Nobuyoshi Araki. 1940 (Tokyo)
Le gambe accavallate, appena velate da un tessuto trasparente e leggerissimo. Il gesto semplice di prendere un calice di vino, I capelli a caschetto nerissimi e lucidi. Lo sguardo perso nel vuoto, morbido ed enigmatico, sensuale ed emozionante.
Ed ancora. Un corpo sottile dalla pelle chiarissima imbrigliato in corde che pendono da un soffitto. Il pube è in evidenza, i piedi calzati di bianco, la posizione di assoluto abbandono.
Due figure femminili, due immagini tipiche del mondo di Nobuyoshi Araki, supremo poeta dell’erotismo, artista giapponese in tutto e per tutto, cantóre di un’essenza muliebre giocosa e misteriosa, semplice e allo stesso tempo fortemente attraente.
La ricerca di Araki è complessa, multiforme, articolata e, soprattutto, non ordinaria. Sebbene abbia ormai fatto “scuola”, la sua fotografia risulta inimitabile, unica. Concentrata nella rappresentazione simbolico-rituale della sessualità, la sua arte è ricca di sfumature: la plasticità dell’amplesso, il volto delle donne, le strade e la vita quotidiana a Tokyo, la bellezza cromatica dei fiori, i cieli giapponesi. In tutte queste variazioni di contenuti e forme, Araki trova il modo di confrontarsi con le tematiche a lui più care: l’amore, il sesso, la femminilità, ma anche il dolore della perdita e la morte.
In riferimento all’eros femminile, l’artista di Tokyo esprime un apparato stilistico contemporaneamente visionario e realistico. Un corpo nudo accanto ad un pupazzo di un dinosauro e l’inquadratura di una modella che sorridendo regala all’obiettivo ogni segreto della sua intimità sono le due facce della stessa medaglia. Su tutto trionfa un’interpretazione chiaramente metaforica di una bellezza sublimata nelle numerose foto-bondage, tra le più interessanti di questo ambito specifico della produzione fotografica mondiale.
Quella di Araki è pornografia filosofico-esistenziale, vera e propria espressione artistica che, non inquinata dalla mentalità occidentale e da moralismi d’ispirazione religiosa, fa riemergere in tutta la sua forza il meraviglioso senso di stupore che coglie l’occhio umano davanti all’esibizione di un corpo. Ma anche il potere dello sguardo entra nel discorso poetico di questo autore. Gli occhi che ritrae sono sempre coperti da un apparente velo di insensatezza, distaccati dal mondo ma capaci di comunicare una sensibilità interna.
Sembra tutta superficie la fotografia di Araki, ma così non è. Esplora invece territori nascosti, mettendo sullo stesso piano ironia e analisi del mistero dell’esistenza, desiderio erotico e espressione ludica. Il bianco e nero, quasi mai patinato, si colloca in inquadrature apparentemente sciatte ed estemporanee ma caratterizzate da una composizione che risulta sempre incredibilmente equilibrata.
L’azione creativa di Nobuyoshi Araki è continua, insistente ed energica. La sua bulimia nei confronti dell’immagine è riscontrabile nel pirotecnico metodo di lavoro, assolutamente ritmico e voracissimo.
In tal senso, la serie di Polaroid a colori, mosaico fittissimo di piccole opere autonome, può essere considerata forse la parte più sincera di tutta la sua arte, un multiforme e parossistico universo visionario che riguarda i sentimenti profondi nei riguardi delle donne. Nude, colte durante l’esplosione del piacere sessuale, messe in posa, immortalate per strada, inseguite nel privato, persino raffigurate nella loro bara, le “modelle” di Araki possiedono una forza iconica dirompente che si stempera nella delicatezza delle linee del corpo e nella gentilezza dell’espressione del viso. La sessualità che le vede protagoniste non è mai violenta e prevaricatrice, neanche nelle situazioni di bondage feticistico e sadomasochistico. Anzi. tutto è avvolto in un simbolico velo di altissima poesia visiva.
Anche quando, come nel suo importante lavoro intitolato Tokyo Lucky Hole, si sofferma sulla rappresentazione del sottobosco dei locali hard di Tokyo nulla viene proposto con morbosità e senso di degrado. Così come quando inquadra con il proprio obiettivo fiori carnosi e coloratissimi la possibile deriva estetizzate delle immagini viene bloccata dal chiaro intento dell’artista di esaltare la pura naturale fisicità di ciò che viene mostrato.
Ma l’elemento che forse più di ogni altro può far comprendere l’intensità dell’opera di questo fotografo è il lavoro che ha riguardato il rapporto con la sua adorata moglie, rapporto narrato prima in Sentimental Journey e poi nel successivo Winter Journey, nel quale si congeda dalla compagna morente stringendole dolcemente la mano mentre è distesa sul letto della sua agonia.
