SEEYOUSOUND ⋅ 8th International Music Film Festival di Torino (18-24 febbraio 2022)

SCRITTO DA
Silvia Nugara
Frame tratto dal film "Tralala" di Arnaud e Jean-Marie Arnaud

Organizzato con il supporto del Museo Nazionale del Cinema, che lo ha oramai accolto ufficialmente tra gli appuntamenti fissi dell’offerta cinematografica torinese, il Festival a tematiche musicali diretto da Carlo Griseri torna in presenza nel 2022 sfidando quella che si spera essere la coda della pandemia.

Febbraio è il mese del festival di San Remo in cui tutt’Italia si riscopre canterina e Torino è la città che ospiterà in maggio l’Eurovision Song Contest, ma il Seeyousound rappresenta soprattutto l’occasione di fare il punto sul cinema musicale e sul documentario che mette al suo centro le storie di musicisti e musicomani in una stagione che ha visto il Festival di Cannes della sospirata rinascita aprirsi con Annette di Carax e degli Sparks e Spielberg firmare, con la complicità della inossidabile Rita Moreno, un remake di West Side Story la cui uscita è stata ritardata, che ha per ora incassato poco ma conta di recuperare dopo la notte degli Oscar.

Tra i titoli di maggior richiamo proposti dall’8° SYS c’è l’altro musical “alla francese” che ha incantato a Cannes, l’originalissimo Tralala di Arnaud e Jean-Marie Larrieu con Mathieu Amalric (ma anche Josiane Balasko, Mélanie Thierry, Maïwenn, Denis Lavant e l’attore rockstar Bertrand Belin) nei panni di un cantastorie senzatetto che viene scambiato per un altro uomo nella Lourdes contemporanea. Gli autori si professano cultori delle pellicole musicali di Jacques Demy e Michel Legrand, su tutti Les Parapluies de Cherbourg, ma giocano solo di sguincio con le coreografie (occasionali o usate come sfondi impagabili in certe scene di massa) affidando ai propri interpreti il compito di cantare per lo più in presa diretta e in una cornice apparentemente realista.

Non è tutto anglosassone ciò che lo sembra, dunque, malgrado il nome del Festival e i titoli delle sezioni competitive Long Play Doc e Long Play Feature, 7Inch, Soundies e Frequencies; e delle selezioni di Rising Sound – Music is the weapon, riservata a storie di resistenza musicale e politica, e Into the Groove, più pop, dove figurano il film dei Larrieu e quello d’apertura della manifestazione. La sera del 18 febbraio si comincia infatti con Shoplifters of The World di Stephen Kijak, questo sì dedicato ai fan americani di una band britannica non qualsiasi, The Smiths di Steven Patrick Morrissey e Johnny Marr. Traendo spunto da una storia vera, Kijak racconta la notte del 1988 in cui le esistenze di un gruppo di adolescenti di Denver sono sconvolte dall’annuncio dello scioglimento del quartetto. Il film è l’unico ad aver ricevuto l’autorizzazione di Morrissey per l’utilizzo dei brani originali e ne ha attinto a piene mani meritandosi addirittura i complimenti dello scorbutico Moz: “I laughed, I cried, I ate my own head. The Smiths’ past still sounds like today’s frustrations and tomorrow’s liberations” (dal suo blog). A margine della proiezione inaugurale, la compositrice di musica elettronica Ginevra Nervi sonorizzerà Stuf, cortometraggio muto di contestazione del 1966 di Titus Mesaroș.

Frame tratto dal film “Shoplifters of the World” di Stephen Kijak

Anche in alcune opere presentate in Rising Sound si rievocheranno gli anni Sessanta con Si Me Borrara El Viento Lo Que Yo Canto di David Trueba, storia dell’album Canciones de la Resistencia española che divenne simbolo della resistenza antifranchista ma non conteneva brani anonimi dei tempi della guerra civile bensì (come si seppe solo dopo la morte di Franco) alcune canzoni eseguite da Chicho Sánchez Ferlosio e registrate da due studenti svedesi giunti in Spagna nel 1963. E con Narciso Em Férias di Renato Terra e Ricardo Calil – già visto alla Mostra di Venezia del 2020 – lunga intervista a Caetano Veloso sui 54 giorni di prigionia impostagli nel 1968 dalla dittatura brasiliana. Da Venezia 2021 arriva invece Deandré#Deandré. Storia di un impiegato in cui Roberta Lena ha seguito il tour che Cristiano De André ha dedicato al padre e al suo celebre album del 1973, mentre Soul Power di Jeffrey Levy-Hinte ricostruisce il concerto anti-Mobutu che nel 1974 portò a Kinshasa alcuni tra i maggiori interpreti del R’n’B statunitense e i migliori artisti africani dell’epoca.

Tra i documentari più curiosi del programma non competitivo, a ridosso della prima mondiale al festival di Rotterdam, si segnala Italo Disco. The Sparkling Sound of 80’s di Alessandro Melazzini, ospite dell’anteprima italiana al SYS con Johnson Righeira e altri artisti che, come i fratelli La Bionda, Savage, Gazebo o Sabrina Salerno, negli anni Ottanta esportarono in tutto il mondo un sound elettronico peculiare di quel decennio, avendo gran successo sulla scena tedesca da cui era appena emerso Giorgio Moroder. Da vedere in combinata con Riviera Clubbing di Luca Santarelli, rievocazione delle origini della dance music adriatica, un altro fenomeno che ha imposto un suo stile a livello planetario: parlando anche in quel caso inglese ma con un’anima piuttosto latina.

Diventate poco attrattive le sale a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, il SYS punta ad accompagnare la maggior parte delle proiezioni con esibizioni live e ospiti in presenza. L’auspicio è quello di riportare davanti al grande schermo un pubblico che rischia di disaffezionarsi ai circuiti cittadini. Si potranno dunque incontrare a Torino Kijak, omaggiato con la presentazione di altri suoi due lungometraggi a tema musicale (sui Rolling Stones e Judy Garland) e con la pubblicazione di un libro-intervista curato dal direttore Griseri, ma anche il figlio norvegese di Ugo Tognazzi Thomas Robsahm, regista di A-Ha: The Movie dedicato alla band di Take on me, e l’altro figlio d’arte Cristiano De André. Si potrà inoltre assistere a sonorizzazioni dal vivo come quella de L’inferno (1911) di Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro e Adolfo Padovan realizzata dal Collettivo Soundtracks 2021. E, forse, tornare a ballare.

© CultFrame 02/2022

INFORMAZIONI
SEEYOUSOUND. 8th International Music Film Festival di Torino (18-24 febbraio) / Direttore: Carlo Griseri
TICKET SINGOLO € 8,00 intero; € 6,00 ridotto / TICKET SERATA DI APERTURA fuori abbonamento € 10,00 (no riduzioni) / TICKET LOREM LIVE A/V” e “L’INFERNO” € 10,00; € 8,00 ridotto / ABBONAMENTO FESTIVAL € 40,00 intero; € 35,00 ridotto / ABBONAMENTO SOSTENITORE € 60,00 (include pass sostenitore, shopper deluxe Seeyousound, maglietta SYS 8, volume sulla filmografia di Stephen Kijak, catalogo SYS 8, spilla e gel igienizzante SYS)

SUL WEB
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Silvia Nugara

Silvia Nugara ha un dottorato di Linguistica Francese e i suoi interessi ruotano attorno alle relazioni tra il linguaggio e la costruzione della realtà sociale, con particolare riferimento agli immaginari e ai discorsi relativi alle soggettività di genere. Attualmente è redattrice di Punto di Svista e Cultframe - Arti visive.

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