Greta di Neil Jordan ⋅ Un film dimenticato di un regista dimenticato

SCRITTO DA
Nikola Roumeliotis

Chi è Neil Jordan e chi parla male di lui? Siamo sicuri che nessuno possa parlare male dell’irlandese Jordan ma l’ignoranza sulla sua ultima, ad oggi, pellicola dal titolo Greta racconta un’altra storia: la storia di un film (e anche di un regista) dimenticato dal pubblico e dalla critica, nonostante gli innumerevoli successi. Da In compagnia dei lupi a Intervista col vampiro, passando per La moglie del soldato e fino il bistrattato (ancora una volta) Byzantium, Jordan ha saputo dire la sua sul cinema del fantastico e non solo.

Greta è film del 2018 che dopo essere stato presentato al Festival di Toronto è sparito nel nulla. Forse è troppo presto per lamentarci della mancata distribuzione e delle sue pecche, ma rimane il fatto che nonostante la pellicola di Neil Jordan sia uno psyco-thriller (genere amato dal pubblico), e la presenza di due bravissime attrici come Isabelle Huppert e la più giovane Chloë Grace Moretz, nessuno si è preoccupato della sua promozione.

In Greta, infatti, si racconta di come la giovane Frances, un po’ sola e sperduta a Manhattan dopo la morte della madre, si metta accidentalmente in contatto con l’elegante e ricca vedova Greta, riportandole una borsetta da lei dimenticata in metropolitana. Tra loro nasce, hitchcockianamente, un rapporto ossessivo.

Non sono pochi i film che hanno tematiche simili (basti citare Inserzione pericolosa di Barbet Schroeder), ma il film di Jordan si contraddistingue per il forte senso di frustrazione  che pervade i personaggi, un po’ come in Delitto per delitto, senso di frustrazione che li rende meno manichei. E poi che dire di una regia realistica mai barocca e perciò non ricattatoria nei confronti del pubblico?

Neil Jordan crea una tela citazionistica, dal kinghiano Misery a Passion di De Palma e fino alla già citata pellicola di Schroeder, estremamente discreta, trattando con glaciale eleganza il tema, ormai consolidato dello stalking;  e, come affermato da Matteo Vergani su Nocturno cinema,  “con esso l’insana deviazione per il possesso umano…che pochi altri recenti titoli hanno saputo portare al cospetto del grande schermo con lucida e tagliente oggettività.”

Greta è un exploit macabro che prende spunto dalle favole (come di Hansel e Gretel) con la stessa forza con cui In compagnia dei lupi rifletteva sull’archetipicità di Cappuccetto rosso.
E se l’ultima pellicola del nostro non ha alle spalle l’approfondimento psicoanalitico di una Angela Carter sicuramente ha dalla sua la mitologia creata dal cinema sulle variazioni dello stesso tema: l’eccezionalità del male che porta alla perdita assoluta dell’identità e dell’esistenza.

© CultFrame 02/2022

TRAMA
Una giovane, provata dalla morte della madre e con un lavoro poco stimolante, si rende conto che la vita a New York non è quella che sognava. Caduta in una profonda solitudine e in difficoltà economiche, un giorno la ragazza trova una borsa su un sedile della metropolitana e, invece di rubarla, decide di rintracciare la proprietaria. Le cose non andranno al verso giusto.

CREDITI
Titolo: Greta / Regia: Neil Jordan / Sceneggiatura: Ray Wright, Neil Jordan / Fotografia: Seamus McGarvey / Montaggio: Nick Emerson / Musica: Javier Navarrete / Interpreti: Isabelle Huppert, Chloë Grace Moretz, Maika Monroe, Colm Feore, Stephen Rea/ Produzione: Lawrence Bender, Sidney Kimmel/ Anno produzione: 2018 / Paese: Irlanda, Usa / Durata: 98 minuti

SUL WEB
Filmografia di Neil Jordan

 

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Nikola Roumeliotis

Nicola Roumeliotis, giornalista, critico cinematografico, si occupa da anni dei generi cinematografici ma anche esperto musicale privilegiando la musica jazz e il lounge. Voce storica di Radio Città Futura per la quale ha creato format e condotto trasmissioni dal 1992 al 2006. Dopo aver contribuito a creare la web radio della Fandango insieme a Johnny Palomba e trasmesso su LifeGate Radio dal 2011 ha una propria agenzia giornalistica dedicata al cinema come NRCinema News.

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