The Face of Freedom. Una mostra virtuale del Teutloff Museum

SCRITTO DA
Claudia Colia

L’avvento di internet e delle nuove tecnologie ha cambiato radicalmente le modalità di fruizione di eventi culturali, spettacoli, mostre, intrattenimento, per cui ci viene data la possibilità di farci un’idea di ciò che viene proposto o che è a disposizione, di scegliere cosa vedere e dove andare. Nel caso delle mostre, oltre alle informazioni di base, sovente è possibile accedere ad una pianta dello spazio espositivo, alle note critiche e ad una selezione delle opere in rassegna.

Tuttavia, per chi accede al sito del Teutloff Museum, l’offerta si spinge oltre, con l’accesso ad uno spazio virtuale, che ricalca le linee del Reichstag, l’edificio del parlamento tedesco, dove è inserita la mostra fotografica dal titolo The Face of Freedom. La differenza risiede tutta nel fatto che qui viene data la possibilità di visita ad un’intera mostra virtuale, con la chance di potersi soffermare sulle opere che più interessano, percorrendo uno spazio pubblico (esistente in realtà), in forte connessione con il tema dell’esposizione.
La navigazione nella galleria in 3D è molto semplice, ma, per sicurezza, ci si può anche affidare ad un vero e proprio tour; i requisiti minimi sono un sistema operativo che supporti l’ultima versione di Adobe Flash. Si tratta di un esperimento interessante, il quale, anche se non può sostituire totalmente la meraviglia di immergersi in uno spazio fisico reale, permette un’apertura sociale e democratica della collezione, con la possibilità di raggiungere un pubblico più vasto.

La Teutloff Collection è un vasto archivio di immagini, iniziato oltre venti anni da Lutz Teutloff, e ispirato alle tematiche della mostra fotografica seminale, curata da Edward Steichen, dal titolo The Family of Man. Questa esposizione, inaugurata nel 1955 a New York e poi presentata in altri 38 paesi, comprendeva un grande numero di immagini, il cui comune denominatore era la rappresentazione visiva dell’universalità della condizione umana e la fotografia come mezzo di raccolta e documentazione. Basandosi su questa esperienza, Teutloff ha collezionato immagini per informare sui cambiamenti epocali in atto nel mondo e fornire un approccio critico alla condizione umana, mediante foto, film e produzione video.  La collezione esemplifica l’idea di  ‘umanità’, con particolare riferimento al corpo, in un periodo di profonda trasformazione tecnologica e culturale.

The Face of Freedom, curata da Klaus Honnef, esplora i significati e le contraddizioni del concetto di libertà, sia in senso individuale che collettivo, con le dovute differenze culturali e geografiche. Le immagini in mostra esplorano questo concetto attraverso i volti e i gesti di chi si è reso protagonista nella lotta per la libertà sociale e personale.  Da Aung San Suu Kyi a Che Guevara, passando per le espressioni di madri, bambini, artisti, dissidenti, soldati, atleti paralimpici, la mostra racconta il prezzo della libertà, che si fa sfida, lotta, ferita, che finisce dove inizia quella di un altro, ma che in arte non conosce limiti.

© CultFrame 01/2013

 

IMMAGINI
1 © Dario Mitidieri. Bejing, 1989
2 © LIU Bolin. In Front of the Party´s Flag (Hide in the city), 2006

INFORMAZIONI
The Face of Freedom / A cura di Klaus Honnef
Dal 1 ottobre 2012 al 28 febbraio 2013
Teutloff Museum / Weissenburger Strasse 25 / Bielefeld, Germania
Orario: tutti i giorni, 24 ore su 24, sul sito del Teutloff Museum / tel. +49(0)521.1368816 / info@teutloff-museum.net

LINK
Teutloff Museum – The Face of Freedom – mostra virtuale

 

 

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Claudia Colia

Claudia Colia si è laureata in Storia dell’Arte presso l'Università "La Sapienza" di Roma e nel 2003 si è trasferita a Londra, dove ha conseguito un Master in Contemporary Art Theory presso il dipartimento di culture visive della Goldsmiths University. Si occupa di scrittura, critica e didattica dell’arte e collabora con diverse istituzioni museali londinesi. Ha recensito mostre per testate online e cartacee ed è corrispondente di attualità per la trasmissione di Rai Radio2, Caterpillar. Dal 2006 fa parte della redazione di CultFrame - Arti Visive.

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