OASI. Installazione al MACRO di Licia Galizia e Michelangelo Lupone

SCRITTO DA
Pietro D Agostino
Licia Galizia e Michelangelo Lupone. OASI. Installazione (dettaglio). Foto di Fausto Barrica Cantone
Licia Galizia e Michelangelo Lupone. OASI. Installazione (dettaglio). Foto di Fausto Barrica Cantone

Licia Galizia e Michelangelo Lupone. OASI. Installazione (dettaglio). Foto di Fausto Barrica Cantone

Il MACRO ospita un’installazione espressamente realizzata per il proprio spazio espositivo dal titolo OASI. Gli autori, Licia Galizia e Michelangelo Lupone, con all’attivo delle collaborazioni tra di loro già da tempo, hanno costruito un percorso multisensoriale e senza barriere, accessibile a tutti, il cui scopo è il coinvolgimento attivo e simultaneo di più sensi nel momento in cui si accede all’interno dello spazio creativo.

In OASI si entra scalzi, per meglio usufruire delle caratteristiche sensoriali per le quali questa installazione è stata realizzata: appena dentro ci si trova in una stanza dalla forma non regolare e di fronte a delle strutture curve, concave o convesse, a seconda del punto da cui le si osserva, che da subito informano della loro materialità flessibile; su di esse, nelle parti colorate in grigio, sono incisi dei graffiti che si dispiegano sulle parti a vista e che ci invitano ad essere toccati, sfiorati così da produrre degli effetti sonori nell’ambiente.

Avanzando verso l’interno si scorgono due strutture similari, una di fronte, l’altra subito a sinistra: si cammina su delle superfici non piane e a volte vibranti; sia a terra che sulle pareti si notano della fessure da cui provengono i suoni che si dispiegano, alternandosi, con i movimenti e la tattilità corporea del visitatore. Lo spazio è tutto nero e le strisce flessibili, opere di Licia Galizia, ne emergono illuminate da delle luci sapientemente posizionate: toccandone la materia, si irradiano nell’ambiente i suoni che Michelangelo Lupone ha campionato e trasposto musicalmente partendo dall’emissione sonora dei respiri di alcuni collaboratori, ottenendo così un’orchestrazione timbrica eterogenea. Questo processo viene veicolato tramite dei Planofoni, un sistema audio multifonico che registra, controlla e diffonde le qualità vibrazionali della materia, progettato proprio da Lupone e ideato insieme a Laura Bianchini , che disseminano all’interno dello spazio dell’installazione i suoni relativi all’interazione del corpo del visitatore, dei suoi spostamenti, del tempo di permanenza (anche secondo le ore del giorno), le variazioni di luce, e altri elementi con cui i dispositivi collegati all’installazione sono sensibili. Restituendo così all’udito, alla vista e al tatto, le sensazioni e le percezioni sperate, attese.

Come nella migliore tradizione degli ambienti multisensoriali e interattivi si coglie la sapienza e la cura con cui lo spazio è stato strutturato ed è degno di nota il totem informativo, posto a fianco  dell’ingresso, che in modo esauriente dà comunicazione al visitatore del pensiero di base e delle varie tappe in cui l’opera è stata realizzata. Tuttavia, anche nella consapevolezza di un progetto ad ampio spettro di fruizione  concepito e costruito in maniera ottimale, a nostro parere è proprio la parte acustica che non corrisponde alle aspettative emozionali a cui sicuramente è indirizzato. La sensazione è che sia più evidente l’aspetto altamente tecnologico che la qualità coinvolgente della produzione sonora e musicale.

OASI, opera descritta come adattiva scultoreo-musicale, è stata realizzata all’interno di un percorso di ricerca intitolato ADAMO (Adaptive Art and Music Opera). L’installazione, a cura del CRM – Centro Ricerche Musicali, è parte integrante del progetto Arte e Disabilità promosso dal Dipartimento Didattico del MACRO.
Licia Galizia, Teramo 1966, è attiva tra Roma e L’Aquila. L’attenzione principale verso cui tende la sua ricerca artistica è data dall’analisi e comprensione delle dinamiche spazio-tempo che si evidenziano nella realizzazione di opere scultoree con una ambivalenza architettonica.
Michelangelo Lupone, Solopaca (BN), 1953. Compositore, da sempre coniuga la sua produzione musicale con gli aspetti tecnologici più innovativi in ambito musicale. È co-fondatore del Centro Ricerche Musicali ed è direttore e docente, nel Conservatorio di S. Cecilia di Roma, del Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie.

© CultFrame – Punto di Svista 05/2014

INFORMAZIONI
Oasi. Installazione adattiva scultoreo-musicale di Licia Galizia e Michelangelo Lupone / A cura del CRM – Centro Ricerche Musicali
Dal 10 aprile al 7 settembre 2014
MACRO / via Nizza 138, Roma
/ Tel.: 06.671070400
Orario:  martedì – domenica 
11.00 – 19.00 / sabato 
11.00 – 22.00
Biglietto: intero: €12,50 / ridotto: €10,50

SUL WEB
Il sito di Licia Galizia
CRM – Centro Ricerche Musicali
MACRO, Roma

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Pietro D Agostino

Pietro D’Agostino è attivo nel campo delle arti visive e nel tempo matura un rapporto intimo e inconscio con la luce usandola, attraverso la fotografia, il video ed altri dispositivi tecnologici, come strumento espressivo e di indagine. Partecipa e collabora a varie iniziative performative con musicisti e poeti di area sperimentale e di ricerca. Dall'ottobre 2016 è Presidente di Punto di Svista - Associazione culturale

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