano e lo accompagna anche nei passaggi più intricati, quando il dialetto – il film è sottotitolato in italiano – si fa arduo a comprendere. È dal testo che emerge la tragedia di un uomo di fronte al potere e ai suoi (auto)inganni. Il leitmotiv di Barracano è infatti: “L’uomo è uomo quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa”, come a dire che il potente è veramente tale solo quando sceglie di non usare il potere a sua disposizione. Barracano crede in questa massima, e ne paga il prezzo. Tuttavia, un prezzo, lo paga anche il proletariato manipolato e reso suddito da uomini come lui, apparentemente buoni e magnanimi, in realtà prepotenti e insidiosi.
© CultFrame 08/2019 – 10/2019
Film presentato alla 76. Biennale Cinema di Venezia
TRAMA
Antonio Barracano è un camorrista che si è guadagnato la fiducia di tutti i diseredati del Rione Sanità di Napoli e, dunque il soprannome di “Sindaco”, agendo secondo un codice etico che lo porta a favorire i poveri. Quando si presentano da lui Rafiluccio e Rita, una giovane coppia in grandi difficoltà economiche e in attesa di un figlio, Barracano sarà disposto a tutto per aiutarli.
CREDITI
Titolo: Il sindaco del Rione Sanità / Regia: Mario Martone / Soggetto: Eduardo De Filippo / Sceneggiatura: Mario Martone, tratta dalla commedia di Eduardo De Filippo messa in scena nel 2017 con la regia di Mario Martone / Montaggio: Jacopo Quadri / Fotografia: Ferran Paredes Rubio / Scenografia: / Musica: Ralph P. / Interpreti: Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo, Roberto De Francesco, Adriano Pantaleo, Daniela Ioia, Giuseppe Gaudino, Gennaro Di Colandrea, Lucienne Perreca, Salvatore Presutto / Produzione: Indigo Film / Distribuzione: Nexo Digital / Paese: Italia, 2019 / Durata: 115 mins.
SUL WEB
Filmografia di Mario Martone
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Il sito
Nexo Digital