Il corpo e lo sguardo. La fotografia trasgressiva di Richard Kern in due libri

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

richard_kern-kern_noirHa esposto all’ICA di Londra e alla Fundación Municipal de Cultura di Gijon, alla Galleria Reali di Brescia e alla Roger Bjorkholmen di Stoccolma, al Centro di Fotografia Contemporanea di Melbourne e alla Galleria Patrick Seguin di Parigi, eppure Richard Kern continua ad essere un autore appartato e accompagnato da una fama di artista trasgressivo. Certo, le sue immagini possono anche essere dure, o pornografiche, ma è indubbio che la sua opera risponda ad una precisa e coerente concezione dell’espressione e della comunicazione visuale.

Kern è un artista aspro e sincero, il suo sguardo va oltre i luoghi comuni e i perbenismi moralistici di stampo borghese. Cerca la nudità, la smaschera poiché intende svelare l’animo delle sue modelle. La sua attività però non è limitata alla fotografia, anzi gli inizi della sua carriera sono stati caratterizzati da un’ampia produzione cinematografica underground ancora oggi “mitica” nel mondo del cinephiles più coraggiosi e curiosi. Film come Fingered e The Sewing Circle sono per lo spettatore colpi nello stomaco ma rappresentano passaggi chiave nell’ambito della produzione alternativa del cinema americano. Da notare come Kern si sia dedicato anche alla realizzazione di videoclip musicali, in particolare per la discussa rock star Marilyn Manson e per il gruppo Sonic Youth.


Da qualche tempo la fotografia è comunque diventata centrale nel suo percorso creativo ed ha contribuito alla messa a fuoco di una poetica che mantiene la sessualità e il nudo come fattori fondamentali.
Prova di questa impostazione creativa è fornita da due pubblicazioni incentrate sulla sua opera: Kern Noir, realizzato grazie alle Edizioni Charta di Milano, e Model Release, immesso nel mercato editoriale dalla tedesca Taschen.

 

Il primo volume propone foto esclusivamente in bianco e nero. Modelle e giovani donne dall’aspetto più che normale espongono le loro grazie con semplicità e naturalezza. Lo sguardo è spesso in macchina ma non è mai ammiccante, anzi la sensazione che emerge è quella di una ricerca di serena quotidianità che priva le immagini di qualsiasi deriva banalmente glamour o da rivista porno. Bondage, fanciulle nella doccia o in cucina, ragazze che si masturbano o si spogliano, altre che più ordinariamente sorridono distese sotto le coperte. L’autore della North Carolina, nel suo libro Kern noir, veicola una figura femminile più complessa di quello che potrebbe sembrare poiché propone una sensualità muliebre ricca di sfumature, dalla dolcezza alla violenza, dal lesbismo all’onanismo fino alle pratiche più estreme come quella riscontrabile nell’opera Film still:Kymbra (1992). In questo contesto, inoltre, spiccano improvvisamente dei ritratti decisamente delicati nonché varianti surrealiste come in Monica with candle (1993).

 

richard_kern-model_releaseIn Model Release invece l’uso copioso del colore, come elemento estetico e narrativo, corrisponde ad una forte accentuazione della rappresentazione di un eros che sconfina chiaramente nell’hard. Si tratta di “porno-pics” per lo più giocose in cui la volgarità non esiste e la donna spesso si confronta in maniera solitaria con il proprio corpo. Anche in questo caso Kern non si affida a modelle da copertina ma propone un universo popolato da ragazze qualsiasi, donne obese e con forme non proprio da sfilata di moda. Le inquadrature erotiche sono alternate a raffigurazioni più ordinarie: mettersi il collirio, prendere delle gocce, mangiare un anguria o un piatto di verdure. Alcuni scatti potrebbero, in questo libro Taschen, apparire eccessivi, ma non ci stancheremo mai di ripeterlo: la poetica di Richard Kern è fuori dalle regole e tende a liberare il porno dalla cappa di colpevolizzazione che la società cristiano-borghese ha imposto al mondo occidentale.

Dunque, il lavoro di questo fotografo americano può dividere e scandalizzare ed anche generare contrapposizioni. Le questioni sono due: tenere presente i punti di vista di tutti, nonché le convinzioni interiori delle persone, ma anche, e soprattutto, non perdere di vista un concetto importantissimo nelle democrazie: la libertà di espressione.

 

©CultFrame 06/2003

 

IMMAGINI

1 Richard Kern. Amy in living room, 1997. Dal libro KERN Noir edito da Charta

2 Richard Kern. Adrienne’s eye drops, 1997. Dal libro Model Release edito da Taschen

CREDITI

 

KERN Noir, Photographs by Richard Kern /Testi Geoff Nicholson e Sabina Spada / Editore Charta, 2002 /176 pagine, 150 fotografie / Prezzo 39 euro / ISBN 88-8158-378-X

 

Richard Kern, Model Release / Prefazione Lucy McKenzie / Editore Taschen, 2000 / 192 pagine / Prezzo 14,99 euro / ISBN 3-8228-1983-2

 

LINK

Il sito di Richard Kern

Edizioni Charta

Taschen

 

 

 

 

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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