BIOGRAFIA
Nobuyoshi Araki nasce, in una famiglia numerosa, il 25 maggio del 1940 a Tokyo. Inizia ad interessarsi alla fotografia fin da giovanissimo. Il padre, infatti, si occupa di questa forma d’arte ed è specializzato nell’uso del banco ottico. Questo particolare l’avvicina, dunque, alla disciplina che diventerà parte integrate della sua esistenza.
Le prime immagini le scatta durante l’adolescenza. Si tratta principalmente di fotografie di paesaggio e di architettura tradizionale giapponese. Successivamente, all’età di ventitré anni si diploma presso il Departement of Engineering della Chiba University. La sua materia è appunto Fotografia e Cinema, scelta che lo porterà ad essere assunto in una famosa agenzia di pubblicità: Dentsu Advertising Agency.
Araki entra dunque nel mondo dei professionisti dell’immagine e della comunicazione e fa subito notare il suo talento realizzando la sua prima mostra personale presso lo Shinijuku Station Building (Tokyo) nel 1965 e vincendo ben due importanti concorsi fotografici.
Nel 1968 conosce Yoko Aoki, la sua futura moglie, figura simbolica e centrale nella sua attività artistica e nel suo percorso umano. I due si sposano nel 1971. E’ proprio questo evento privato che segna il momento dell’esplosione internazionale del suo indiscutibile talento. Si interessa sempre più all’erotismo e al nudo femminile. Comincia a pubblicare volumi a ripetizione. Tra questi, il significativo Sentimental Journey, libro dedicato alla descrizione visiva della sua luna di miele.
Subito dopo avvia un intensissimo programma espositivo che coincide con l’abbandono da parte sua del lavoro presso l’agenzia pubblicitaria nel quale era cresciuto. Araki si cimenta anche nell’insegnamento della fotografia ma un’ulteriore svolta espressiva è determinata dalla sua personale ricerca legata all’estetica delle immagini a luci rosse, ricerca che lo porta a collaborare con diverse riviste del settore.
Nel 1981 dopo un’esperienza importante come fotografo di scena realizza il suo primo e unico film da regista: Diario di una studentessa, parabola che racconta le vicende di una giovane che vuole sfondare nel settore del soft-porno. Proprio in questo periodo, Araki getta il suo sguardo curioso nel mondo dei locali hard di Tokyo. Ne viene fuori un lavoro poderoso e articolato sui gusti sessuali dei giapponesi, lavoro racchiuso in un famosissimo libro intitolato Tokyo Lucky Hole.
Nel 1990, il felice equilibrio familiare ed artistico di Araki viene distrutto dalla morte dell’amatissima moglie, la quale si era ammalata di un cancro. E’ questo un episodio che segna per sempre il grande fotografo, il quale dà alle stampe un volume dal titolo Sentimental Journey/Winter Journey, incentrato sul suo delicato rapporto sentimentale con la donna con la quale aveva condiviso per venti anni ogni progetto.
E’ comunque negli anni ’90 che Nobuyoshi Araki diventa un autentico mito della storia della fotografia contemporanea. Innumerevoli sono le pubblicazioni che raccolgono il suo universo visionario, così come moltissime sono le mostre internazionali che lo riguardano.
Oltre a tutte le maggiori città del Giappone, le sue immagini vengono ospitate in occasione di personali e collettive in città come Arles, Chicago, Vienna, Taipei, Francoforte, Amsterdam, Sidney, San Paolo del Brasile, Parigi, Londra, Bruxelles, Zurigo e moltissime altre.
La sua ultima mostra italiana, intitolata Tutte le donne del mondo. The world of Nobuyoshi Araki è stata allestita a Modena, presso la Palazzina dei Giardini.
©CultFrame 2003
IMMAGINI
©Nobuyoshi Araki
2 Araki, N. Nobuyoshi Araki – Taipei. Art Pub, 1999
3 Araki, N., Obrist, H.U. Nobuyoshi Araki Polaeroid. Art Pub, 1998
4 Araki, N., Erdmann Ziegler, U. Nobuyoshi Araki – Shijyo. Abbeville Press, 1998
5 Araki, N., Weiermair, P., Kramer, M. A Sexual Desire. Art Pub, 1997
6 Araki, N., Yasumi, A. Yasumi, Havertz, Y. Araki Tokyo Lucky Hole. Taschen America, 1997
7 Araki, N., Jelinek, E., Ito, T. Tokyo Comedy – Nobuyoshi Araki. Art Pub, 1997
8 Ito, H., Ito, T., Tomioka, T. Nobuyoshi Araki – Akt-Tokyo. Edition Camera Austria, 1993
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