La verità negata. Un film di Mick Jackson

SCRITTO DA
Maurizio G. De Bonis

Mick JacksonPericolosissimo virus, quello del negazionismo (con riferimento alla Shoah). Ed è così aggressivo e dannoso tale virus proprio perché deriva da un germe (che l’ha generato) che si ripresenta costantemente nei secoli: l’antisemitismo. Sappiamo tutti cosa questa idea distorta e malefica abbia provocato nel Novecento, sappiamo come si annidi in maniera perniciosa nelle società contemporanee, sappiamo come in qualche caso si tenda addirittura a minimizzare il problema. Tale questione, purtroppo, risulta ancora più nociva quando si verifica in ambito “storicistico”.

Caso eclatante fu quello che vide contrapposti in un giudizio legale lo “storico militare” inglese David Irving e la professoressa universitaria americana Deborah Lipstadt. Quest’ultima fu citata dal saggista britannico per diffamazione, poiché in un suo libro affermò che Irving falsificò le fonti di informazione in modo macroscopico per sostenere le sue aberranti testi negazionistiche. Ne venne fuori un processo epocale vinto in maniera schiacciante dalla Lipstadt. Ma fu anche un procedimento paradossale poiché nell’ordinamento britannico, per ciò che concerne i casi di diffamazione, l’onere della prova è a carico della persona accusata. Ne conseguì il fatto che oltre a dover provare di non aver diffamato Irving, la docente americana, con il suo staff di difesa, si trovò praticamente costretta a dover confermare (nuovamente, nel 1996) l’esistenza storica della Shoah. Come già detto Irving perse pesantemente e nel 2005 fu addirittura arrestato in Austria, dove subì un processo per le sue posizioni negazionistiche.

Mick JacksonEbbene, ciò che abbiamo finora raccontato è, per la precisione, il soggetto del film di Mick Jackson intitolato La verità negata (Denial). Opera cinematograficamente di impianto tradizionale, La verità negata si configura come ricostruzione fedele degli eventi assurdi che videro protagonista Deborah Lipstadt, la quale fu costretta a un processo che possiamo definire senza ombra di dubbio surreale.

Jackson e lo sceneggiatore David Hare hanno elaborato una storia ben scandita e che procede in modo chiaro verso il rigetto definitivo e inevitabile della causa intentata da Irving. Tutto è racchiuso in affreschi narrativi precisi, mentre la direzione degli attori è di tipo assolutamente ordinario.

A sostenere il difficile ruolo del personaggio centrale è stata Rachel Weisz che si disimpegna con professionalità ma senza particolari guizzi interpretativi. A ricoprire la parte dell’inquietante David Irving è stato invece chiamato Timothy Spall (di solito eccellente) che in questo caso ha dato al suo personaggio dei toni quasi caricaturali, toni che, purtroppo, vanno un po’ in contrasto con l’imperturbabile e sconvolgente atteggiamento dello “storico” inglese (che è possibile vedere nelle sue apparizioni televisive facilmente rintracciabili su internet).

Mick JacksonLa regia dell’opera è super tradizionale, senza nessuna invenzione e i picchi emotivi sono affidati semplicemente ad alcuni primi piani sul volto (fotogenico) di Rachel Weisz e a un uso della musica non invadente ma troppo prevedibile. In definitiva, La verità negata è un lungometraggio che si mostra maggiormente significativo per il tema enorme che propone piuttosto che per le modalità espressive che adotta. E quest’ultimo è un aspetto su cui insistiamo da tempo poiché la durata nel tempo di un film è determinata maggiormente dalla regia, dallo stile, dalla forma visuale e dall’impostazione della recitazione piuttosto che dai contenuti.

La nostra impressione è che purtroppo, nonostante l’evidente importanza delle vicende narrate in questo lungometraggio, tra qualche tempo non sarà così facile riuscire a sottrarre questo lavoro all’oblio.

© CultFrame 10/2016 – 11/2016

TRAMA
Nel 1996 lo “storico” inglese David Irving cita in giudizio per diffamazione la ricercatrice americana Deborah Lipstadt. Quest’ultima aveva accusato Irving di aver falsificato alcune fonti per sostenere in modo aberrante le sue idee negazionistiche in relazione alla Shoah. Il processo rappresentò un caso mondiale e si concluse con la vittoria schiacciante della storica statunitense e del suo agguerrito staff di avvocati.


CREDITI

Titolo: La verità negata / Titolo originale: Denial / Regia: Mick Jackson / Sceneggiatura: David Hare / Fotografia: Haris Zambarioukos / Montaggio: Justine Wright / Musiche: Howard Shore / Scenografia: Andrew McAlpine / Interpreti: Rachel Weisz, Andrew Scott, Timothy Spall, Tom Winkilson / Produzione: Krasnoff, Foster Enterainment, Shoebox Films, Participant Media, BBC Films / Distribuzione: Cinema srl / Origine: USA, Regno Unito / Anno: 2016 /Durata: 110 minuti

SUL WEB
Filmografia di Mick Jackson
Festa del Cinema di Roma – Il sito

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Maurizio G. De Bonis

Maurizio G. De Bonis è critico cinematografico e delle arti visive, curatore, saggista e giornalista. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive, è stato direttore di CineCriticaWeb e responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Insegna Cinema e immagine documentaria e Arti Visive Comparate presso la Scuola Biennale di Fotografia di Officine Fotografiche Roma. Ha pubblicato libri sulla fotografia contemporanea e sui rapporti tra cinema e fotografia (Postcart), sulla Shoah nelle arti visive (Onyx) e ha co-curato Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio). Ha fondato il Gruppo di Ricerca Satantango per il quale ha curato il libro "Eufonie", omaggio al regista ungherese Bela Tarr. È Vice Presidente di Punto di Svista - Cultura visuale, progetti, ricerca.

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