Nel profondo del delirio ⋅ Le visioni surreali ed estreme di Walerian Borowczyk

SCRITTO DA
Nikola Roumeliotis

Una volta tanto abbiamo una data certa: la Severin ha annunciato (almeno secondo Amazon) che Jekyll et les femmes, o se preferite Nel profondo del delirio di Walerian Borowczyk, uscirà nel (udite, udite!) ….. 2030! Uno dei capolavori del maestro polacco, nonostante sia stato distribuito nel 1981 nei cinema italiani (e ce lo conferma Valerio Caprara, autore del Castoro su “Boro”), non ha mai trovato una distribuzione in digitale, almeno nel nostro paese. Eppure, si tratta una delle pellicole migliori del grande regista che fece, attraverso una serie di film, da Blanche a Racconti immorali fino al famigerato La Bestia (ma anche Il margine e Storia di un peccato), dell’erotismo il suo punto di forza. E all’epoca praticamente tutte queste opere ebbero problemi con la censura.

Non bisogna però pensare che Walerian sia un Tinto Brass ante-litteram, secondo la maniera de La chiave. Il sesso e l’erotismo nel cinema di questo regista è l’altra faccia del fantastique, del surrealismo che egli stesso ha contribuito a creare con i suoi corti animati. Perciò, Nel profondo del delirio, tratto dal famoso racconto Lo strano caso di Dr Jekyll e Mr Hyde di Stevenson, non poteva che essere materia per uno dei suoi film più provocatori, un film claustrofobico in cui l’alta borghesia viene fatta letteralmente a pezzi da un mostruoso Hyde con un pene simile a quello de La Bestia.

Udo Kier, già Dracula per Paul Morrisey, nella parte di Jekyll (mentre in maniera assolutamente immotivata Hyde è interpretato da un altro attore) invita una serie di personaggi emblematici (un generale, un prete, una ballerina, la sua fidanzata e sua madre) a cena a casa sua. Già la prima scena in cui sono tutti a tavola e mangiano con una dissoluta voracità, e con modi che il bon ton chiamerebbe come minimo “plebei”, ci fa capire che non siamo davanti alla solita storia della lotta tra il bene e il male. E se la volgarità che impera sulla tavola può ricordare il Buñuel de Il fantasma della libertà, subito dopo passiamo a un “osceno” mix tra L’angelo sterminatore e La regola del gioco (quest’ultimo di Jean Renoir).

Jekyll immergendosi in una vasca piena di un liquido nerastro (sangue?) si trasforma in un priapico Hyde che comincia a uccidere uno a uno gli ospiti squartandoli con il suo membro in base alle loro preferenze sessuali. Mentre la giovane fidanzata, novella Justine, segue il tutto con sospetto interesse. La casa di Jekyll sembra essere uscita da un film della Hammer mentre il buio che avvolge le stanze adiacenti alla sala da pranzo non ci permette di vedere bene la fine degli ospiti. Rimangono i rumori di piacere che si trasformano in urli disperati e le proiezioni delle ombre sui muri che rimandano a una mitologia sadiana e ai film dell’orrore del periodo espressionista. Borowczyk, come d’altronde il suo Jekyll, è alla ricerca del piacere assoluto che si può raggiungere solo attraverso la morte.

In Nel profondo del delirio il regista affonda il tutto in un umorismo nerissimo. Non si prende sul serio neanche un istante. “Boro” non è un serioso Stephen Frears, che con Mary Reilly separa il bene dal male in maniera assoluta. Per il polacco il male sta nel bene e il bene è la faccia ipocrita di quella uper class che dopo aver portato la modernità nel nostro mondo si è disinteressata al mondo stesso. E la contemporaneità della versione stevensoniana che ci propone Nel profondo del delirio sta proprio lì: nelle battute sulla verginità di una bambina da parte degli ospiti, nelle confessioni che il prete fa senza nessun ritegno davanti a tutti, nei sogni del matricidio da parte di Marina Pierro.

Un delirio contro ogni decoro sociale, ogni convenzione, ogni speranza di vita, se non quella possibile in un inferno dantesco.Tra l’altro è molto più intelligente il titolo anglosassone del film The Strange Case of Dr. Jekyll and Miss Osbourne, visto che la sua fidanzata, lontanissima da una qualsiasi Lana Turner del film di Victor Fleming, è una vera complice in questo bagno di sangue che il suo amato effettua.

Nel cast oltre all’allucinato Udo Kier e la bellissima Marina Pierro (sarà la protagonista dell’ultimo vero capolavoro del regista La regina della notte), direttamente da Arancia meccanica e Marat/Sade, Patrick Magee, il franchiano, nel senso di Jesus Franco (altro regista sadiano), Howard Vernon e Clement Harari nella parte di un reverendo che farebbe rabbrividire persino Alessandro Borgia.

Il dvd che abbiamo visionato è quello pubblicato dalla Arrow ed è pieno di extra. Speriamo che nel 2030 la Severin ne riporti alcuni di questi come il commento del grande critico Noel Simsolo.

© CultFrame 07/2020

TRAMA
Per annunciare il loro fidanzamento, il dottor Jekyll e Fanny Osbourne organizzano un party al quale prendono parte diversi invitati. La quiete della serata viene però interrotta dalla notizia di un brutale infanticidio commesso nelle vicinanze e poco dopo anche una giovane ballerina presente alla festa viene ritrovata uccisa. Gli ospiti capiscono così di avere a che fare con un maniaco omicida e la scoperta più agghiacciante viene fatta da Fanny.


CREDITI

Titolo originale: Docteur Jekyll et les femmes / Titolo italiano: Nel profondo del delirio / Regia: Walerian Borowczyk/ Sceneggiatura: Walerian Borowczyk/ Fotografia: Noël Véry/ Montaggio: Khadicha Bariha/ Musica: Bernard Parmegiani/ Interpreti: Udo Kier, Marina Pierro, Patrick Magee, Howard Vernon/ Produzione: Robert Kuperberg, Jean-Pierre Labrande/ Etichetta distributore:Indipendenti Regionali / Anno produzione: 1981/ Paese: Francia/ Durata: 92 minuti

SUL WEB
Filmografia di Walerian Borowczyk

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Nikola Roumeliotis

Nicola Roumeliotis, giornalista, critico cinematografico, si occupa da anni dei generi cinematografici ma anche esperto musicale privilegiando la musica jazz e il lounge. Voce storica di Radio Città Futura per la quale ha creato format e condotto trasmissioni dal 1992 al 2006. Dopo aver contribuito a creare la web radio della Fandango insieme a Johnny Palomba e trasmesso su LifeGate Radio dal 2011 ha una propria agenzia giornalistica dedicata al cinema come NRCinema News.

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